Giunta alla sua 6° edizione in Sud America, la Dakar continua ad affascinare ed entusiasmare i tanti appassionati di motori. Quest’anno il tracciato, vero e proprio test di resistenza per equipaggi e mezzi, coprirà ben 9.000 km, partendo da Rosario in Argentina per concludersi a Valparaiso in Cile
Saranno oltre 450 gli equipaggi che si daranno battaglia in questa 35° edizione della Dakar e a meno di una settimana dall’inizio della gara di rally più famosa del mondo, quasi tutte le squadre hanno raggiunto il Sud America. Tra i paesi che verranno attraversati dalla corsa, oltre ad Argentina e Cile è stata quest’anno inserita anche la Bolivia (ventottesima nazione ad ospitare una prova della Dakar), paese che ospiterà una tappa di tipo “marathon”. In sostanza questa nuova formula prevede che i piloti sostino per due sere in un parco chiuso nel deserto, senza assistenze meccaniche di alcun tipo.
La prima tappa marathon – San Rafael/Chilecito – sarà di 1.228 km, mentre la seconda, da 1.474 km, andrà da Salta a Calama, per un totale di 2.702 km. Quindi un maggiore impegno sia fisico che mentale che molto probabilmente favorirà i piloti più allenati e determinati a conquistare la vittoria finale. Oltre a ciò è prevista un’altra novità che dovrebbe (si spera) innalzare il limite di sicurezza su cui si è tanto dibattuto nella travagliata storia di questa corsa.
Il percorso per auto e camion sarà in parte diversificato da quello di quad e moto, solamente la metà del tracciato sarà in comune, una scelta questa che oltre a contenere di parecchio i costi in termini di logistica di gara sarà probabilmente vincente sul piano della sicurezza, sia per i piloti che per gli spettatori. Come detto questa edizione della Dakar impegnerà i partecipanti per oltre 9.000 km, 5.000 dei quali formati da tappe speciali e da massacranti trasferimenti giornalieri. La lunghezza, l’altissima concentrazione ed il costante impegno fisico richiesto agli equipaggi, che dovranno essere ottimamente preparati, ha già fatto guadagnare a questa Dakar, ancor prima del via, il soprannome di “Odissea”.
Le Auto
L’auto da battere sarà sicuramente lei, la Mini ALL4 Racing del Team Monster Energy X-Raid (https://www.motori360.it/19980/le-mini-all4-racing-alla-dakar/), un “giocattolone” che grazie a Stéphane Peterhansel ha trionfato nelle edizioni del 2012 e del 2013.
Naturalmente l’ex motociclista transalpino sarà pronto a scendere in campo anche quest’anno e sarà affiancato da una squadra di tutto rispetto. Il team ufficiale sarà completato da Nani Roma, Nasser Al-Attiyah, Orlando Terranova e Krzysztof Holowczyc (quest’ultimo vincitore del recente campionato FIA Cross Country Rallies), piloti determinati e pronti al tutto per tutto. In totale (inclusi quindi i privati) le Mini X-Raid saranno 11, tra cui segnaliamo anche un equipaggio cinese, supportato dal Team Mini Cina.
La concorrenza non starà certo a guardare, tra i competitors più agguerriti c’è Carlos Sainz (due volte campione del mondo WRC), che sarà alla guida di un Buggy (https://www.motori360.it/19385/carlos-sainz-alla-dakar-2014/) con i colori Red Bull gestito dal team di Philippe Gache.
L’auto è una vera è propria belva, capace di sprigionare 420 cavalli scaricati a terra sulle sole ruote posteriori, un mezzo interamente costruito a mano, con un telaio tubolare in alluminio e una carrozzeria in fibra di carbonio.
Un cenno lo merita anche la PanDakar, vettura che nel 2007 l’Abarth aveva portato al debutto grazie ad una simpatica idea nata in Fiat insieme con il pilota Miki Biasion. È la vettura più piccola a prendere parte alla corsa e verrà affidata all’equipaggio composto da Giulio Verzelletti e Antonio Cabin. La struttura è stata pesantemente irrobustita mediante un roll-bar di protezione interno, mentre il diesel da 1.900 cc di cilindrata è stato potenziato fino a 180 cavalli.
Le Moto
Mai come quest’anno la Dakar delle moto si preannuncia davvero agguerrita, i piloti sono tanti e tutti ben determinati. Il team Red Bull KTM Factory Racing (la casa austriaca esce vincitrice dalle ultime 12 edizioni) sembra sulla carta il favorito, ma Yamaha, Honda e Gas Gas sono pronte a giocarsi le loro carte.
I rider KTM saranno il tre volte vincitore della Dakar Marc Coma, il portoghese Ruben Faria, secondo nel 2013, e il cileno Francisco “Chaleco” Lopez.
La Honda ritorna in gara dopo due decenni di assenza e schiera in gara un plotone di cinque agguerriti piloti il cui obbiettivo è, come dichiarato da Katsumi Yamazaki Direttore del team HRC Rally, la vittoria.
L’uomo chiave sarà il velocissimo Joan Barreda a cui si affiancheranno i due portoghesi Helder Rodrigues e Paulo Goncalves, il britannico Sam Sunderland e l’argentino Javier Pizzolito.
Yamaha ha dal canto suo presentato il suo cavallo di battaglia solo qualche settimana fa, si tratta della YZ450F Rally con cui Cyril Despres andrà a caccia del suo 6° trionfo.
Il pilota francese dopo aver militato nella squadra austriaca e aver conquistato ben 5 Dakar (l’ultima la scorsa edizione), tenterà di riportare in alto i colori Yamaha dopo anni di predominio KTM. Ad aiutarlo in questa difficile impresa saranno i suoi compagni di squadra Olivier Pain e Frans Verhoeven.
Anche la Casa iberica Gas Gas si appresta ad affrontare la corsa in veste ufficiale, schierando sulla linea di partenza quattro piloti tutti spagnoli: Gerard Farrés, Marc Guasch, Dani Oliveras e Miguel Puertas.
A fare da contorno al team, gestito da Ramon Puente, ci saranno anche altre cinque Gas Gas EC 450 private.
I Camion
Saranno 76 i camion a prendere parte a questa edizione della Dakar, non molti se si considerano i numeri delle passate edizioni africane. Quello che fa notizia è comunque la scarsa adesione degli italiani in gara in questa categoria, colpa della crisi o altro, sta di fatto che a tenere alta la nostra bandiera ci penseranno solamente Giuseppe Simonato, a bordo dell’Iveco Daily 4×4 e Dario Mondellini su Mercedes Unimog, entrambi a fare da supporto alle piccole Fiat del team Pandakar.
MAN con 17 mezzi è la casa che schiera il maggior numero di veicoli, seguita da Ginaf, Daf, Mercedes e Tatra. Anche se risulta difficile fare previsioni, gli Iveco del Team De Rooy Petronas avranno buone possibilità di giocarsi la vittoria. Il pilota olandese leader del team, e già vincitore della Dakar 2012, sarà a bordo dell’Iveco Powerstar, mentre Hans Stacey, Pep Vila ed il francese Jo Adua, saranno a bordo degli Iveco Trekker; quest’ultimo, premiato con il prestigioso riconoscimento “International Truck of the Year 2013”, è dotato di un propulsore Cursor 13 FTP Industrial sei cilindri in linea da 13 litri, capace di 900 cavalli e di una coppia di 3.800 Nm a 1.100 giri/min.
Lorenzo Gentile