Il grande ritorno della sportiva più famosa d’America. Ha 455 cv, va da 0 a 100 in meno di 4 secondi
Corvette sta agli USA come Ferrari sta all’Italia. La muscle car a stelle e strisce è molto più di una semplice auto sportiva: dal 1953 scandisce le varie “epoche” statunitensi, ognuna delle quali rappresentata da una delle sette versioni lanciate in questi 60 anni. L’ultima della serie, nome in codice C7, si fregia di un suffisso utilizzato per un modello degli anni ’60: Stingray.
Fedele al V8
E parlando di una Corvette, non si può che partire dal suo propulsore, un V8 da 6.162 cc in grado di sprigionare 455 cv e 610 Nm di coppia, grazie al quale brucia lo zero-cento in meno di 4 secondi, supera i 300 orari e consuma 9 l/100 km. Tecnicamente, il V8 vanta alberi a camme in testa e due valvole per cilindro, ma le vere novità sono la presenza dell’iniezione diretta di benzina e il funzionamento selettivo a 4 cilindri. Il cambio (fedele allo schema transaxle), può essere manuale 7 marce TREMEC TR6070 o automatico 6 marce Hydra-Matic 6L80.
Raffinatezze tecniche ed elettroniche
Con l’inedito Z51 Performance Package la nuova Chevrolet Corvette Stingray ha in più il differenziale autobloccante elettronico posteriore, sistema di lubrificazione a carter secco, impianto di raffreddamento integrale di freni e un kit aerodinamico. Di serie, invece, il Drive Mode Selector che regola la dinamica di guida che attraverso 5 regolazioni: Weather, Eco, Tour, Sport e Track. Per contenere il peso la carrozzeria è d’alluminio (pesa 45 kg in meno ed è più robusta del 57% rispetto alla C6), mentre cofano motore e pannello rimovibile del tetto sono in fibra di carbonio.
Valerio Maura