+24% pari a circa 70,6 miliardi di euro con previsioni per il 2016 che indicano un aumento del fatturato fra il 3 ed il 5%
Dopo un 2015 da record, Bosch vuole proseguire nel trend di crescita anche quest’anno con una rapidità superiore a quella dei principali mercati di riferimento e, a dispetto di prospettive economiche non promettenti e di una forte incertezza geopolitica, prevede per l’anno in corso una crescita di fatturato tra il 3 e il 5%.
Se il rallentamento che nel primo trimestre ha interessato diverse regioni e mercati dovesse proseguire, la crescita del fatturato si attesterà al 3%, ossia al valore inferiore della fascia di previsione.
Nel contesto di mercato alquanto debole del primo trimestre 2016, Bosch ha comunque ottenuto un incremento del fatturato su base annua appena sotto il 3%, quasi il 4%, al netto degli effetti valutari. L’incremento è stato raggiunto a dispetto del raffronto con la crescita nominale molto forte del primo trimestre del 2015.
“Intendiamo crescere puntando non solo su prodotti innovativi, ma anche su servizi innovativi” ha dichiarato Volkmar Denner, CEO di Bosch, alla conferenza stampa annuale di bilancio, svoltasi al campus di ricerca Bosch di Renningen. Denner ha poi proseguito “Usiamo con sempre maggiore frequenza servizi connessi per sfruttare al meglio la nostra ampia gamma di soluzioni hardware.” Questo permette all’Azienda di trarre vantaggio non soltanto dalla sua versatilità tecnologica, ma anche dalla sua esperienza industriale e settoriale ad ampio raggio. Come ha spiegato Denner “In futuro, Bosch non si rivolgerà solo a clienti di auto e cucine. I servizi connessi renderanno l’Azienda una presenza costante in molti ambiti della vita quotidiana delle persone“.
Esercizio 2015: valori record per fatturato e risultati operativi
Nel 2015, il fatturato del gruppo Bosch ha raggiunto il valore di 70,6 miliardi di euro, il record assoluto per l’azienda. L’acquisizione di due ex-joint venture, BSH Hausgeräte GmbH e Robert Bosch Automotive Steering GmbH, hanno fatto crescere il fatturato di quasi 22 miliardi di euro, pari a circa il 44%. Bosch ha fatto segnare una forte crescita anche del risultato della gestione; calcolato a cambio costante, il fatturato è cresciuto del 10%. Al netto degli effetti valutari, l’aumento del fatturato è stato del 3,8%. A prescindere dal settore di business Industrial Tecnology, tutti i settori di business hanno visto una crescita a doppia cifra e sono stati in grado di migliorare il proprio risultato nel 2015. Analogamente, lo scorso anno, anche il risultato del Gruppo Bosch nel suo complesso ha fatto registrare passi avanti. Il fornitore di tecnologia e servizi ha registrato guadagni per 4,6 miliardi di euro ante oneri finanziari (EBIT), che si traduce in un margine EBIT del 6,5%. Questo significa che l’EBIT operativo rispetto all’an-no precedente è cresciuto di circa 0,9 miliardi di euro, ovvero del 24%.
L’EBIT del 2015 registra gli effetti positivi dovuti ad alcuni eventi straordinari, compensati però da una quantità equivalente di eventi straordinari con effetto negativo. Questi eventi straordinari sono legati al pieno consolidamento di Automotive Steering e BSH Hausgeräte, che ha interessato ammortamenti e disposizioni contrattuali unitamente ai rischi legali.
“Il nostro obiettivo è quello di sviluppare innovazioni che contribuiscano attivamente a stimolare i mercati” ha dichiarato Stefan Asenkerschbaumer, CFO e vice-Presidente del Board of Management.
“I risultati aziendali del 2015 dimostrano che questa strategia sta dando i suoi frutti. Vogliamo proseguire su questa strada anche nel 2016“.
In futuro i servizi integreranno l’ampia base di hardware
Andando oltre alla vendita di prodotti hardware per una vita connessa, gli obiettivi strategici di Bosch includono soluzioni di servizi per ogni aspetto della connessione di questi prodotti all’internet delle cose. Nel business legato alla connettività, l’azienda si focalizza sulle “3S”: sensori, software e servizi. “I servizi stanno diventando una parte integrante del nostro business dei prodotti. Ogni vendita di hardware dovrebbe essere seguita dalla vendita di servizi complementari” ha dichiarato Denner. Quando si tratta di sviluppare e introdurre servizi per il mondo connesso, l’ampio portafoglio di business di Bosch offre un particolare vantaggio, esattamente come la sua competenza nel software e nei sensori. Denner ha poi proseguito affermando che “Bosch può connettere molti elementi appartenenti a una gamma di settori più ampia e diversificata rispetto a quella di qualsiasi altro concorrente: auto, abitazioni, persino intere città“. Quasi il 50% di tutte le classi di prodotti elettronici Bosch sono già abilitati per il collegamento al web.
