Si è svolto il 16 ottobre, al Centro Guida Sicura di Vallelunga, il workshop ACI sulle tecnologie per la sicurezza stradale. Nel corso della stessa giornata sono stati messi in luce i pericoli dei manometri presso benzinai e aree di servizio, e sono state presentate le indagini di Bosch e ACI sulla conoscenza degli italiani dei dispositivi più avanzati per la sicurezza. Si sono infine svolte le votazioni per il premio Auto Europa 2014, organizzato dall’Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive
Le automobili moderne sono sempre più sicure. E se lo sono, è grazie per merito degli avanzatissimi sistemi elettronici di assistenza alla guida. Però questi sistemi funzionano soltanto se i guidatori sanno cosa sono, e a cosa servono. Usarli è piuttosto semplice: si attivano automaticamente, e si sostituiscono all’automobilista nelle circostanze più delicate e improvvise, quelle in cui è necessario un intervento il più tempestivo possibile. Tuttavia, se il guidatore non è informato dell’esistenza di un certo dispositivo, o non ne conosce il funzionamento, i cosiddetti ADAS (Advanced Driver Assistance System: sistemi avanzati di assistenza alla guida) possono rivelarsi inutili.
A fronte di questo assioma, ACI ha condotto una rilevazione online per accertare il grado di conoscenza degli italiani sui sistemi di sicurezza stradale, con particolare riferimento ai dispositivi AEB, LDW e ISA: ovvero, la frenata autonoma di emergenza, l’avvisatore di uscita dalla corsia di marcia e la velocità assistita (ovvero, il mantenimento automatico del limite di velocità). I risultati di questa indagine – unitamente ad altre presentazioni sullo stato dell’arte delle tecnologie, e della loro disponibilità sul mercato italiano – sono stati illustrati al Centro Guida Sicura di Vallelunga nel corso di “CHOOSE eSafety!”. L’efficacia dei più innovativi sistemi elettronici di sicurezza è stata saggiata “sul campo”, con alcuni test dimostrativi effettuati con vetture allestite dalla Bosch.
Quante potenziali vittime in meno?
Ma quanto “valgono” le tecnologie ADAS? Quali sono, in concreto, i risultati effettivi dell’applicazione su vasta scala dei dispositivi di assistenza alla guida? Le stime dell’ACI parlano chiaro: se i tre dispositivi AEB, LDW e ISA fossero installati su tutti i veicoli in circolazione in Italia, potrebbero essere evitate, ogni anno, almeno 200 vittime sulle nostre strade. Traducendo in termini economici questi vantaggi, si tratta di oltre 325 milioni di euro in spesa sociale – derivata dall’incidentalità stradale – che verrebbero risparmiati dalle casse pubbliche.
Dei tre dispositivi suddetti – destinati a diffondersi rapidamente così com’è accaduto per l’ABS un tempo e, più recentemente, per l’ESP – il più utile è ritenuto l’AEB (la frenata autonoma di emergenza): questo solo dispositivo, che garantisce il rispetto della distanza di sicurezza, eviterebbe 90 morti all’anno e l’esborso di 130 milioni di euro. Poi l’ISA (grazie al quale il veicolo mantiene automaticamente il limite di velocità prescritto), che farebbe risparmiare 75 vite all’anno e 115 milioni di euro e, infine, il dispositivo LDW (avvisatore dell’uscita dalla corsia), con 50 morti all’anno in meno, e una riduzione dei costi sociali di 80 milioni di euro.
Secondo una rilevazione dell’ACI, effettuata su 264 modelli proposti da trentatré Case automobilistiche, queste tecnologie sono oggi disponibili solo per una vettura su 4 in commercio, con un aggravio di costi per gli acquirenti che oscilla tra 250 e 3.000 euro, in funzione degli equipaggiamenti e dei pacchetti optional, e un esborso complessivo non inferiore a 42.000 euro. Le nuove tecnologie, dunque, sono riservate – almeno per ora – ai veicoli più esclusivi. Meno del 23% delle auto immatricolate nel terzo trimestre 2013 dispone di almeno un dispositivo eSafety. Questa scarsa penetrazione nel mercato italiano e la lentezza del ricambio del parco veicolare limitano i benefici di AEB, ISA e LDW: fino al 2020, in base alle proiezioni dell’ACI, potranno salvare “soltanto” 118 vite fino al 2020, con una media di 15 ogni anno.
