Dopo un mese di novembre nel corso del quale si sono svolti ben 4 Saloni dell’Auto o se preferite Auto Show nei vari Continenti, ha aperto i battenti anche l’Essen Motor Show, un must per gli appassionati del Tuning.
Oltre 500 espositori provenienti da 20 Nazioni hanno proposto i loro prodotti e le ultime novità agli oltre 300mila visitatori della kermesse tedesca. Anche se la maggior parte delle Case automobilistiche avevano già approfittato dei precedenti e quasi contemporanei Saloni di Tokio, Guangzhou, Dubai, Los Angeles e il SEMA di Las Vegas, per presentare le ultime novità, Peugeot-Citroën Motorsport, Opel, Mercedes-Benz, Renault Motorsport, Skoda e Ford, hanno voluto esporre agli appassionati le versioni sportive di alcuni modelli, spesso riservati alle competizioni.
Dalle Case costruttrici ai tuner
Accanto alla concept Monza esposta allo scorso Salone di Francoforte, Opel ha presentato 3 vetture realizzate specificatamente dal settore Motorsport per i rally. L’Astra GTC con un 1,6 litri turbo da 200 cv e come world premiere la Corsa OPC con 213 cv e l’Adam Rally2.
Deriva dalla Adam Cup, ha un motore a 4 cilindri 16 valvole aspirato da 1,6 litri, 190 cv e un peso di soli 1030 kg.
Corposa presenza del gruppo Peugeot-Citroën con le vetture che hanno regalato importanti successi nel 2013.
Da parte Peugeot, la 208 T16 che pilotata da Sebastian Loeb ha trionfato al Pikes Peak, da Citroën, oltre alla DS3 Racing presentata allo scorso Salone di Francoforte, il reparto Motorsport ha esposto la DS3 R1 da 125 cv che ha corso nel Campionato 2013, la DS3 R3 da 210 cv regina nel Campionato WRC 2013 e in anteprima la sua evoluzione per il Campionato WRC2 del 2014, la DS3 R5, equipaggiata con il motore 1,6 litri turbo da 280 cavalli.
Come ammesso dallo stesso Bruno Famin, Responsabile di Peugeot Sport, la vettura non è ancora ultimata, continuano gli ultimi test, preferiamo essere un po’ in ritardo e perdere qualche vendita piuttosto che fare acquistare una vettura non competitiva. Concetto ribadito anche da Yves Matton, Responsabile di Citroën Racing che ha confermato che la vettura non sarà omologata fintanto che non si dimostrerà competitiva contro la Ford Fiesta R5 da 300 cv (già venduti oltre 40 esemplari).
Mercedes ha portato la SLS AMG GT3 che ha regalato la prima vittoria alla Casa tedesca nelle 24 Ore del Nürburgring di quest’anno e la Ener-G-Force, concept in giro fin dal Salone di Los Angeles del 2012, per anticipare quella che potrebbe essere la prossima generazione della “Classe G”.
Una parte di questa 46ª Edizione del Motor Show di Essen è stata riservata per festeggiare i 30 anni del Campionato DTM (Deutschen Tourenwagen Masters), un calendario di gare molto seguito in Germania.
Per questo anniversario sono stati ricordati attraverso foto e filmati i momenti più importanti di questo trentennio, oltre ad alcuni piloti che hanno partecipato a questa ultima edizione, tra questi Marco Wittmann (BMW) e Christian Vietoris (Mercedes-Benz) e Mike Rockenfeller (Audi) che ha vinto il DTM 2013 con la RS-5.
Una grossa fetta di mercato del particolare settore delle automobili “esclusive” va senz’altro ai tuner, spesso indicati come preparatori, anche se la maggior parte sono di fatto dei costruttori con un loro Marchio.
