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Citroën 2CV Charleston «Beppina»: si vive solo due volte

Parafrasiamo il titolo del celebre film di 007 per raccontare la storia di una 2CV vittima di un tornado, destinata allo sfascio e tornata a nuova vita grazie agli interventi di Citroën Italia e alla bravura di Franco Grosso, carrozziere e appassionato di deux chevaux

L’otto luglio 2015 un autentico tornado ha investito l’area di Venezia ed in particolare il borgo di Cazzago di Pianiga, nei pressi di Mirano, colpendo pesantemente con venti fino a 300 km/h e chicchi di grandine grossi come noci, proprio la zona dove sorge il «Club dei Piccoli», un asilo amorevolmente curato da due educatrici: Marta (la figlia) e Donatella (la madre).

Una delle caratteristiche più simpatiche di questo asilo era proprio la Citroën 2CV Charleston (tra 2CV e derivate, ne han fatte più di cinque milioni…), che nel 1982 Donatella aveva ricevuto in regalo dal marito; un’auto da sempre desiderata e che ha poi accompagnato Donatella sia nel quotidiano per gli spostamenti dalla sua abitazione ai vari asili dove si è occupata di generazioni di bambini e sia per esigenze meno ordinarie per corsi di formazione, gite e vacanze tanto in Italia quanto in Europa

E «Beppina», questo il nome con cui la 2CV venne «battezzata» da grandi e piccini, divenne a pieno titolo un membro della famiglia di Donatella, facendo da balia automobilistica anche a Marta che proprio su «Beppina», ha imparato a guidare legando alla piccola Citroën molti dei suoi ricordi di gioventù.

Poi l’imponderabile e qui al vostro fantasioso redattore viene in mente, non solo 007 ma anche il disneyniano «Cars»: sembra poter immaginare «Beppina» che l’otto luglio 2015 – oramai trentatreenne – ronfa tranquilla nel suo parcheggio, a metà strada tra il vialetto dell’asilo e la fantasia dei bambini che da generazioni ne riproducono le linee nei loro disegni.

Il tornado l’ha sollevata a cinque metri da terra, l’ha spostata di quasi un isolato e l’ha sbattuta a terra accartocciandola assieme a rami dei pini mediterranei che ornano la costa e altri rottami di ogni genere.

Tornata la quiete dopo la tempesta, purtroppo in questo caso senza alcunché di poetico, «Beppina» era lì, ridisegnata da una natura matrigna che l’aveva lasciata su un fianco, con le ruote piegate in maniera innaturale, il cofano anteriore strappato via e mai più ritrovato, i vetri infranti, la carrozzeria deformata.

Era il simbolo del tornado

Quando il sole è tornato a splendere ed è iniziato l’immancabile pellegrinaggio di giornalisti, autorità e curiosi, «Beppina», così riconoscibile nella sua livrea rossa e nera, si vedeva da lontano, diventando in loco il simbolo del tornando accanto al quale tutti, autorità e passanti, hanno voluto farsi fotografare.

E mentre tutti si facevano fotografare a ciò che di Beppina restava, molti di questi suggerivano di destinarla allo sfascio o venderla a pezzi; questo turismo un po’ sciacallo ha però prodotto, alla fine, un buon risultato poiché le foto di «Beppina» accartocciata sono entrate in internet arrivando sino a Citroën Italia.

L’intervento di Citroën Italia

Lì qualcuno ha preso a cuore questo caso del tutto particolare e… “Pronto? Parla Citroën Italia, abbiamo saputo di quanto è accaduto alla vostra 2CV, vorremmo essere d’aiuto” e così, pochi giorni dopo il tornado, a Cazzago è arrivato un carro attrezzi che ha portato la malconcia 2CV a Beinette, per la precisione, nella carrozzeria di Franco Grosso, che – tra l’altro – è Presidente del più grande club 2CV italiano.

L’esame dell’auto, o di ciò che ne restava, ha confermato la fattibilità di un’operazione di recupero che, comunque, non è stata né facile e tantomeno economica ma la Casa madre ha coperto i costi e Franco ha fatto un lavoro certosino, donando addirittura una nuova scocca servita come base per il restauro che, lo scorso 17 giugno, ha riconsegnato nelle mani di Marta e Donatella una «Beppina» più in forma che mai, lucida come lo era stata nel 1982, con capote, interni, carrozzeria, fanali, tutto nuovo e tirato a specchio.

Il motore, invece, non s’era mai fermato: il piccolo bicilindrico Citroën era tornato a ruggire solo attaccandolo alla batteria ed il suo rombo, così caratteristico, era stato sufficiente a far dire a Franco… “Dai, è viva: salviamola!!!”.

Abbiamo ovviamente parafrasato il comunicato di Citroën che, testualmente conclude con “Buona strada piccola «Beppina», buona strada alla 2CV che visse due volte” e questo ci fa tornare sì alla citazione del titolo, ma ci fa anche tornare alla memoria uno dei più famosi e spettacolari film di 007, «Solo per i tuoi occhi» in cui, in barba alle varie Lotus e Mercedes, la vera protagonista meccanica fu una gialla 2CV che, magistralmente pilotata dal celebre stuntman Remy Julienne, tenne gli spettatori di tutto il mondo incollati per buoni 5 minuti alle loro poltrone, come speriamo tenga incollati al Pc anche voi.

Come avete potuto notare furono 5 minuti di adrenalina, risate, stupore ed incredulità che fecero guadagnare a Remy Julienne il premio Oscar per gli effetti speciali e, a proposito di effetti speciali volete che una 2CV che riesce a sopravvivere a maltrattamenti del genere non riesca a superare anche un tornado?

Buona strada piccola «Beppina», buona strada alla 2CV che visse due volte…

[ Giovanni Notaro ]

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