A tetto chiuso rievoca le GT del tempo che fu, a tetto aperto la Portofino pretende percorsi ricchi di curve immerse in paesaggi da sogno, da percorrere come vuoi tu… assicurando il massimo divertimento con un comfort on board unico sul mercato
Proporzioni da instant classic che non lasciano indifferenti. A tetto chiuso la parte anteriore e la grintosa imponenza di muso e cofano della Portofino sono bilanciati da un padiglione basso e slanciato, spostato all’indietro ed esaltato dall’inclinazione del grande parabrezza: uno stile apparentemente poco incline al compromesso ma che della versatilità fa un suo punto di forza. Esternamente ricorda in piccolo la potente 812.
Al tetto rigido retrattile (anche in movimento fino a 40 km/h), alla capienza del portabagagli a tetto chiuso (due cabin trolley) ed alla formula 2A+2B (2 Adulti+2 Bimbi perché dai due posti posteriori di più non si può pretendere) si unisce un’estetica tipicamente Ferrari che ospita un V8 turbo da 600 cavalli e 760 Nm di coppia massima da 3.000 a 5.250 giri/min. in grado di proiettare la Gran Turismo di Maranello da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi (10,8 secondi da 0 a 200 km/h!) e di farle raggiungere i 320 km/h (in pista o… sulle autobahn tedesche).
L’impostazione dell’abitacolo è ovviamente sportiva ma materiali, rivestimenti e lavorazioni artigianali appagano anche la voglia di esclusività tipica del cliente supercar che, una volta a bordo, non può che apprezzare l’armonica fusione fra comandi tipicamente corsaioli – a partire dal volante multifunzione in pelle caratterizzato dal «manettino» multifunzione – ai rivestimenti in pelle di pannelli, sedili e plancia.
Un V8 efficiente e potente
Il propulsore di questa Ferrari – appartenente alla famiglia di turbo 8 cilindri a V vincitrice del premio «International Engine of the Year» per tre anni consecutivi (dal 2016 al 2018) – è un 3,9 litri V8 sovralimentato da due compressori con turbine dotate di tecnologia twin scroll in grado di assicurare, assieme alle regolazioni della centralina, una curva d’erogazione particolarmente ampia a tutto vantaggio dell’elasticità di marcia a patto ovviamente di settare su «Comfort» il manettino nel volante; per contro, e qui si manifesta uno degli aspetti salienti della doppia personalità di quest’auto, basta spostarsi da «Comfort» a «Sport» per variare le regolazioni di assetto, frenata, erogazione della potenza e cambiata (a proposito unica opzione è il velocissimo cambio robotizzato F1 a doppia frizione e 7 marce con paddles al volante) ed essere istantaneamente proiettati ai margini più adrenalinici del mondo Ferrari; infine, per chi è non presuntuosamente consapevole della sua superiore bravura, esiste la modalità «Esc off», il cui uso è consigliabile esclusivamente in pista…
Abbiamo avuto la ghiotta possibilità di testare la Ferrari Portofino con condizioni meteorologiche che andavano dalla pioggia battente attorno a Maranello al bel tempo dei dintorni del Lago di Garda (con un pieno di carburante, a velocità da codice, sono 740 i chilometri percorribili). Un ventaglio di condizioni che ci ha fatto apprezzare la compostezza dell’auto anche ad andature veloci, indipendentemente dalle condizioni del fondo stradale e dall’entità delle precipitazioni e questo grazie all’ottimizzazione dei controlli di trazione, all’ultima evoluzione del sistema Magnaride con ammortizzatori magnetoreologici (SCM-E) a doppio solenoide (Dual Coil) ma soprattutto grazie all’adozione del differenziale elettronico E-Diff3, che ha apportato considerevoli miglioramenti sia nelle fasi di stabilizzazione dell’inserimento in curva e sia nella trazione in uscita della curva grazie all’azione combinata ottenuta dall’integrazione dell’E-Diff3 con il controllo di trazione F1-Trac.
L’allestimento base (già ricco di suo) può essere personalizzato ricorrendo all’apposito catalogo che, a prezzi degni del blasone che si sta acquistando, offre numerose chicche che vanno dalle cinture di sicurezza alle pinze dei freni disponibili in più colori, al volante in fibra carbonio (con Led che si illuminano progressivamente al salire del numero dei giri/motore) e ad altri numerosi dettagli degli interni realizzati nello stesso materiale; sia i cerchi di serie che quelli da 20” forgiati si possono avere in tre diversi colori mentre numerose sono le varianti dei rivestimenti interni.
E a proposito della carrozzeria, la Ferrari ne combina di tutti i colori… Infatti quelli standard sono 7 pastelli e 9 metallizzati, poi, con un extra costo, ci sono i 10 colori «storici» che riprendono colori della gamma negli anni ’50 e ’60. Infine, ci sono 2 colori speciali, quelli del lancio, grigio opaco e Rosso Portofino, quest’ultimo il colore del modello da noi provato. Dimenticavamo, occorre aggiungere anche la possibilità di avere il tetto nero abbinato al colore scelto per il corpo vettura.
Ingolositi? Non vi resta che leggere il test completo della Portofino sul nostro portale giornalistico www.testMotori360.it sicurezza&SPORT.
[ Tony Colomba ]
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