Il resoconto di una gara tra appassionati dei rally su sabbia per il piacere, e la fatica…, di «cavalcare» le dune
Si è conclusa la 9° edizione del Grand Erg 2014, il tradizionale Rally tunisino organizzato dal team tedesco di Jörg Russler.
Come si è già manifestato in altri eventi, anche gli appassionati più tenaci, e non solo gli italiani, hanno dovuto rinunciare a qualcosa per far quadrare i conti. Solo le gare di campionato, grazie alle Case e agli sponsor, riescono a mantenere la media di iscritti.l Quelle amatoriali invece risentono maggiormente delle crisi, economica in generale e geopolitica nei Paesi mediterranei del nord Africa.
Nonostante queste situazioni avverse, Jörg Russler non ha mai rinunciato ad andare in Tunisia, anche quando altre organizzazioni hanno dovuto segnare il passo per mancanza di iscritti.
La ragione va ricercata principalmente nel modo dinamico e professionale di tracciare le tappe nei 10 giorni di gara, per offrire ai partecipanti il piacere di «cavalcare» le dune senza creare situazioni di pericolo. Gara sì, ma divertente, per poi ritrovarsi alla sera a chiacchierare amabilmente tutti insieme davanti ad una birra, in hotel dove possibile o nei confortevoli campement nel deserto.
La possibilità di scegliere se iscriversi al rally «Challenge» (turistico) o «Race» (agonistico) evidenzia il carattere amatoriale del Grand Erg, che comunque prevede la suddivisione dei partecipanti in categorie con classifiche separate, anche se poi alla fine viene redatta una Classifica Generale che, come avvenuto quest’anno, può rivelare qualche sorpresa.
L’outsider è stato l’ATV Polaris RZR, un buggy che, pur nella sua essenzialità, si è dimostrato molto agile sulle dune anche se penalizzato nei tratti veloci.
Dopo la traversata da Genova a Tunisi, i partecipanti hanno fatto un breve trasferimento fino a Nabeul da dove il giorno successivo è partita la prima tappa. Circa 400 km verso sud su strada statale per poi iniziare la prima «Speciale» di 107 chilometri da El Hamma a Douz.
Una tappa breve, ma insidiosa a causa del fondo sassoso, situazione che ha permesso all’ATV di Martin Dechent e Sabine Trapp di giungere al traguardo in 1 ora e 41 minuti, staccando di oltre 6 minuti il secondo classificato, la Toyota Hekla di Erwin Müller e Rudolf Hrdina.
Il terzo giorno inizia il vero deserto, 60 km da Douz a Jebil. Le piogge della settimana precedente hanno consolidato la sabbia e l’ATV non ha potuto esibire la sua maggiore disinvoltura su quel tipo di terreno e l’esperto Fritz Becker ne ha approfittato per distanziare di 7 minuti il buggy sul traguardo di Jebil.
Gli altri concorrenti manifestano i primi problemi meccanici, rottura di una molla per l’Unimog di Kraut/Essel e problemi alle sospensioni per il Nissan Terrano di Malzer/Mühlbach.
Il giorno successivo prevede un tracciato ad anello di 140 km con partenza e arrivo a Jebil passando da El Faouar. Purtroppo per qualcuno, o meglio per fortuna del Polaris, la sabbia si è asciugata e Martin Dechent ha potuto sfruttare al meglio il suo buggy, tanto che ha preceduto di oltre 49 minuti la Mercedes di Fritz Becker, al quale è stato reso con gli interessi il distacco del giorno prima.
Dopo questa giornata full sand, una tappa mista di 80 km con una parte iniziale sabbiosa alla quale è seguito un tratto sassoso dopo le ben conosciute alture di Tembaine, per poi concludersi tra le dune di Zmela. Non molti chilometri, ma impegnativi e Martin Dechent ha voluto consolidare ulteriormente la sua posizione in testa alla Classifica. Con il suo Polaris RZR da 100 cv ha distaccato di 30 minuti la Land V8 con 200 cv di Olaf e Alexandra Seip e di oltre 1 ora la Mercedes G500 con 296 cv di Michael Münch/Helmut Winter.