Tra questi, la parte del leone va a Brabus, presente con interpretazioni su base Mercedes sempre più “impegnative”. L’ultima creazione presentata in anteprima ad Essen è la 850 6.0 Biturbo Estate. Deriva dalla più sobria, si fa per dire, E63-T AMG. Per questa super familiare, la cilindrata è stata aumentata da 5,5 litri a 6 litri e adottati speciali turbo realizzati dallo stesso Brabus, oltre a tutte le modifiche sia meccaniche che estetiche presenti sulla berlina. Alla fine di questo intervento la potenza è salita a 850 cv con una accelerazione 0-100 in 3,1 secondi e una velocità massima che può toccare i 350 km/h, ma soprattutto con una coppia di ben 1.450 Nm.
È disponibile anche con la trazione integrale 4Matic. Come ha detto lo stesso Bodo Buschmann, patron del Marchio: “È la vettura ideale per trasportare il cane”. Per chi ritiene troppo alta questa potenza, è possibile richiedere anche le versioni con 730, 650 o 620 cv.
Anche TechArt, specialista Porsche, ha voluto presentare alcune novità, ma questa volta limitate all’estetica. Si tratta dell’aggiornamento del body kit per la 991 Turbo realizzato in fibra di carbonio e poliuretano RIM per parafanghi, cofano e spoiler.
Il tutto reso molto piacevole abbinando profili longitudinali grigi e azzurri sul fondo bianco della carrozzeria.
Tra le tedesche, anche BMW ha i suoi specialisti e AC Schnitzer è tra i più accreditati, soprattutto per le performance che riesce a sviluppare per le vetture del marchio bavarese, frutto dei risultati ottenuti nelle competizioni fin dal 1964. Molto sobrio l’intervento sulla M6 Grand Coupé che già di origine eroga 560 cv e per la quale ha preferito migliorare le sospensioni.
Per questo V8 twin-turbo la potenza è salita a 620 cv, inoltre l’assetto è stato ribassato di 15 mm sull’anteriore e 25 mm dietro con un nuovo set di molle.
Più incisivi gli interventi di Manhart sui modelli BMW che ha realizzato, la MH1-400, la MHX5-700 e la MH6-700.
La MH1-400 deriva dalla M135i e con i cavalli aumentati di 80 unità la potenza attuale è di 403 cv e 561 Nm di coppia. Adeguato l’assetto e potenziato l’impianto frenante con dischi da 380 mm avanti e pinze con 8 pistoncini, 365 mm dietro con 4 pistoncini.
Dal carattere sportivo anche gli interni con sedili anatomici in alcantara color grigio, trapuntati con filo giallo.
Anche per la MHX5-700, presentata in un inedito color sabbia opaco, una iniezione di potenza per il V8 da 4,4 litri di origine che ora sviluppa 700 cv.
Stesso motore anche per la MH6-700 coupé ma con una potenza che in questo caso arriva a 734 cavalli.
Considerando il tipo di vettura, sono stati inseriti sulla carrozzeria alcuni particolari in carbonio, in particolare per lo spoiler anteriore e posteriore.
Dal tuner tedesco Elia una potente Renault Clio derivata dalla RS che sviluppa 225 cv con cerchi da 19” e un inedito impianto di scarico con 4 terminali, ma anche l’ecologica Twizy che, con uno specifico kit, raggiunge i 90 km/h.
Da parte sua Wolf Racing ha presentato 3 livelli di preparazione per la Focus ST, anche nella versione Estate, ovvero familiare. Il motore è il 2 litri Eco Boost che per il primo step passa dai 250 cv di origine a 285 cv.
Il secondo step arriva a 300 cv, mentre il terzo step tocca i 370 cv con una coppia di 554 Nm. Per queste alte prestazioni è stato adeguato l’impianto frenante, nonché abbassate le sospensioni di 50 mm e aggiunte anche alcune appendici aerodinamiche come gli spoiler avanti e dietro.
Gli allievi della School of Design del designer svizzero Franco Sbarro hanno realizzato un concept molto avveniristico battezzato Flèche Rouge (Freccia Rossa).
Considerando il peso di soli 700 kg è stato montato il motore della Citroën DS3 da 156 cv, più che sufficienti per offrire divertimento e piacere di guida.
