Ha perso le strisce… e debutterà, rinnovato, alla Dakar 2017 con al volante Jutta Kleinschmidt che avrà al suo fianco la svedese Tina Thörner. Il prossimo impegno in Qatar al Sealine Cross Country Rally, in programma dal 17 al 22 aprile
Già da alcuni anni questo Buggy si presenta alla partenza dei più importanti rally mondiali, senza poi concludere in modo dignitoso.
Le prime uscite risalgono al 2013 quando Nasser Al-Attiyah (n° 300) e Carlos Sainz (n° 303) si presentano alla Dakar con questo veicolo con 2 sole ruote motrici sponsorizzato Red Bull e ufficialmente costruito da Volkswagen, anche se in realtà è stato realizzato da un tuner californiano… Lo spagnolo si ritira nella 6a tappa, il qatarino nel corso della 9a, mandando in fumo le aspettative della vigilia.
Dopo questi deludenti risultati, la Jeffries Racing cede i buggy alla EVRacing che monta una meccanica Chevrolet Corvette LS7 e schiera le vettura per la Dakar 2014 con al volante i piloti statunitensi B.J. Baldwin e Eric Vigoroux che però all’ultimo momento cede il volante a Guerlan Chicherit (n° 320), pur mantenendo il ruolo di capo spedizione alla Dakar. Purtroppo neanche questa volta la fortuna è stata dalla loro parte. A metà gara dopo aver avuto dei problemi alla trasmissione, apparentemente risolti, la vettura prende fuoco.
Solo il tempo per Guerlain e il suo navigatore Alex Winocq di uscire dall’abitacolo per vederla esplodere.
Più fortunato l’altro buggy di B.J.Baldwin (n° 318) che ha dovuto comunque ritirarsi alla 10a tappa a causa di un enorme foro nel serbatoio carburante che lo ha lasciato letteralmente a piedi…
Sven Quant, titolare della scuderia X-Raid credeva nel futuro delle 2 ruote motrici e acquista questi 2 buggy con il motore V8 da 7 litri, 390 cv e solo 1.750 kg di peso. Dopo averli «rigenerati» completamente li presenta a Buenos Aires alla partenza della Dakar 2015 con una livrea zebrata (n° 323) e al volante ancora Guerlain Chicherit con il compito di proseguire i test. L’idea delle 2 ruote motrici non era tanto sbagliata, visto che anche Peugeot si presenta con le sorprendenti 208 DKR.
Anche in quella edizione la coppia formata da Chicherit e Winocq ha sofferto ogni tipo di problema meccanico, tanto da essere sul punto di ritirarsi in diverse occasioni, ma nonostante tutti i guai sono riusciti a concludere al 45° posto. Come ha affermato Guerlain: “Ogni mattina sapevamo che avremo iniziato un nuovo calvario, ma alla fine riuscivamo a concludere la tappa, anche se non capivamo come fosse stato possibile”.
La Dakar 2016 doveva essere quella della riscossa per il buggy X-Raid, invece non è andata così, forse anche a causa dell’esclusione dal tracciato del deserto peruviano che avrebbe potuto fare la differenza a favore del Buggy, tanto potente e leggero. In effetti a causa di questa variazione al Programma dovuta alle intense precipitazioni, gli obiettivi della vigilia sono svaniti, lasciando alle MINI All4, pur sempre di X-Raid, l’egemonia della corsa.
Tuttavia Chicherit (n° 324) stava facendo una fantastica corsa, almeno fino alla 5a tappa quando si è rotta la scatola guida. Il francese ha fatto l’impossibile per raggiungere il traguardo di tappa con crampi e forti vibrazioni alle braccia. Nei giorni successivi ci sono stati altri problemi, alla 9a tappa è partito in ritardo sul tempo imposto e i giudici di gara lo hanno penalizzato retrocedendolo dal 3° al 18° posto nella Classifica di Tappa.
A quel punto i rapporti tra Chicherit e Sven Quant si incrinano. Il pilota critica l’affidabilità del veicolo, il team manager lo accusa di essersi ritirato dalla corsa senza ragione, aggiungendo: “I nostri meccanici hanno lavorato duramente per avere il buggy pronto per la Dakar. La sua decisione è una delusione per tutti noi e una battuta d’arresto per lo sviluppo del veicolo”.
A Dakar finita, Sven Quant vuole continuare lo sviluppo del Buggy, iniziato con Nasser Al-Attiyah e proseguito con Guerlain Chicherit, ma per un paio di mesi non sono trapelate novità sull’argomento. Ora finalmente si sa chi sarà alla guida del buggy X-Raid alla Dakar 2017. «Archiviato» Chicherit, il Buggy con una nuova livrea è affidato a Jutta Kleinschmidt che avrà al suo fianco la svedese Tina Thörner.
La pilota tedesca oltre ad essere un competente ingegnere meccanico, ha anche molta esperienza di corse e unica donna a vincere una Dakar, nel 2001. Pertanto è lei a proseguire lo sviluppo del Buggy con la prima gara negli Emirati Arabi all’Abu Dhabi Desert Challenge.
Non è che in questo primo appuntamento conclusosi ieri (01-07 aprile), il Buggy X-Raid (n° 207) abbia fatto un grande exploit, visto che si è classificato al 24° posto ad oltre 22 ore dalla Toyota Hilux del vincitore Nasser Al-Attiyah.
Però lo sviluppo continua e la stessa Jutta Kleinschmidt ha riconosciuto che il Buggy ha molte potenzialità, bisogna solo tirarle fuori. Vedremo se le cose andranno meglio dopo il prossimo impegno in Qatar al Sealine Cross Country Rally, in programma dal 17 al 22 aprile.
[ Paolo Pauletta ]