“Per accelerare l’innalzamento degli standard di sicurezza sulle nostre strade – ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – ACI sollecita le istituzioni europee e italiane a favorire lo sviluppo di una maggiore conoscenza delle tecnologie per la mobilità sicura, prevedendo facilitazioni economiche e fiscali per le auto più sicure al pari di quelle ecologiche e incentivando le compagnie assicurative ad agire sui premi RC Auto a favore dei modelli equipaggiati con le tecnologie più efficaci nella prevenzione degli incidenti stradali. Un contributo fondamentale può arrivare dalla prossima entrata in vigore a livello comunitario di una serie di misure finalizzate alla diffusione dei dispositivi più moderni e innovativi per la sicurezza”.
“I sistemi di assistenza garantiscono maggiore sicurezza e comfort in auto, assicurando un’esperienza di guida molto più sicura e rilassata – dichiara Gabriele Allievi, Amministratore Delegato Bosch Italia – e i sistemi di assistenza alla guida, grazie alla loro tecnologia avanzata, sono già presenti e si affermeranno velocemente anche nel mercato delle utilitarie. Inoltre, con la crescente domanda e disponibilità di tecnologia, i costruttori potranno cogliere un’ulteriore occasione per differenziarsi dalla concorrenza”.
A Vallelunga l’Automobile Club d’Italia ha presentato anche i risultati di un sondaggio telematico, condotto su con la collaborazione di Bosch, la prima azienda al mondo ad aver avviato la produzione di sistemi di sicurezza ormai diffusi e consolidati, come l’ABS e l’ESP. La multinazionale tedesca oggi fornisce a livello globale anche tecnologie innovative di assistenza al guidatore, come la frenata d’emergenza predittiva (Predective Emergency Breaking) e l’ACC (Adaptive Cruise Control) per mantenere costante la velocità di crociera.
Secondo il sondaggio il 18% degli automobilisti lamenta una condizione di stress nella guida, soprattutto in ambito urbano, e il 6% ammette di distrarsi facilmente al volante. Tre conducenti su quattro hanno dichiarato di aver eseguito nell’ultimo anno almeno una frenata di emergenza per un ostacolo improvviso e quasi 1 su 2 non si è accorto di un veicolo durante il cambio di corsia. Il sondaggio ha evidenziato che più del 60% degli automobilisti conosce e apprezza le più avanzate tecnologie di ausilio alla guida, soprattutto per le frenate di emergenza in presenza di un pedone.
Guardando al futuro e sognando l’auto che guida da sola, il 57% degli italiani la promuove solo se i dispositivi automatici possono essere ogni tanto disattivati; il 35% la immagina idonea solo per i lunghi tratti autostradali e il 31% la boccia preferendo rimanere sempre protagonista al volante.
Il sondaggio Bosch: luci e ombre
Bosch, tuttavia, è andata anche oltre: da un’ulteriore ricerca condotta a livello europeo dalla stessa azienda sugli automobilisti italiani, tedeschi e francesi che, tra il 2009 e il 2012, hanno acquistato un’auto di fascia media o bassa, si è accertato un buon livello di conoscenza dei dispositivi. E questo, anche quando gli intervistati abbiano affermato di possedere auto senza sistemi di assistenza o al massimo come optional. Una netta maggioranza, inoltre, si è dimostrata interessata a una tecnologia che fornisca sia l’assistenza sia l’informazione, un connubio tra sicurezza e comfort di guida in situazioni stressanti come il traffico cittadino.
La maggior parte degli intervistati si è giudicata come esperti guidatori, difficilmente soggetti a distrarsi durante la guida. Tuttavia, il sondaggio Bosch ha rivelato che molti di loro, negli ultimi 12 mesi, si siano trovati in situazioni di pericolo: il 70% ha dovuto ricorrere ad una frenata d’emergenza, il 47% ha ammesso di non essersi sempre accorto del sorpasso di un altro veicolo al momento di cambiare la corsia e al 34% è capitato, almeno una volta, di non sapere se frenare o semplicemente schivare un ostacolo. Le funzioni che forniscono una maggiore sicurezza alla guida sono, quindi, le più richieste: l’84% degli intervistati ha indicato il Blind Spot come primo sistema di sicurezza che adotterebbe, seguito dal sistema di frenata d’emergenza.
Gli automobilisti europei sono anche ben informati su tutte le più recenti tecnologie che possono rendere i loro tragitti in auto più piacevoli. Sia che guidino in autostrada o nel traffico cittadino, il controllo di guida intelligente permette al conducente di raggiungere la destinazione con meno stress. Di conseguenza, è normale che sia stato citato proprio il sistema ACC, dopo le funzioni di sicurezza, in cima alla loro lista dei desideri.
