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Honda: partirà ad aprile la produzione della supercar NSX

La nuova NSX da 550 cavalli verrà prodotta nell’innovativo Performance Manufacturing Center di Marysville, in Ohio. Le prime consegne in Europa sono previste in autunno

Il progetto della NSX è completamente nuovo. La carrozzeria è in materiali compositi mentre la struttura portante consiste in un telaio «space frame» ad alto contenuto di alluminio sottoposto prima ad un trattamento allo zirconio e poi all’applicazione del primer anticorrosione.

Altra particolarità dello space frame è la presenza di sei nodi di resistenza fusi – per la prima volta nell’industria automobilistica – per ablazione; questi nodi hanno il duplice compito di supporto per il montaggio di motore e sospensioni e di struttura di protezione antiurto.

 

Il sistema propulsivo ibrido è formato da un V6 doppio-turbo con bancate a 75°, iniezione diretta e lubrificazione a carter secco. Collocato in posizione centrale longitudinale è collegato in serie ad un motore elettrico e dà trazione al retrotreno, mentre due altri motori elettrici agiscono indipendentemente sulle ruote anteriori. Il tutto per una potenza combinata di 550 cv.

La ripartizione della coppia è variabile tra gli assali e la presenza dei due motori elettrici all’avantreno assicura l’effetto di un differenziale virtuale; la trasmissione è del tipo a doppia frizione a 9 rapporti con launch control.

Il propulsore viene interamente assemblato a mano da un team appositamente dedicato nell’impianto aziendale di Anna, in Ohio dove vengono anche prodotti i nodi dello space frame fusi per «ablazione». Lo studio del processo di montaggio (ciascuna unità richiede più di sei ore di tempo) ha portato all’adozione di programmi di ingegneria applicati alle competizioni e questo fa capire il livello degli standard qualitativi e prestazionali raggiunti.

Terminato l’assemblaggio e prima che venga rilasciato il nulla osta per la consegna al cliente, ogni motore viene collaudato prima al banco e poi su strada per oltre 240 km. Prima di tale collaudo la NSX viene sottoposta ad una serie di operazioni preliminari quali un accurato allineamento delle ruote (durata 45 minuti), la verifica dell’altezza da terra, del peso sui quattro angoli della vettura (verifica bilanciamento), controllo della frenata ed una serie di altri controlli che non citiamo per non trasformare queste righe in una pagina di manuale d’officina.

Infine quello che colpisce in quest’auto, il cui sviluppo è stato in parte effettuato in galleria del vento e seguito anche da ex-progettisti di Formula1, è l’assenza di alettoni il che fa intendere un accurato studio della fluidodinamica interna sia per il raffreddamento di motori e batterie e sia a fini aerodinamici.

In occasione del Salone di Ginevra 2015, dove era esposta la vettura che già allora venne dichiarata definitiva, il progettista Ted Klaus sottolineò la lunghezza e la complessità di gestazione del progetto, essendo l’auto tanto innovativa quanto sofisticata in quanto motore e trasmissione sono stati progettati ex-novo ed integrati con i motori elettrici e le batterie; dopodiché – sfida nella sfida – si è dovuto risolvere il problema di interfacciare tutto questo con la volontà del pilota che, assieme al passeggero, siede in abitacolo la cui descrizione affidiamo a queste due immagini.

Stabilimento e processi d’avanguardia

Non si può parlare della NSX prescindendo dal PMC (Performance Manufacturing Center) di Marysville, in Ohio destinato esclusivamente all’innovazione dei processi di produzione di modelli di nicchia e chiamato quindi ad operare fuori degli schemi sia nell’ideare sia i processi di costruzione che quelli di finizione del veicolo.

Il personale (un centinaio di unità) rappresenta l’élite dei lavoratori Honda e tutto è coinvolto, con prerogative e mansioni specifiche, nelle operazioni di costruzione della carrozzeria, verniciatura, assemblaggio e controllo qualità fondendo manualità con innovazione tecnologica.

Completamente innovativo è il ricorso ad un meccanismo a bracci rotanti cui viene fissato il telaio che a questo punto può essere sollevato e ruotato a 360° (il principio sembra essere simile a quello del telaio rotante a cui il restauratore fissa una scocca da ripristinare ma nel primo caso si tratta di una procedura industriale meccanizzata mentre il secondo caso rimane confinato alla più rigorosa manualità).

Introdotta per la prima volta nel settore automobilistico, questa tecnica di saldatura MIG completamente automatizzata consta di otto robot che applicano allo space frame 860 saldature mentre la carrozzeria ruota a 360 gradi permettendo ai bracci robotizzati di raggiungere facilmente anche i punti più nascosti dello space-frame; inoltra la rotazione permette, in una fase successiva, l’ottimale applicazione dell’isolante sulla carrozzeria.

Ciascun componente – una volta saldato – viene controllato visivamente e poi misurato in modo da rispettare al millimetro le dimensioni di progetto e la simmetria del telaio cosa che si riflette sia sui montaggi successivi e sia sulla stabilità dell’auto.

Altra conferma di questa cura maniacale viene, può sembrare strano sottolineare un’operazione all’apparenza banale, dal serraggio dei bulloni, operazione effettuata manualmente con l’ausilio di chiavi dinamometriche a funzionamento wireless con il massimo rispetto dei livelli di coppia e tolleranza stabiliti per ciascun bullone aumentando così la qualità del prodotto finale.

I pannelli esterni della carrozzeria vengono montati nella fase di assemblaggio finale, mentre la fase di preparazione e verniciatura della scocca richiede, per ogni NSX, fino a 11 strati fra primer e vernice.

Il prezzo, al momento non ancora comunicato, dovrebbe aggirarsi attorno ai 150mila euro.

[ Giovanni Notaro ]

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