La monovolume della Casa del double chevron è più tecnologica e più spaziosa: è Tecnospace!
La C4 Picasso è diventata più Grand(e). Dotata del nuovo pianale modulare EMP2 e completamente ridisegnata nella parte posteriore, ora può ospitare 7 passeggeri su tre file di sedili e, grazie alla modularità di quelli posteriori che scompaiono nel pavimento, si ottiene un piano di carico lungo fino a 1.960 mm che può arrivare fino a 2.750 mm se si abbatte in avanti anche lo schienale del passeggero anteriore e oltre 700 litri di volume che diventano 1.843 litri fino al tetto. Se questo era l’aspetto “Space”, quello “Tecno” riguarda tutta la tecnologia di cui è dotata al fine di ottimizzare al meglio il comfort di marcia e la sicurezza di guida.
Esterni
Rispetto alla versione precedente della quale mantiene la stessa lunghezza, la nuova Grand C4 Picasso ha un passo più lungo di 110 mm e contemporaneamente lo sbalzo anteriore è stato ridotto di 116 mm, l’altezza dal suolo è inferiore di 20 mm e anche il motore è stato alloggiato 50 mm più in basso. Le carreggiate sono più larghe di 82 mm avanti e 31 mm dietro. Queste variazioni hanno consentito di aumentare l’abitabilità interna e migliorare la stabilità su strada, ma anche l’aerodinamica, ovvero l’SCx, che ora è 0,70 a tutto vantaggio della riduzione dei consumi.
Esteticamente si caratterizza per una linea fluida, accentuata dalle linee dinamiche delle fiancate e per la grande superficie vetrata che supera 5,70 m². Rispetto alla versione a 5 posti, esibisce un frontale più moderno, con una generosa presa d’aria inferiore e in corrispondenza della battuta del cofano motore, due profili cromati a tutta larghezza che richiamano i chevron del Marchio fino ad incorniciare lateralmente le luci diurne a Led. Il portellone posteriore è motorizzato al fine di agevolarne l’apertura e la chiusura, ai lati i gruppi ottici Led con effetto 3D.
Abitacolo
Con il Pack Lounge, disponibile solo nella versione Exclusive, i sedili anteriori hanno la funzione massaggio e quello del guidatore la regolazione lombare elettrica, inoltre il passeggero può usufruire della funzione relax che prevede l’estensione della parte inferiore del sedile in modo da appoggiare i polpacci.
Con il sistema multimediale Plug & Play, i passeggeri posteriori dispongono di due monitor integrati nei poggiatesta anteriori per visualizzare filmati anche diversi.
Nello sportello della consolle centrale nella versione Exclusive, oltre a 2 prese USB e una a 12 V tipo accendisigari, troviamo anche un’utile presa 220 V/120 W.
Se la grande superficie vetrata e il tetto panoramico (optional 750 euro) consentono di beneficiare di una sensazione open air, è utile poter disporre dei vetri posteriori oscurati, di serie solo nella Exclusive, per proteggere dal sole chi sta dietro. In considerazione dell’ampio parabrezza, si è riscontrata molto utile la possibilità di estendere la copertura delle alette parasole.
Digitale al 100%
Il cruscotto, molto tecnologico, è posizionato al centro della plancia ed è diviso in due schermi. Quello inferiore da 7” tipo touch consente di interagire con un semplice tocco dopo aver selezionato la modalità desiderata, tra navigatore, telefono, audio, climatizzazione, assistenza alla guida e connettività varie, attraverso uno dei 7 tasti laterali, alcuni posizionati anche sul volante.
Nella parte anteriore, un radar posizionato nella calandra consente di tenere sotto controllo la distanza dal veicolo che precede e regolare automaticamente la velocità, mantenendo una distanza costante; se invece ravvisa un rischio di collisione, attiva 3 livelli di allarme: visivo, sonoro, e con la tensione delle cinture di sicurezza anteriori. I meno pratici o più pigri possono anche contare sull’Easy Parking System che consente di parcheggiare senza toccare il volante o torcersi il collo, è sufficiente guardare il monitor che visualizza la zona posteriore e regolare la manovra con il freno o con l’acceleratore. Se poi si sbaglia anche così, interviene la modalità descritta precedentemente.
Certo tutti questi congegni elettronici una volta facevano parte della fantascienza e in tempi più recenti erano disponibili solo su vetture di categoria nettamente superiore, ora, seppure nelle versioni top di gamma, sono disponibili anche sulla Grand C4 Picasso.
Di serie invece in tutte le versioni gli altri controlli elettronici deputati alla sicurezza di marcia. Oltre agli 8 airbag e all’ABS, anche l’ESP con l’assistenza per le partenze in salita e l’ITC (Intelligence Traction Control), l’aiuto alla frenata di emergenza (AFU) e il servosterzo elettrico variabile in funzione della velocità.
Motorizzazioni
Ampia la scelta tra i propulsori disponibili con 2 motori a benzina e 3 diesel.
I motori a benzina sono i 1.6 VTi da 120 cv e 1.6 THP da 156 cv solo con cambio manuale, rispettivamente a 5 o 6 rapporti con un consumo misto dichiarato di 6,3 l/100 km ed emissioni di 145 g/km.
I 3 diesel sono il 1.6 e-HDi da 92 cv o 115 cv Airdream e, in anteprima, per il gruppo PSA, il 2 litri Blue HDi da 150 cv già Euro6, sia con cambio manuale che automatico ETG6 e tutti con il sistema Stop&Start di seconda generazione.
