«Sleep Stop» è la nuova campagna per la sicurezza stradale promossa da ACI e FIA con il supporto dei medici, per imparare a conoscere e prevenire i rischi del sonno al volante
Solo a Roma, ogni anno, si verificano ben 3.500 incidenti stradali a causa dell’eccessiva sonnolenza. 4.300 a livello di Provincia di Roma, 5.200 nella Regione Lazio e oltre 40.000 sull’intero territorio nazionale: il 22% di tutti i sinistri registrati. Questi incidenti, troppo spesso liquidati sbrigativamente come «improvviso malore del conducente», sono in realtà provocati dalla carenza di un riposo regolare, spesso dai cosiddetti disturbi del sonno, comprendendo sotto tale espressione tutti i problemi derivati dalle patologie più diversificate che ricadono sulla capacità, nelle ore diurne, di essere vigili e attenti come è richiesto a chi conduce un veicolo.
Per affrontare questa grave e delicata problematica, si è partiti dall’esigenza di fornire gli strumenti adeguati per imparare a conoscere, e prevenire, i rischi del sonno al volante. Attività oggetto della nuova campagna di sicurezza stradale «Sleep Stop», promossa da ACI e FIA (Automobile Club Italia e Federazione Internazionale dell’Automobile) per sensibilizzare chi guida sui rischi della sonnolenza al volante.
La campagna è incentrata su questo slogan: «Una piccola sosta per continuare la vita: se sei al volante e avverti i sintomi della sonnolenza fermati in un’area sicura e dormi per 15-20 minuti, per poi ripartire in sicurezza». La campagna «Sleep Stop» si avvale del supporto del Tavolo Tecnico Intersocietario (TTI) «Sonnolenza e Sicurezza nei Pazienti», primo esempio in Europa di integrazione paritetica fra società medico-scientifiche. Il TTI rappresenta oltre 70.000 medici, impegnati ad affrontare le problematiche legate ai disturbi del sonno.
Calo dell’attenzione, riflessi poco pronti, senso di stress e stanchezza, fino al vero e proprio «colpo di sonno» provocano spesso incidenti molto gravi, soprattutto sulla rete extraurbana, con rischio di mortalità più che doppio rispetto a quelli determinati da altre cause, come dimostrano gli studi scientifici condotti dai medici specialisti del TTI.
La campagna intende diffondere una vera e propria cultura del riconoscimento, da parte dei guidatori, di ogni minimo segnale di stanchezza al volante, prevenendo i rischi dell’improvviso «colpo di sonno» con una breve sosta – il cosiddetto catnap, o «sonno del gatto» – in cui concedersi non oltre 20 minuti di sonno. Una strategia di prevenzione facilmente praticabile e senza costi, che rappresenta il primo passo per avvicinarsi alle problematiche più complesse della sonnolenza e delle patologie che la sottendono. Patologie che diventano oggetto di un nuovo studio scientifico, a cui tutti gli automobilisti sono invitati a collaborare compilando il questionario pubblicato sul sito www.aci.it e sul sito dell’AC Roma www.roma.aci.it (link diretto http://sondaggi.aci.it/index.php?sid=77212&newtest=Y&lang=it).
Il workshop, organizzato dall’Automobile Club di Roma, rientra nel più ampio FIA Road Safety Grant Programme: è stato introdotto dal Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani e dalla Presidente dell’AC Roma Giuseppina Fusco. Coinvolta un’ampia platea di automobilisti, giovani in età di patente e autisti professionali, e autorevoli rappresentanti del mondo dell’autotrasporto (FIAP e ANAV), delle Forze dell’Ordine e delle autoscuole del network ACI Ready2Go. Il coordinatore del TTI prof. Michele De Benedetto, nel sottolineare il ruolo della sonnolenza negli incidenti stradali, ha ribadito che la sonnolenza nasconde, oltre a errati stili di vita (abuso di alcool, cattiva gestione del tempo libero, alimentazione eccessiva, ecc.), patologie diverse, come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), che interessa due milioni di italiani. “Una diagnosi precoce e una corretta terapia permettono di ridurre il rischio di incidenti, conformandosi all’obiettivo prioritario europeo”.
Le prossime tappe della campagna ACI-FIA «SLEEP STOP», grazie al supporto degli Automobile Club provinciali e al coinvolgimento di importanti partner pubblici e privati, come Bosch, si svolgeranno nelle seguenti città: Firenze (6 novembre), Lecce (10 novembre), Genova (12 novembre), Caltanissetta (21 novembre) e Torino (28 novembre).
