Un appassionato tedesco della vettura «interprete» del film «Ritorno al futuro» arricchisce la sua collezione che oggi vanta cinque modelli esclusivi dal design decisamente singolare
Il primo film «Ritorno al Futuro» è stato proiettato nelle sale cinematografiche nel 1985 e da subito quella strana vettura protagonista del film è diventata un oggetto di culto, si trattava della DeLorean DMC-12. Tra i tanti fans di questa vettura, che equipaggiata con un generatore di fusione aveva la possibilità di viaggiare nel tempo, c’era anche il giovane tedesco Rich Weissensel. L’ammirazione per questa vettura iniziò nel 1977 quando rimase folgorato nel vedere su una rivista uno dei primi prototipi.
L’idea di questa vettura venne a John DeLorean, ex dirigente della General Motors negli anni ‘60, che per contrasti al vertice del Marchio dovette dare le dimissioni e nel 1975 fondò la DeLorean Motor Company con sede a Irvine in California. Le caratteristiche principali della «DMC-12» erano la carrozzeria in acciaio inox e una linea affascinante con le porte ad ala di gabbiano frutto della matita di Giorgetto Giugiaro. A questo aspetto intrigante si abbinava il motore V6 PRV (Peugeot, Renault, Volvo) da 2,8 litri con 130 cavalli posizionato a sbalzo dell’asse posteriore (non centrale) che non offriva altrettanto entusiasmanti prestazioni.
Forse anche a causa del suo prezzo di 25.000 dollari, il doppio dei 12mila previsti e come indicato nel nome del modello, la «DMC-12» non incontrò il favore del pubblico e da 1981 al 1983 vennero prodotti solo 9.200 esemplari (forse meno) tanto da costringere John DeLorean a chiudere l’azienda.
Da quel giorno sono passati quasi vent’anni e Rich Weissensel continua ad essere appassionato della «DMC-12» tanto che nel 2000, quando aveva già messo nel suo garage due esemplari, va negli Stati Uniti per un raduno del modello. Qui incontra John DeLorean al quale esprime l’intenzione di reperire ancora altri esemplari per restaurarli e creare delle versioni esclusive che esaltassero l’immagine della «DMC-12».
Ora l’ingegnere informatico Rich Weissensel è circondato da 5 esemplari assolutamente unici da lui stesso realizzati recuperando in giro per il Mondo esemplari incidentati e parti di ricambio varie, più 1: una DMC-12 di serie. Modelli esagerati, ma assolutamente in linea con ciò che la «DMC-12» rappresenta da 30 anni.
Naturalmente in questa collezione non poteva mancare una copia dell’esemplare del film «Ritorno al Futuro», al quale si affiancano una piacevole versione cabrio e una limousine lunga 8 metri realizzata sul pianale di uno scuolabus sul quale ha unito parti della carrozzeria provenienti da tre DMC-12 diverse, comprese naturalmente le porte ad ala di gabbiano.
L’ultimo esemplare realizzato per questa insolita collezione è una esagerata versione Big-foot, creata montando sul telaio di un Chevrolet Blazer del 1979 il corpo di una DMC-12 interponendo anche un lift kit da 12” per aumentare l’altezza da terra della carrozzeria in acciaio inox; l’aspetto brutale è accentuato dai grossi pneumatici da 44” e dal poderoso motore V8.
[ Paolo Pauletta ]