Prima vittoria assoluta di un’auto alimentata a GPL nella prima prova del Campionato Italiano Rally! Ampiamente dimostrate le performance di questa motorizzazione, mentre la domanda degli impianti a gas cresce
Fra i diversi campionati nazionali quello italiano Rally è da sempre uno dei più combattuti; grande quindi l’attesa per la gara d’apertura, il 37° Rally del Ciocco e delle Valli del Serchio, che ha registrato la vittoria della Ford Fiesta R5 della BRC, la prima ottenuta da una vettura alimentata a GPL, all’esordio assoluto.
Questa vittoria, che onestamente nessuno si sarebbe mai aspettata, ha dimostrato l’allineamento delle prestazioni fra motori alimentati a gas e motori a benzina ed ha simbolicamente e praticamente eliminato lo spartiacque psicologico esistente fra i due tipi di alimentazione.
La cosa interessante, ed ancora più probante dal punto di vista tecnico, è che questa R5 è “mono fuel” a differenza delle vetture stradali il cui impianto a benzina viene integrato con quello a gas; in altre parole l’impianto “benzina” (serbatoio, raccordi, tubazioni, pompa) è stato integralmente rimosso e sostituito da un sistema BRC di ultima generazione, ad iniezione liquida, denominato LDI (LPG Direct Injection) e commercializzato verso fine 2013.
Ultimo approdo: i rally
L’impianto montato su quest’auto da rally è identico a quello installato sulle vetture stradali ed anche su queste ultime la differenza l’ha fatta proprio il sistema LDI; dobbiamo infatti ricordare che l’utilizzo degli impianti ad iniezione indiretta di vecchia generazione comportava una perdita di prestazioni viceversa recuperata, assieme all’andamento della coppia a tutti i regini, con questo nuovo sistema che in particolare permette di:
● iniettare GPL (miscela di propano e butano) allo stato liquido e non più gassoso, attraverso gli iniettori benzina di primo impianto;
● abbattere considerevolmente i costi, visto che il GPL costa meno di 80 centesimi a litro contro l’1,8 della benzina alla pompa; in pratica utilizzare il GPL significa risparmiare circa il 50% rispetto alla benzina e circa il 25% rispetto al gasolio;
● utilizzare tanto in corsa quanto nel traffico di tutti i giorni il GPL in commercio, rispondente quindi alle attuali normative europee, che nel corso del tempo tempo divenendo sempre più restrittive in materia di particolato tanto sui motori a benzina quanto su quelli diesel;
● far riclassificare quindi la propria auto come ecologica consentendone la circolazione anche in particolari situazioni di blocco del traffico o di circolazione limitata a targhe alterne;
● ridurre le emissioni di CO2 e di particolato all’incirca del 15 e del 98% e questo tanto nell’impiego su strada che agonistico.
Ed è proprio grazie proprio ai risultati sportivi sia nei rallies che nelle gare di velocità in pista (non dimentichiamo che BRC è stata ed è l’animatrice del Campionato Italiano Energie Alternative Green Hybrid Cup, titolato FIA che si corre con Kia Venga Monofuel GPL) che tra gli operatori del settore si è registrato un significativo aumento di richieste di installazione di impianti GPL sulle auto a benzina.
“Da oltre venti anni siamo nel settore e questa è anche la vittoria di chi come noi ha dovuto sfatare le problematiche ed i tabù che questo tipo di alimentazione, il GPL, ha dovuto subire nel tempo” dichiara Spartaco Lombardelli, responsabile di Punto Gas azienda esclusivista di BRC per il Lazio.
“Una volta gli impianti GPL erano considerati pericolosi e le vetture non potevano essere rimesse nei garage, ma tutto si è evoluto e grazie al continuo miglioramento delle tecnologie e la sicurezza sugli impianti ora è possibile lasciare queste vetture nei garage ed essere tranquillamente trasportate nei traghetti”.
“Con il successo di questa vettura alimentata a GPL sfatiamo anche il preconcetto della perdita di potenza dell’auto a gas rispetto a quella alimentata a benzina” conclude Lombardelli.
Stiamo quindi assistendo ad un vero e proprio riscatto dell’alimentazione a gas che rende oggi l’auto più ecologica ed economicamente vantaggiosa per gli automobilisti senza dimenticare che gli attuali impianti LDI sono oggi sicuri quanto quelli a benzina e che la loro tecnologia ha permesso un sostanziale allineamento delle prestazioni con i più tradizionali impianti di iniezione a benzina.
Giovanni Notaro