Sonnolenza al volante: se la conosci la eviti
La sonnolenza alla guida, pur essendo all’origine di molti incidenti, è ancora sottostimata come fattore determinante di rischio. Le statistiche indicano genericamente come prima causa di incidente stradale la «distrazione», spesso frutto proprio della stanchezza e della sonnolenza del guidatore. Quest’ultima quasi mai viene presa in esame di per sé come «causa», messa in ombra da fattori più evidenti e misurabili (velocità eccessiva, situazione meteo, condizioni del veicolo ecc.). Eppure basterebbe sapere che…
- L’eccessiva sonnolenza è associata approssimativamente (come causa diretta o concausa) ad un quinto degli incidenti stradali (1 su 5) ed è una delle principali cause di incidenti mortali in autostrada.
- Dormire meno di 5 ore per notte aumenta di 4,5 volte la probabilità di avere un incidente stradale.
- Stare svegli per 24 ore induce errori alla guida simili a quelli commessi da chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/l.
- Le persone affette dalla sindrome delle Apnee ostruttive nel sonno (OSAS) – il più frequente tra i disturbi patologici del sonno e le altre cause mediche della sonnolenza – hanno un rischio di incidente stradale da 2 a 7 volte superiore a quello osservato nelle persone sane. Tale rischio è più che doppio rispetto a quello imputabile all’abuso di alcool e/o al consumo di tranquillanti o cannabis.
- Gli incidenti causati dal «colpo di sonno» sono i più gravi, con un elevato rischio di mortalità dovuto alla totale inazione del guidatore, che addormentandosi non ha consapevolezza dell’imminente pericolo.
- I pericoli connessi alla sonnolenza aumentano con l’aumentare delle ore trascorse al volante senza pausa; particolarmente a rischio gli autisti professionali e chi percorre lunghi tragitti in auto, soprattutto nelle prime ore del mattino o durante la notte.
Riconoscere i sintomi per prevenire gli incidenti
Segnali di pericolo per guidatori assonnati. Spesso non siamo consapevoli del nostro effettivo grado di sonnolenza e tendiamo a sopravvalutare la nostra capacità di resistere al sonno. Stiamo attenti se compaiono questi segnali d’allarme mentre siamo alla guida (o se li notiamo nel guidatore, se non siamo noi al volante): riconoscerli tempestivamente può salvarci la vita:
- insistente sensazione di bruciore agli occhi;
- gli occhi tendono a chiudersi e le palpebre si abbassano di frequente, continuiamo a sbadigliare;
- difficoltà a mettere a fuoco le immagini di fronte a noi;
- difficoltà a mantenere diritta la testa, che tende a cadere in avanti;
- sensazione di irrequietezza, con impulso a toccarci continuamente il viso e le braccia;
- brusche manovre di guida che fanno sobbalzare la nostra auto;
- sforzi crescenti per mantenere una traiettoria costante, con frequenti sbandamenti tra la linea della carreggiata e il guardrail;
- carenze nella percezione e nell’immediata comprensione dei segnali stradali;
- insorgere di pensieri confusi, simili ai sogni;
- tempi di reazione più lenti e calo di attenzione nei confronti dei pericoli legati alla guida;
- scarsa consapevolezza dell’effettiva velocità di viaggio del nostro veicolo;
- difficoltà a ricordare gli ultimi km percorsi; se siamo in autostrada non riusciamo a ricordare gli ultimi caselli superati.
Giocare d’anticipo contro il colpo di sonno
Prima di metterti alla guida:
- identifica e cura le malattie che provocano sonnolenza;
- evita se puoi la guida notturna;
- dormi adeguatamente la notte precedente o fai un adeguato sonnellino (30-60 minuti circa) prima di partire;
- non bere alcolici e fai attenzione all’assunzione di farmaci (chiedi al tuo medico).
Durante la guida:
- fermati subito se ti senti assonnato o se riconosci i primi segnali d’allarme della sonnolenza;
- fai un sonnellino non superiore a 20 minuti ed eventualmente prima di ripartire bevi un caffè, ma ricorda che l’effetto di 150-200 mg di caffeina (equivalente a due caffè espresso) dura circa un’ora.
Alessandro Ferri