L’indagine ha rivelato, inoltre, che gli automobilisti sono sempre più favorevoli a ulteriori progressi nel campo della tecnologia automotive, dichiarandosi disposti ad accogliere anche la guida automatica. Metà degli intervistati ritiene che presto sarà tecnicamente possibile acquistare veicoli guidati interamente dal controllo elettronico: il 60% è a favore di questa tecnologia innovativa, purché si possa passare alla guida tradizionale in qualsiasi momento. Bosch sta lavorando anche a queste funzioni. Nel 2014, per esempio, lancerà un sistema di assistenza del traffico, che può frenare, accelerare o sterzare il veicolo in totale autonomia nel traffico autostradale. Progettato per supportare una velocità non superiore ai 50 km/h, il grado di automazione verrà aumentato con il passare degli anni.
I risultati dell’indagine, inoltre, sembrano confermare un argomento chiave di Bosch: i sistemi di assistenza alla guida, grazie alla loro tecnologia avanzata, si affermeranno velocemente anche nel mercato delle utilitarie. “Con la crescente domanda e disponibilità di tecnologia a prezzi accessibili, i costruttori potranno cogliere l’occasione per differenziarsi dalla concorrenza”, afferma Allievi. L’Euro NCAP ha sottolineato l’importanza dei sistemi di assistenza alla guida: e dal 2014, per ricevere le cinque stelle di valutazione, la maggior parte dei nuovi modelli dovrà essere dotata di tali sistemi di assistenza.
La pressione delle gomme: manometri inefficienti
L’incontro di Vallelunga è stata occasione per presentare l’indagine condotta da ACI assieme a Sicurauto a proposito dei manometri per la pressione delle gomme. In base a questa indagine si è accertato che nove manometri su dieci, fra quelli analizzati nelle stazioni di servizio e nei distributori di carburante, mostrano dati scorretti. O non funzionano affatto. E la pressione delle gomme, preziosissima per la sicurezza del viaggio, rimane così un’incognita.
Gli pneumatici sgonfi allungano sensibilmente gli spazi di frenata ed influenzano il comportamento della vettura nelle condizioni più critiche, come l’evitamento di un ostacolo improvviso. Secondo alcuni studi internazionali, 8 automobilisti su 10 viaggiano con gomme sgonfie, sprecando oltre 100 euro l’anno di carburante ed emettendo 144 kg in più di CO2. Circa il 16% dei sinistri in Europa sono imputabili alla pressione non conforme degli pneumatici.
Su 298 apparecchi controllati, tramite un tour di 3.051 km, il 39% lascia gli pneumatici pesantemente sgonfi, pur indicando una pressione conforme a quella indicata sul libretto di manutenzione dell’auto, mentre il 36% li gonfia più del dovuto. Solo il 10% del campione esaminato è preciso e affidabile.
La diffusione maggiore di dispositivi “fuori taratura” si registra al Centro Italia (86,5%) e al Sud (75,8%). In Campania è stato trovato un manometro con errore di -1,95 bar mentre nel Lazio +1,2 bar. Il livello medio di scostamento dai dati effettivi, in Italia, è di 0,3 bar.
L’indagine ACI-Sicurauto.it ha evidenziato alcune assurdità: in 47 stazioni (16% del campione) i manometri sono rotti o non disponibili, mentre in 10 punti sono addirittura sotto chiave. In 3 aree di servizio bisogna pagare 1 euro per far controllare le gomme e in viale Marconi a Roma il costo sale a 2 euro.
Premio “Auto Europa 2014” alla Peugeot 2008
Parallelamente all’evento “Choose eSafety” si è svolta la 28esima edizione del Premio Auto Europa 2014, indetto da UIGA (Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive). Le auto candidate al premio sono state così testate dai giornalisti presenti. La vettura vincitrice è stata la Peugeot 2008, scelta fra tutte quelle lanciate sul mercato continentale fra il 1° settembre 2012 e il 31 agosto 2013 e commercializzate in almeno 10mila esemplari, e valutata in base al miglior rapporto qualità-prezzo. Si tiene anche conto, fra i diversi elementi, di qualità tecniche, estetiche, di finitura, sicurezza e affidabilità, consumi e emissioni.
La nuova Peugeot 2008, Crossover compatto dalle spiccate doti urbane, è quindi la vettura regina del 2014.
“Il Premio UIGA – ha commentato il Direttore delle Relazioni esterne di Peugeot Italia Eugenio Franzetti – è stato una piacevolissima sorpresa: sottolinea che il buon lavoro condotto da Peugeot in questi anni paga moltissimo, permettendo di procedere in controtendenza rispetto a un comparto in flessione. Proprio per le richieste di questo modello siamo passati ai tre turni di produzione in fabbrica, così da abbreviare i tempi di consegna in tutta Europa”. La Casa del Leone aveva stimato di vendere, nel 2013, 3.500 unità di questo modello: ma il successo è andato oltre le previsioni, tant’è che in portafoglio ci sono ben oltre 8.000 ordini.
