La cugina della connazionale Kia, ha voluto essere presente a Las Vegas con 6 versioni dei suoi modelli di punta, preparati da altrettanti Tuner d’oltreoceano
I 6 modelli presentati al SEMA comprendono tre interpretazioni della nuova Tucson, due Genesis coupé molto potenti e una Veloster Turbo R-Spec, la coupé compatta non più in vendita in Italia, con oltre 500 cavalli.
La collaborazione tra le Case ed i Tuner è una tradizione consolidata negli Stati Uniti, a conferma di ciò, Il vice-Presidente di Hyundai Motor America Mike O’Brien ha voluto personalmente presentare queste novità al Convention Center di Las Vegas: “Ogni anno siamo partner dei migliori tuner del settore e con i modelli di quest’anno abbiamo voluto accontentare sia gli appassionati di offroad che i piloti da pista, un obiettivo che ha superato le nostre aspettative”.
Il SUV Tucson apre questa carrellata con la «Adventuremobile» realizzata da JP Edition, veicolo ideale per attraversare gli immensi Parchi statunitensi e usarlo anche per pernottare sotto le stelle. Allo scopo, il tuner John Pangilinan si è impegnato maggiormente per dotarlo di tutte quegli equipaggiamenti necessari per affrontare in sicurezza queste escursioni. Nulla di esagerato, solo interventi per agevolare i passaggi offroad, tra questi il kit sospensioni +1,5” che, insieme con gli pneumatici Toyo Open Country montati su cerchi RAYS Gram Lights 57DR da 17”, consentono di incrementare l’altezza minima dal suolo.
Il motore è quello di serie, il 1.600 cc Turbo da 177 cv, sostituito solo il filtro dell’aria con un AEM e l’impianto di scarico con un più «libero» Magnaflow. Altri interventi esterni hanno riguardato l’installazione di 2 barre Aeroblade sulle quale montare una tenda Treeline Tamarack Constellation, una barra di luci Led anteriore e una serie di pannelli solari Goal Zero Nomad per caricare le batterie di servizio e fornire elettricità quando il motore è spento. Completa la dotazione interna che comprende un impianto audio Clarion, un carica batterie, un generatore e un cassettone estraibile sul piano bagagli posteriore dove riporre attrezzi e oggetti di piccole dimensioni.
Più appariscente la «Tucson Rockstar», trasformata da Rockstar Performance Garage con il Lift Kit da 6”, pneumatici Mickey Tompson MTZ P3 da 32” su cerchi KMC serie Bully da 17”, ammortizzatori King da 2,5” regolabili e molle Progressive Off-Road.
Potenziato anche il motore a benzina da 1,6 litri Turbo con l’adozione di un intercooler Front Mount by Mishimoto completo di nuovi condotti da 2,5” in acciaio inox, impianto di scarico Magnaflow e sostituzione dei vari filtri dell’olio e aria. Le modifiche esterne si limitano alla presenza di una barra Led da 40”sopra il parabrezza e 5 spot Led sul tubo paracolpi anteriore.
«Brute Ute» acronimo usato in Australia e Nuova Zelanda per indicare un Utility Vehicle, in questo caso Brutale, è la terza Tucson presentata al SEMA ed ha conservato ben poco delle caratteristiche da SUV della versione di origine. D’altra parte il risultato non poteva essere diverso, visto che è stata preparata da Bisimoto Engineering, tuner di Ontario in California, normalmente specializzato su vetture Porsche. Il titolare Bisi Ezerioha, molto soddisfatto del risultato ha detto: “La Tucson 2016 è la base perfetta per questo tipo di preparazione. Dopo centinaia di ore di test e sviluppo dei nuovi componenti del motore, siamo certi che questa vettura sia in grado di gestire tutta la potenza che le abbiamo dato, offrendo contemporaneamente alte prestazioni e affidabilità”.
Il motore di base è il 2,4 litri Theta-II da 185 cv che equipaggia la Sonata, berlina di quasi 5 metri non disponibile sul nostro mercato. Di fatto, a parte il blocco motore, ogni altro particolare è stato sostituito con parti specificatamente realizzate da Bisimoto Engineering, inoltre è stato applicato una turbina Turbonetics BTX-6465 Billet Turbo, con il risultato di aver ottenuto una potenza superiore a 700 cv, niente male per un 4 cilindri di quella cilindrata. Per evitare problemi di trasmissione è stato abbinato un cambio manuale a 6 rapporti.
Le sospensioni sono regolabili del tipo Air Ride Equipment, inoltre i freni di origine sono stati sostituiti con il kit Buddy Club con pinze a 4 pistoncini. I cerchi da 19”x8,5” con finitura bianca, sono gli R43 prodotti da fifteen52.
Le modifiche interne all’abitacolo hanno interessato sostanzialmente l’impianto Hi-Fi che ora si avvale di un Harman Kardon Infinity Sound System con un amplificatore da 650 W ed i sedili sportivi in pelle Katzkin bicolore blu/nero Buddy Club Racing.
[ Paolo Pauletta ]