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Coppa d’Oro delle Dolomiti

Vetture prodotte fra il 1919 ed il ‘61 si sono date battaglia in questo scenario agonistico unico; l’equipaggio Mozzi/Biacca, su Triumph TR2, ha bissato il successo colto sempre quest’anno alla Mille Miglia

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FOTO 3Tazio Nuvolari la definì “la Mille Miglia delle montagne”: teatro di questa prestigiosa manifestazione, giunta alla sua 53° edizione. è stato il versante Dolomitico sito tra Veneto e Trentino Alto Adige, dichiarate Patrimonio dell’Unesco. Il percorso di gara, suddiviso in due tappe per totali 584 chilometri, ha visto l’attraversamento di ben quattordici passi dolomitici con prima tappa da Cortina D’Ampezzo a Merano e seconda tappa da Merano a Cortina. 

Doppietta della coppia Mozzi-Biacca

Il più alto gradino del podio è andato a Giordano Mozzi e Stefania Biacca, equipaggio tanto in gara quanto, da poco, nella vita che con questa vittoria hanno bissato la recente vittoria alla Mille Miglia sempre al volante della loro Triumph TR2. Secondo posto per Giuliano Cané e Lucia Galliani su Lancia Aprilia; i vincitori di ben 10 Mille Miglia e 7 Coppa d’Oro delle Dolomiti hanno effettuato un recupero prodigioso sul Passo del Pordoi (la cosiddetta «terrazza delle Dolomiti» caratterizzata da oltre 60 tornanti e da una pendenza media del 10% …) passando dal quarto al secondo posto ma contro quelli che si stanno dimostrando gli «enfant prodige» delle gare di regolarità non c’è stato, per questa volta, nulla da fare. Il terzo posto è andato all’equipaggio composto da Domenico Battagliola e Giacomo Salvalaggio su Austin Healey 100 BN1 del 1955.

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Al termine della prima tappa la classifica vedeva al comando sempre Mozzi/Biacca su Triumph TR2 seguiti però da Gamberini/Lanfranchi su Alfa Romeo 2000/s e da Battagliola/Salvalaggio su Austin Healey 100 BN1 del 1955. Solamente quarti Giuliano Canè e Lucia Galliani su Lancia Aprilia del 1938.

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Nell’ambito della presenza Alfa Romeo da segnalare la partecipazione di due esemplari della 6c 2500, il primo – del 1939 – condotto dal collezionista Corrado Lo Presto (un benemerito nel campo dell’auto d’epoca e della sua conservazione) ed il secondo portato in gara dal proprietario, l’americano Robert Kauffman che se l’è aggiudicata per ben 5 milioni di dollari; quest’auto (telaio 920002 del 1948) ha un palmarés di tutto rispetto avendo già partecipato alla Coppa d’Oro delle Dolomiti nel 1948 e ’49 ad una Targa Florio ed a ben 4 edizioni della Mille Miglia. 

Le dichiarazioni

Giordano Mozzi: “Vincere nello stesso anno la Mille Miglia e la Coppa d’Oro delle Dolomiti è una gioia immensa. Ad accomunare le due gare di regolarità sono sicuramente la bellezza dei paesaggi attraversati, sono entrambe due competizioni molto difficili tecnicamente. Continuerò a gareggiare con al fianco mia moglie e mia co-pilota: a gennaio 2015 ci cimenteremo nel Rally storico di Montecarlo”.

VINCITORI

Giuliano Cané:“È stata una gara bella e un duello appassionante con Mozzi. Per quest’anno possiamo dire che il testimone è passato di mano, ma non ho alcuna intenzione di abdicare. Sempre con il fair play che caratterizza la manifestazione”.

SECONDI

Domenico Battagliola: “Sono al settimo cielo, il terzo piazzamento è una grande soddisfazione per uno come me giovane sul piano agonistico e per di più in una gara molto difficile tecnicamente. Ho trascorso tre giorni con gente splendida: una gara affrontata in forma molto goliardica rispetto alla solitudine con la quale ci si sfida alla Mille Miglia. Coppa d’Oro delle Dolomiti ha le carte in regola per diventare la Mille Miglia di domani anche grazie all’impegno e al talento di un patron come Alessandro Casali”.

