Molta prudenza, buone intenzioni, e un passo avanti nella definizione di regole per il tuning automobilistico
Il famoso inciso gattopardesco “bisogna che tutto cambi, perché nulla cambi” sembra quanto mai appropriato, quando parliamo di cerchioni e di gomme. I limiti di tolleranza appena stabiliti dal Decreto Ministeriale di liberalizzazione, varato il 22 marzo, parlano chiaro: la circonferenza di rotolamento esterna può discostarsi solo del due per cento, in più o in meno, rispetto alla gomma montata in fabbrica.
Il diametro esterno non potrà, a sua volta, discostarsi dell’uno per cento in più, rispetto a quello nominale. Limiti anche per la larghezza massima: gli pneumatici montati non dovranno andare oltre il dieci per cento di quella stabilita dal libretto.
Gonfiate le gomme quanto volete, ma attenti alle misure
Potranno invece essere superiori a quelli prescritti gli indici di carico e di velocità, e la pressione di gonfiaggio.
“La sicurezza passa attraverso il rispetto delle regole”: questo il titolo della Tavola Rotonda di Assogomme, tenutasi il 27 marzo a Roma, presso la Scuola Superiore di Polizia, e moderata dal Direttore Roberto Sgalla.
Tuning, dolce chimera sei tu…
Alla presenza del Direttore del Servizio di Polizia Stradale, Vittorio Rizzi, si è discusso della tolleranza sui limiti imposti dal Decreto, e dove è stata ribadita – con fermezza – la linea rigida della Motorizzazione sul rigore con cui viene interpretata questa tolleranza.
Doccia fredda, quindi, per gli appassionati del tuning, ovvero di quelle elaborazioni tecniche che, pur non alterando le caratteristiche del motore, possono influire sull’assetto di un’automobile, migliorando la stabilità e la tenuta di strada, o anche solo il piacere di guida.
Il punto di vista della Motorizzazione
Il Direttore Generale della Motorizzazione, Maurizio Vitelli, ha però fatto delle aperture sul fronte della semplificazione della “visita e prova”, operazione necessaria a far trascrivere sulla carta di circolazione la misura delle nuove gomme (e in pratica anche dei nuovi cerchi). Al momento, infatti, occorre recarsi in un ufficio provinciale della Motorizzazione due volte (una per prenotarsi, l’altra per effettuare il collaudo), e non tutti hanno un ufficio della Motorizzazione sotto casa. Vitelli ha annunciato che è allo studio la possibilità di prenotarsi on-line, ma non certo nell’immediato. Molto dipende dai fondi disponibili, a loro volta aggrediti da continui tagli al bilancio e varie misure di “spending review”.
Il “modello tedesco”: intrigante, ma inapplicabile
Morale della favola: semplificazioni procedurali sì, liberalizzazione vera e propria, no. Con buona pace del “modello tedesco”, invocato dal Direttore di Assogomme Fabio Bertolotti, e dal Presidente Assoruote Corrado Bergagna: in Germania, infatti, la certificazione del severissimo (ma qualificatissimo) TUV, l’ente tecnico privato e indipendente, accerta di volta in volta se gomme e cerchioni maggiorati interferiscano, eventualmente, con sospensioni, sistema frenante e altre parti fondamentali del veicolo (centraline elettroniche, apparati dello sterzo, ecc.).
Tutto come prima? Non proprio
Il diavolo, tuttavia, non è mai così brutto come lo si dipinge: perché le nuove disposizioni, che vanno a colmare ampie lacune della regolamentazione in vigore (per i cerchioni non esistevano norme di omologazione) permettono di “mettere in riga” quei produttori – in gran parte cinesi – non proprio ligi ai requisiti di sicurezza e ai parametri delle omologazioni. Meglio, dunque, rinunciare a qualcosa in termini di libertà di mercato, pur di andare sul sicuro sui prodotti destinati a equipaggiare le nostre auto.
Alessandro Ferri