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Gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare devono intercettare anche un «ultraleggero» in silenzio radio

Non bastavano gli aerei di linea e i jet executive che non davano «segni di vita»… ora i piloti dell’Aeronautica Militare – che assicurano la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato nella NATO – devono fronteggiare anche gli ultraleggeri… Pensate quanto è costato l’intervento dei due caccia F-2000 Eurofighter che si sono alzati rapidamente in volo nel pomeriggio di oggi dalla base aerea di Istrana (TV), sede del 51° Stormo. Ricordiamo che a partire da gennaio 2017, l’Aeronautica Militare ha attivato anche una cellula di Eurofighter F-2000 presso iIstrana al fine di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, in un’ottica di generale riduzione dei tempi di intervento e di tempestivo contrasto di eventuali minacce.

I velivoli d’allarme dell’A.M. sono decollati a seguito dell’ordine di scramble ricevuto dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente NATO responsabile d’area del servizio di sorveglianza dello spazio aereo, in quanto l’ultraleggero –  decollato dall’aviosuperficie di Torre Alfina (VT) con destinazione Bolzano – non aveva effettuato le necessarie comunicazioni radio con gli operatori addetti al controllo del traffico aereo.

Le eccezionali caratteristiche dell’Eurofighter permettono di poter intercettare anche velivoli molto più lenti, come in questo caso un ultraleggero, permettendo al pilota di poter effettuare un controllo visivo efficace anche a bassa velocità. Una volta identificato l’aeromobile civile sopra i cieli del Veneto, i piloti assicurati che l’equipaggio dell’ultraleggero avesse ripristinato i regolari contatti radio con gli enti del traffico aereo, hanno fatto ritorno alla base del 51° Stormo di Istrana.

 

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