Nella votazione, l’auto regina ha collezionato complessivamente 167 punti, che le hanno consentito di vincere la sfida con la Fiat 500 L Living, a cui è andata la piazza d’onore con 117 punti. Al terzo posto, con un lieve scarto, la Citroën C4 Picasso che ha totalizzato 103 punti. La classifica del sestetto delle finaliste ha poi visto nell’ordine Mercedes CLA, Opel Adam e Renault Capture.
Nella categoria delle auto sportive i giornalisti UIGA hanno decretato Auto Europa 2014 la Jaguar F-Type con 170 punti; a occupare la piazza d’onore la Maserati Ghibli con 139, e, a completare il podio, la Supercar Lamborghini Aventador LP 700-4, il cui terzo posto ottenuto con 100 punti ha sottolineato i 50 anni di storia del marchio della casa di Sant’Agata.
Nel corso della serata di gala, organizzata per la proclamazione dell’Auto Europa 2014 sono stati inoltre assegnati i Premi Speciali dell’UIGA. La categoria “Green Gold Award” riservata alle automobili particolarmente votate all’ecologia e alle tecnologie più avanzate per la mobilità sostenibile, ha visto riconfermarsi Nissan con la Euro LEAF, da quest’anno costruita in Europa. A fine settembre le vendite totali cumulate dall’inizio della sua commercializzazione sono arrivate alla cifra record di 83mila unità. Inoltre è protagonista del progetto Autonomous Drive (Guida Autonoma) che Nissan mira a lanciare nel 2020.
Il Premio speciale Tecnologia è stato assegnato a Bosch per il costante impegno nella ricerca e sviluppo di sistemi tecnologicamente avanzati per la sicurezza, dentro e fuori dall’auto. In particolare nell’ambito dell’assistenza alla guida, particolarmente apprezzabile è la frenata automatica, in grado di rilevare non solo i veicoli che precedono ma anche un bambino che all’improvviso attraversi la strada. Il sistema, bloccando autonomamente l’auto, è in grado di salvare una vita.
A seguire sono stati assegnati i premi Green per le categorie GPL, Metano, Ibride ed Elettriche. Opel Adam GPL ha ottenuto il prestigioso riconoscimento per la categoria GPL. La tecnologia si basa sull’elaborazione del 1.4 da 87 cv, operata dalla stessa Casa tedesca nella fabbrica di Eisenach, utilizzando però componenti della italiana Landi Renzo. Il risultato è ottimale, tanto che il motore non perde assolutamente potenza ma solo qualche Nm di coppia; e interessante è anche la soluzione adottata per posizionare il serbatoio.
Nella categoria delle auto a Metano, Panda Twin Air ha vinto in ragione del motore tecnologicamente più avanzato che ora è alimentato anche a metano, carburante alternativo che riduce al minimo le emissioni nocive come il particolato e gli ossidi di azoto.
Inoltre questa tipologia di motori, rispetto all’alimentazione a benzina, presenta una riduzione della CO2 superiore al 20%.
La categoria delle auto Ibride ha visto premiata la gamma Toyota. La Casa giapponese è brand leader come vendite e come offerta di modelli. Assieme a Lexus presenta la gamma ibrida più estesa al mondo.
Infine, nella categoria delle auto Elettriche, si è imposta Renault Zoe con il suo design sbarazzino e piacevole, che all’efficienza e all’affidabilità riesce a unire stile e simpatia. L’autonomia più che interessante e le modalità di ricarica rapida ne fanno un’auto abbordabile e “user friendly”. Gli acquirenti l’apprezzano in particolare per la guida dinamica e divertente legata al suo comportamento fluido e bilanciato.
Marina Terpolilli, Presidente del sodalizio che riunisce i giornalisti italiani del settore automotive, si è complimentata con Peugeot per aver bissato il successo dello scorso anno. “Un successo che spero venga confermato dal mercato: una vittoria giunta al termine di una lotta serrata con Fiat 500 L Living, alla quale estendo i complimenti e un augurio di buon esito delle vendite“.
Sulla base alle scelte effettuate dai giornalisti dell’UIGA emergono i modelli che meglio esprimono i concetti dell’auto intelligente e “urban friendly”: modelli che vengono premiati sia dalla stampa che dal successivo riscontro del pubblico.
Alessandro Ferri