TERZI

 ORG 1Alessandro Casali, Presidente del Comitato Organizzatore: “La scelta di anticipare i giorni di gara, da settembre a luglio come nelle edizioni storiche, è stata vincente: abbiamo avuto un tempo splendido che ha agevolato i drivers su strade di montagna non semplici da affrontare e ha regalato panorami suggestivi; è stata eccezionale la partecipazione dei tantissimi appassionati che sul ciglio delle strade hanno scattato foto e incitato i propri beniamini. Va sottolineato, inoltre, che Coppa d’Oro delle Dolomiti rappresenta non solo un importante evento sportivo, ma anche e soprattutto un volano economico per il territorio: nei quattro giorni di gara alberghi e ristoranti a Cortina hanno registrato il tutto esaurito, il Veneto e l’Alto Adige hanno potuto godere di una visibilità nazionale e internazionale. Sono orgoglioso di aver contribuito, soprattutto con la crisi economica che non molla, ad invertire la tendenza e dare il nostro contributo al PIL nazionale”. 

Le prime edizioni di velocità

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Prima edizione 1947: la durezza di quella prima edizione (74 arrivati su 118 partenti) fu degna della Targa Florio; vincitore risultò Salvatore Ammendola, su Alfa Romeo C 2500 del 1939, in poco meno di quattro ore e alla media di 76,49 km/h; secondo arrivò Dusio sulla sua Cisitalia 202 MM «Razzo»; terzo fu Alberto Gidoni su Fiat Gidoni 1100 Sport.

Il 1948 fu caratterizzato da una doppietta Maserati (1° Giovanni Bracco, su Maserati A6 GCS, in 3 ore, 40 minuti e 27 secondi, alla media di 82,56 km/h; 2° Gigi Villoresi, che taglia il traguardo con una gomma a terra), 3° la Ferrari 166 Inter di Biondetti.

Posizioni inverse nel 1949: la doppietta è questa volta della Ferrari (Roberto Vallone su Ferrari 166 Inter vince in 3h, 45’, 2” a 81 km/h di media, seguito da Franco Cornacchia, su Ferrari 166 MM); al terzo posto Franco Rol, su Alfa Romeo 6C 2500 competizione.

Nel 1950 la vittoria assoluta va a Giannino Marzotto su Ferrari, in 3 ore, 41 minuti e 31 secondi a 84,97 km/h di media; mentre a soli 14 secondi, arriva Giovanni Bracco, su Maserati A6 GCS, già vincitore a Cortina nel ‘48. Al terzo posto Franco Cornacchia, su Ferrari 195 S.

Doppietta Lancia nel 1951 con due Aurelia B 20 al primo e secondo posto. Vince Enrico Anselmi – in 3 ore, 45 minuti e 7 secondi a 80,97 km/h di media – seguito da «Ippocampo» (Umberto Castiglioni); Terzo, e vincitore della categoria Sport, è il veronese Giulio Cabianca su Osca Mt4.

Nel 1952, i quattro fratelli Marzotto, tutti su Ferrari, sono nei primi 10. Vince Paolo su Ferrari 225 S in 3 ore, 22’25”3/5 alla media di 89,840 km/h; a 3 minuti e 22” arriva Giannino su Ferrari 340 America mentre il terzo posto va a Giulio Cabianca, su Osca Mt 4 1.100.

1953: Paolo Marzotto su Ferrari 250 MM bissa la vittoria dell’anno prima e abbatte il muro dei 90 km/h di media (91,913 km/h la media conseguita in 3h 18’19”; secondo è Piero Taruffi su Lancia D 20. Terzo Umberto Maglioli su Ferrari 375 S.

1954: vince l’unica Maserati in gara, la A6 GCS di Sergio Mantovani che copre il percorso su una in 3h 19’ 36” alla media di 91,31 km/h; secondo è Giulio Cabianca al volante della piccola Osca Mt 4 1500. Terzo è Gerino Gerini su Ferrari 250 Monza.

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Prima ed ultima vittoria straniera nel 1955: vince il campione tedesco Olivier Gendebien, con una Mercedes-Benz 300 SL Gullwing, in 3 ore, 22’1” alla media di 89,77 km/h seguito a soli 20” da Eugenio Castellotti su Ferrari 500 Mondial che manca il gradino più alto del podio a causa di un’errata segnalazione di vantaggio dei suoi meccanici; terzo è Giulio Cabianca su Osca Mt 1500, fedelissimo della corsa e delle piccole sport dei fratelli Maserati.

Nel 1956 tocca finalmente alle Osca, piccole, maneggevoli e sempre a loro agio su questo percorso: 2 Osca Mt 4 1500 conquistano il primo e terzo posto rispettivamente con Giulio Cabianca (che abbatte il muro dei 100 km/h alla media di 100, 417 km/h in 3h 1’31”) e Umberto Maglioli; al secondo posto – su Ferrari 290 MM – è il vincitore dell’anno precedente, Olivier Gendebien.

Giovanni Notaro