Nella sesta giornata bisogna percorrere 180 km di piste attorno a Zmela, senza sabbia! A fine giornata il buggy ha dimostrato ancora una volta di essere molto competitivo su tutti i terreni, anche se al traguardo ha anticipato solo di pochi minuti i diretti inseguitori.
È arrivato il momento della impegnativa tappa Marathon da 195 km quasi tutta tra le dune, con partenza da Zmela e arrivo a Douz. Considerando la difficoltà del tracciato e la temperatura oltre i 40 °C, l’organizzatore Jörg Russler ha preferito dividerla in 2 tappe con l’obbligo, per i concorrenti, di fermarsi dalle ore 18.00 alle 6.00 con pernottamento tra le dune.
Stop controllato dall’Organizzazione attraverso il localizzatore GPS montato sulle vetture.
Dopo la partenza «in linea» solo 4 equipaggi sono riusciti entro le ore 18.00 a percorrere ben 150 km, la Mercedes di Fritz Becker, la Land Defender di Olaf Seip, la Hekla Toyota di Erwin Müller e il combattivo Polaris di Martin Dechent.
Gli altri hanno percorso solo 50 km, mentre la Jeep Wrangler di Nehmeyer/Pohl ha dovuto ricorrere all’intervento del camion soccorso e conseguente ritiro. Altri 2 team sono rimasti bloccati tra le dune e un convoglio di 3 veicoli dell’Organizzazione hanno dovuto recuperarli portando loro carburante, acqua e pezzi di ricambio.
A conclusione di questa impegnativa 2 giorni Marathon, sotto il traguardo di Douz è transitata per prima la Defender di Olaf Seip seguita, dopo una manciata di minuti, da Fritz Becker con la Mercedes e Martin Dechent con l’RZR. Un terzo posto che comunque non gli fa perdere la vetta della Classifica.
Ormai la fine del Rally è vicina, mancano 2 giorni e si lotta solo per il secondo e terzo posto, salvo sorprese sempre possibili.
Nella ottava giornata da Douz a Sabria e ritorno, 125 km in mezzo a una tempesta di sabbia, Martin Dechent ha incontrato inevitabilmente maggiori difficoltà, agevolando la vittoria di tappa per la Defender di Olaf Seip.
Altri equipaggi hanno manifestato prevedibili problemi dopo una settimana di gara, soprattutto agli pneumatici, all’impianto di raffreddamento e alle sospensioni, ma il carattere amatoriale della gara e il fair play dei partecipanti hanno consentito anche ai più sfortunati di passare sotto la linea del traguardo, anche a costo di perdere qualche posizione in Classifica Generale.
Sul podio di Douz sono saliti al 1° posto Martin Dechent/Sabine Trapp con il Polaris RZR, al 2° Olaf Seip/Alexandra Seip con la Land Rover Defender e al 3° Andreas Malzer/Christian Mühlbach con la Nissan Terrano.
Archiviata con successo l’edizione 2014, per festeggiare la 10° edizione Jubileum del 2015, l’organizzatore Jörg Russler offre un ulteriore sconto di 500 euro al già scontato costo di pre-iscrizione ai primi dieci equipaggi che si iscrivono entro il 17 agosto.
Paolo Pauletta
CLASSIFICA FINALE
Equipaggio | Veicolo | Tempo totale |
1° Martin Dechent / Sabine Trapp | Polaris RZR 900 | 27:29:43 |
2° Olaf Seip / Alexandra Seip | Land Rover Defender V8 | 32:15:45 |
3° Andreas Malzer / Christian Mühlbach | Nissan Terrano | 32:35:46 |
4° Fritz Becker / Peter Becker | Mercedes G | 34:58:27 |
5° Michael Münch / Helmut Winter | Mercedes G500 | 36:16:08 |
6° Erwin Müller / Rudolf Hrdina | Hekla-Toyota | 52:02:21 |
7° Sveva von Krieger / Ulrich Leardi | Land Rover Defender 90 | 59:37:06 |
8° Peter Kluge / Benjamin Kluge | Toyota HZJ71 | 65:51:32 |
9° Emerich Nagy / Kornelia Nagy | MAN KAT 1A1 | 73:26:43 |
10° Helmut Schönhöfer / Tim Krause | Mercedes G | 84:57:22 |