Anche se probabilmente il motore più richiesto sarà l’1,6 litri, da 92 o 115 cv, è invece il 2 litri Blue HDi da 150 cv la vera novità, in quanto utilizza un innovativo sistema di abbattimento dei residui di scarico denominato SCR (Selective Catalytic Reduction) che consente di rispettare già la seconda fase della normativa Euro6 che andrà in vigore dopo il 2017.
Questo sistema consiste nell’aggiunta di un catalizzatore supplementare prima del filtro antiparticolato nel quale viene iniettato un liquido chiamato AdBlue aspirato da un serbatoio di 17 litri posizionato sotto il pianale. Questo liquido composto dal 67,5% di acqua e 32,5% da urea a contatto con i gas di scarico ad alta temperatura si trasforma in ammoniaca e per reazione chimica trasforma i NOx (ossidi di azoto) in H2O (vapore acqueo) e N2 (azoto), elementi assolutamente innocui. È doveroso ricordare che l’utente non deve preoccuparsi di rabboccare il serbatoio di AdBlue, in quanto il contenuto è sufficiente per circa 20mila chilometri e il livello verrà controllato dal Centro Assistenza in occasione dei periodici tagliandi. In ogni caso una spia sul cruscotto segnala la fine di questo prodotto che comunque non pregiudica il funzionamento del motore, inquina solo un po’ di più. A tal proposito, i valori di emissione per il 2 litri Blue HDi è di soli 117 g/km di CO2, con un consumo misto dichiarato di 4,5 l/100 km, valori record per la categoria.
Test su strada
Seduti al posto di guida si apprezza la comodità del sedile e la modalità di regolazione che, abbinata a quella dello sterzo, consente di trovare rapidamente la posizione di guida ideale. La strumentazione al centro della plancia ha una visualizzazione chiara e intuitiva anche se bisogna fare l’abitudine a spostare lo sguardo sulla destra per visualizzarla. Sebbene l’intensità di illuminazione degli schermi si regoli automaticamente tra il giorno e la notte, è comunque possibile regolarne l’intensità, anche se non in modo semplice come si faceva una volta ruotando un pomello, ma bisogna entrare nel menù del computer di bordo ecc. In pratica bisogna fermarsi. Inoltre, se lo schermo da 12” ha una sorta di palpebra superiore che lo protegge dai riflessi di luce rendendolo sempre leggibile, quello inferiore, che tra le altre funzioni fa anche da navigatore, in alcune situazioni di sole laterale diventa illeggibile, nonostante abbia un trattamento antiriflesso. Probabilmente basterebbe incassarlo un po’.
Su strada si apprezza la sensazione di guidare una vettura di “sostanza”, comoda silenziosa e stabile. Le modifiche apportate dagli ingegneri alle sospensioni rispetto alla versione precedente sono evidenti. In particolare è stato aumentato il diametro della barra stabilizzatrice anteriore, modificata la rigidità della traversa posteriore, adottate molle più rigide per la sospensione posteriore con taratura specifica degli ammortizzatori.
Il cambio automatico, detto anche pilotato, ETG6 (Efficient Tronic Gearbox 6) prodotto dalla Aisin, facilita la guida nei centri urbani; dove invece viene richiesta una guida più dinamica, è meglio utilizzarlo nella modalità manuale o semi automatica con la possibilità di cambiare rapporto anche con le levette (paddles) posizionate al volante. Infatti nella modalità automatica si evidenzia un certo ritardo di risposta se si spinge a fondo l’acceleratore, decimi di secondo che a volte possono essere determinanti nella scelta se fare o non fare un sorpasso. Peraltro, questo ritardo può rivelarsi utile su terreni a scarsa aderenza per evitare pericolosi pattinamenti, sebbene controllati dall’ITC (Intelligence Traction Control).
Prezzi
La Grand C4 Picasso è disponibile in 8 colori per la carrozzeria, 2 pastello – Nero Onix (0 €) e Bianco Absolut (250 €) – e 6 metallizzati (560 €) – Grigio Shark, Grigio Madreperla, Blu Cielo, Blu Jeans, Rosso Rubino, Marrone Hickory, e 4 livelli di finitura: Attraction, Seduction, Intensive ed Exclusive, ognuna con le sue dotazioni di serie e con gli eventuali optional, con prezzi che partono anche a seconda delle motorizzazioni, da 24.300 euro per la Attraction 1.6 VTi a benzina da 120 cv fino ai 34.800 euro della Exclusive 2.0 Blue HDi diesel da 150 cv.
Anche se in futuro Citroën ha intenzione di cambiare questa consuetudine, per il momento molti optional sono forniti in pacchetti o Pack, nei quali vengono inseriti alcuni accessori che diventano obbligatori. Per fortuna il costo di questi Pack non è eccessivo in rapporto agli optional inseriti (es.: fari bi-Xeno, navigatore, cerchi in lega da 17”, sistema Vision 360°, ecc.) e si aggira più o meno a 1.000 euro.
Buona la capacità di traino che varia da 1.000 a 1.700 kg secondo le motorizzazioni.
In caso di foratura, in tutte le versioni è presente di serie il kit di riparazione pneumatici, anche se per essere certi di proseguire il viaggio è meglio richiedere il ruotino di scorta disponibile come optional a 150 euro.
Paolo Pauletta