Il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, dopo gli ultimi provvedimenti sulla mobilità privata conferma che “I dati sulla qualità dell’aria nelle città italiane dimostrano ancora una volta che i problemi non si risolvono bloccando le auto, perché ai veicoli è imputabile solo una piccola parte delle emissioni inquinanti. Soprattutto in questo regime di emergenza bisogna puntare il dito su altre fonti inquinanti. In una strategia di lungo periodo è comunque evidente che anche l’automobile può dare il suo contributo se inquadrata in una logica sistemica, oggettiva e senza pregiudizi”.
La linea evolutiva della mobilità punta già oggi sull’elettrico, che l’Automobile Club d’Italia presidia da tempo con azioni di sensibilizzazione (la più recente #IoSonoElettrica, sviluppata con Mercedes ed Enel ha attraversato il Paese avvicinando istituzioni e cittadini), formazione (nei Centri ACI di Vallelunga e Lainate-Arese sono stati definiti i nuovi protocolli di guida sicura per le auto elettriche), ricerca (nei prossimi giorni sarà siglato un accordo con il Politecnico di Milano per la mobilità e la sicurezza stradale) e sviluppo (la rete di ricarica nella Capitale è stata ideata nel 2007 da ACI Consult, società dell’Automobile Club d’Italia che collabora con i più importanti operatori nazionali nelle attività di progettazione, installazione e manutenzione delle colonnine).