A fine agosto il colosso dell’e-commerce Amazon ha annunciato la nascita della piattaforma Amazon Vehicles. Questo vuol dire che presto compreremo l’auto su internet? Per ora no, ma la strategia di Amazon ha una sua logica. Ecco perché
La notizia è stata data ufficialmente da Amazon solo pochi giorni ed ha avuto subito un effetto dirompente: Amazon, il colosso americano dell’e-commerce, entra nel settore Automotive lanciando la piattaforma Amazon Vehicles.
Il primo pensiero a passare per la testa è «ci siamo, ora le auto verranno vendute sul web». Le cose non stanno così, almeno per ora.
Amazon Vehicles è una piattaforma sulla quale sarà possibile trovare informazioni sulle auto del presente e del passato, scrivere recensioni sulla propria vettura e leggere quelle di altri automobilisti, guardare foto e video caricati da altri utenti e condividere i propri. Sarà possibile anche interagire con altri utenti ponendo domande e rispondendo ai commenti altrui.
Tutto qui? Per ora si, anche perché l’azienda fondata da Jeff Bezos ha già attivo un portale di e-commerce dedicato ai ricambi e agli accessori auto e non è difficile immaginare che Vehicles farà da volano proprio a questa sezione. Ogni utente che si registrerà sulla nuova piattaforma condividerà le informazioni sull’auto posseduta, dando la possibilità ad Amazon di proporgli prodotti post vendita assolutamente in linea con le sue esigenze.
Dunque Amazon punta a creare una community attraverso la piattaforma Vehicles, un’operazione potenzialmente in grado di raccogliere milioni di utenti con tutte le relative informazioni in merito all’auto posseduta, alle opinioni lasciate tramite le recensioni, agli acquisti effettuati e alle interazioni con gli altri utenti. Una community dal valore enorme.
Una strategia di lungo periodo che ha solleticato l’attenzione di molti operatori finanziari, primo fra tutti Morgan Stanley che ha diffuso un a nota nella quale già assegna ad Amazon un ruolo di prim’ordine nella vendita diretta di automobili online, un business che solo negli Stati Uniti vale 1,2 trilioni di dollari.
Forse è un po’ prematuro pensare di comprare un’auto nuova allo stesso modo in cui oggi compriamo un libro, anche perché – al momento – la legislazione americana non lo permette (a differenza dell’auto usata). Certo Amazon potrebbe fare accordi con alcuni Dealer o potrebbe diventare essa stessa un Concessionario per aggirare il divieto, ma quest’ultima sembra un’ipotesi abbastanza lontana dalla realtà.
Guardando in numeri a livello globale, lo scorso anno sono state vendute online circa 50.000 vetture, lo 0,06% di un mercato da circa 100 milioni di auto l’anno. Un numero quasi infinitesimale che, però, sarà destinato a crescere tendendo al 3,5% nel 2020 (la stima è della società di consulenza AòlixPartners).
Ci sono una serie di ostacoli da superare prima di arrivare ad una diffusione massiva della vendita di auto online. Alcune difficoltà sono di ordine burocratico come la gestione contrattuale, ma già oggi è possibile sottoscrivere una pratica di finanziamento completamente online. Altre sono di natura logistica, stoccare e consegnare automobili è molto diverso dal farlo con pacchi e pacchetti. Ma è difficile pensare che Amazon non abbia in mente una strategia per abbattere queste barriere, anche perché i consumatori stanno prendendo sempre più dimestichezza con la rete.
Guardando al futuro, dunque, la scelta di Amazon di entrare nel settore automobilistico trova un suo fondamento dal punto di vista del businessa. Per ora si limita ad essere una piattaforma divulgativa puntando ad acquisire fiducia e autorevolezza agli occhi degli automobilisti. Non male visto che, dati alla mano, quasi l’80% dei potenziali clienti inizia la scelta della nuova auto raccogliendo informazioni su internet (in crollo vertiginoso invece quelli che lo fanno su riviste cartacee).
In attesa delle auto Amazon vende ricambi e accessori online, una bella fetta dell’enorme giro d’affari che ruota attorno all’automobile!
[ Andrea Tartaglia ]