Come nello spirito di questo evento non potevano mancare le esagerazioni, ma anche pezzi unici realizzati artigianalmente da appassionati sia a quattro che a due ruote.
Tra le auto spiccava la Lamborghini rivista dal tuner tedesco Praban, dotata di doppio turbo e un vistoso impianto di scarico che eroga 1.500 cavalli. Costo dell’intervento 80.000 euro.
Frutto della passione il Cosmotron costruito in 18 mesi dall’inglese Paul Bacon di Leicester ispirato ad una navicella spaziale. La meccanica è quella di una BMW Z3 con un motore da 2,8 litri e 192 cv sulla quale ha realizzato una carrozzeria in fibra di vetro con una cupola apribile in plexiglas per accedere nell’abitacolo.
Dal Museo di Sinsheim, il Brutus, sperimentale veicolo da corsa realizzato tra il 1917/18 e spinto da un motore aereo BMW V12 da 47 litri, si avete letto bene: 46.930 cc. La potenza dichiarata è di 750 cv, oggi basta una cilindrata 10 volte inferiore per ottenere questo risultato; la trazione è posteriore con trasmissione a doppia catena.
La velocità media è stata limitata a 120/140 km/h anche se può raggiungere una velocità di punta di 200 km/h. Il peso del veicolo è di 2.537 kg e il consumo dichiarato, e probabilmente anche verificato, è di 200 litri/ora. In pratica un dragster ante litteram.
Anche due ruote
Tra le moto molta curiosità ha suscitato quella realizzata dal texano di origini libanesi Rafik Kaissi. Un bel esercizio di design che gli ha fatto guadagnare il titolo di “Motorcycle Builder of the Year”. Più tradizionale il motore, un monocilindrico Honda CR500 da 64 cv.
Realizzata da Michael Kaupat per le gare di accelerazione la SSB 144 è invece spinta da un propuldore Suzuki derivato dal GSX 1300RR portato a 1.544 cc con una potenza complessiva di 500 cavalli.
I 100 anni della Maserati
Il Motor Show di Essen non è solo tuning, ogni edizione dedica un omaggio alle Case automobilistiche storiche, quest’anno ai 100 anni della Maserati. Una quindicina di modelli esposti tra i più significativi del Reparto Corse del Tridente provenienti da musei e collezioni private, pezzi costruiti in pochi esemplari solo per le competizioni, o come si usava dire una volta per i clienti sportivi.
Tra i gioielli esposti, per la Categoria Sport una 300S del 1957 costruita in soli 26 esemplari, una 200S dello stesso anno e una Tipo 61 Birdgcage prodotta tra il ’59 e il ’61 in soli 16 esemplari specificatamente per le gare di durata tipo la 24 Ore di Le Mans, dove non ha mai vinto, ma toccò la velocità massima di 270 km/h, mai raggiunta prima da una vettura di 3 litri, e la 1.000 km del Nürburgring dove vinse sia nel ’60 che nel ’61.
Tra le vetture con le ruote scoperte, una Tipo V4, monoposto con un motore 16 cilindri da 3.000 cc e 305 cv del 1930, partecipò in quell’anno al Gran Premio di Tripoli e l’anno successivo al Gran Premio di Roma.
Una 4CLT del 1948, longeva monoposto prodotta dal 1939 al 1950 seppur con continue modifiche e aggiornamenti.
Inoltre una 250F, F1 che nel 1954 vinse il Gran Premio di Argentina con Juan Manuel Fangio, e ancora la V8 RI del 1936, dove “RI” significava Ruote Indipendenti, un tipo di sospensioni molto innovativo per quei tempi. Vennero prodotti solo 4 esemplari.
Nel vedere questa rassegna storica, il Presidente di Techno Classica, ovvero il Salone dell’Auto Storica di Essen, Anton Leon Franssen, ha detto: ”Non avevo ancora mai visto tante Maserati storiche tutte insieme”.
Paolo Pauletta