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Il convertiplano AgustaWestland non si ferma…

convertiplano AgustaWestland

Dopo la ripresa delle attività di volo, funestate da un grave incidente, il prototipo per gli USA è stato trasferito allo stabilimento di Philadelphia. Prossimo scalo dell’importante progetto, la certificazione del velivolo per rendere operativa, entro il 2018, la commercializzazione del convertiplano

Unisce i benefici dell’aeroplano e dell’elicottero, ma non è nessuno dei due o, forse, è un po’ di entrambi. Può percorrere lunghi tratti a velocità elevata, ma anche atterrare e decollare verticalmente, in spazi minimi. È il convertiplano: un velivolo che presenta caratteristiche di volo uniche al mondo e consente di compiere un salto generazionale straordinario per il trasporto aereo. Permette infatti di volare in quota oltre i limiti imposti da condizioni meteo difficili e trasportando confortevolmente fino a nove passeggeri, o una combinazione di barelle e personale medico, in una cabina pressurizzata con prestazioni e velocità tipiche di un aereo turboelica ma mantenendo allo stesso tempo la versatilità dell’elicottero.

Dopo anni di sperimentazioni, avviate fin dagli Anni Sessanta, il modello AW609 si è affermato come punto di riferimento nel nuovo segmento aereo. In tutto il mondo si guarda con interesse al prodotto AgustaWestland, per il quale sono state formulate proposte preliminari per quasi 60 unità. Tra questi il Governo degli Emirati Arabi Uniti, che prevede di acquistare tre convertiplani. L’AW609 può svolgere diversi tipi di missione quali pattugliamento, soccorso, trasporto passeggeri e offshore, compiti di sicurezza nazionale. Esistono inoltre accordi di collaborazione con grandi operatori globali come Bristow Group e Era Group per lo sviluppo rispettivamente di varianti offshore e di soccorso medicale.

La lunga fase di sperimentazione ha purtroppo subito un’interruzione, dovuta al tragico incidente verificatosi in Piemonte il 30 ottobre dello scorso anno, costato la vita ai due esperti piloti collaudatori. Già dopo alcuni mesi, tuttavia, il programma di sviluppo sarebbe proseguito ugualmente.

È confermato che gli stabilimenti in Italia, Regno Unito e Polonia avranno un ruolo chiave del programma, che ha segnato la ripresa delle attività di volo col trasferimento, da Arlington (Texas) a Phildadelphia.

Il coinvolgimento dello stabilimento produttivo di Philadelphia, secondo quanto previsto dal programma di industrializzazione, consente a Leonardo-Finmeccanica di avvalersi di ulteriori capacità produttive, destinando tale sito a divenire la prima linea di assemblaggio del convertiplano e il punto di riferimento per la sua certificazione americana presso le competenti autorità USA (FAA, Federal Aviation Administration).

Il prototipo americano sarà presto trasferito in Italia, mentre i collaudi in volo continueranno non appena giungerà negli USA un altro prototipo «made in Italy», assemblato e collaudato a terra nel sito italiano di Cascina Costa di Samarate (VA). Un ulteriore AW609 è in corso di assemblaggio a Philadelphia ed entrerà nella fase di test nel 2017. La certificazione, cui farà seguito l’avvio delle consegne del primo convertiplano commerciale al mondo, è prevista per il 2018.

[ Alessandro Ferri ]

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