Industria connessa: risparmi di costi e fatturato contribuiscono entrambi per un miliardo di euro
L’azienda traduce l’esperienza maturata applicando questo modello a circa 250 dei propri impianti in servizi per terze parti. Uno di questi è il Production Performance Manager, in grado di visualizzare i dati di produzione in tempo reale e di avviare autonomamente processi di manutenzione. Entro il 2020, Bosch prevede che l’industria connessa produrrà 1 miliardo di euro in risparmi sui costi e 1 altro miliardo in termini di fatturato. “L’esperienza di Bosch e la sua presenza internazionale garantiscono all’azienda un’ottima posizione nell’industria connessa. Siamo in grado di connettere impianti di produzione automotive su larga scala, ma anche piccole officine meccaniche. E possiamo farlo in Asia, in Europa e nelle Americhe” ha dichiarato Denner.
Service Solutions: previsione di crescita annua del fatturato 15%
La neonata divisione Bosch Global Service Solutions è in forte crescita: i suoi circa 6.000 collaboratori operano su progetti come il supporto dei processi di business dei clienti in diversi settori, o l’elaborazione delle eCall per conto dei produttori di auto. Nel 2015, Global Service Solutions ha gestito più di 120 milioni di chiamate dei clienti per oltre 1.000 aziende di 30 Paesi (30 milioni in più rispetto al 2013).
Case intelligenti: attesi nuovi prodotti per l’autunno del 2016
Bosch ha lanciato all’inizio dell’anno Smart Home System, una soluzione semplice e sicura per le case intelligenti. Fra i prodotti di questo sistema che verranno lanciati in corso d’anno si segnala un allarme antincendio con funzioni di sicurezza aggiuntive rispetto alla sua funzione abituale sorvegliando, ad esempio, l’abitazione in assenza dei residenti. Bosch ritiene che a partire dal 2017 questo mercato varrà 10 miliardi di euro. Entro il 2020, circa 230 milioni di abitazioni (il 15% di quelle al mondo), avranno soluzioni smart-home.
Soluzioni per la mobilità: un’unica app per auto, bicicletta, bus e treno
Il portafoglio di Bosch nel settore di business Mobility Solutions già ora si estende ben oltre le auto. Per esempio, Bosch sta lavorando con diversi partner alla realizzazione di un sistema di assistenza alla mobilità su base software per favorire i trasporti intermodali.
Questo sistema offre agli utenti dell’area di Stoccarda – per mezzo di una singola app – la possibilità di pianificare, prenotare e pagare i biglietti per varie forme di trasporto, fra cui auto, biciclette, treni e bus.
Idem per il problema parcheggio che, una volta connesso, avrà una forte componente legata ai servizi. Al momento, la ricerca di un parcheggio nelle città tedesche richiede una media di dieci minuti e costituisce il 30% del traffico delle aree urbane. Presto, nelle soluzioni Bosch «community-based parking» saranno le auto stesse a funzionare da sensori identificando i parcheggi disponibili mentre sono in viaggio e comunicandone la presenza a Bosch via Internet. L’Azienda si avvale di queste informazioni per generare una mappa che visualizza, in tempo reale, i parcheggi disponibili. Grazie al data mining, si possono generare mappe di parcheggio in tempo reale utilizzando i dati dei sensori di appena il 6% di tutti i veicoli circolanti.
Cloud IoT di Bosch: parte integrante del business dei servizi
Un componente chiave del business dei servizi di Bosch è il suo sistema di cloud IoT grazie all’offerta dell’infrastruttura tecnologica necessaria allo scaling delle soluzioni connesse. Nel 2016, circa 50 applicazioni Bosch saranno eseguibili dal cloud dell’azienda e già a partire dal 2017 l’uso esteso del servizio cloud IoT sarà accessibile ai clienti di terze parti. La Bosch IoT Suite forma il cuore software del cloud IoT. Si tratta del cervello del mondo connesso e offre tutte le funzioni necessarie per connettere i dispositivi, gli utenti e le aziende. La gestione di megadati permette di analizzare enormi quantità di dati nella suite.
Nella Bosch IoT Suite è possibile archiviare regole per decisioni automatiche che determinano, per esempio, quando segnalare schemi di usura e quando agire preventivamente per la manutenzione dei macchinari. Molte delle soluzioni e dei progetti utilizzati da Bosch e dai clienti del gruppo si basano già su questa piattaforma. Al momento già oltre cinque milioni di dispositivi e macchine sono connessi grazie ai componenti della Bosch IoT Suite.
Agli analisti l’esame dell’andamento dell’esercizio 2015 per regione e settore di business per concludere invece con il tema, sempre caldo, dell’occupazione poiché Bosch è alla ricerca di specialisti IT e software.
Nel corso del 2015 l’organico aziendale è salito di 17.600 unità portando il numero dei collaboratori Bosch a livello mondiale a 375.000 al 31 dicembre 2015. Gli aumenti più rilevanti si sono registrati in Europa centrale e orientale, in Germania, nella regione Asia-Pacifico e negli Stati Uniti. Nell’anno in corso, Bosch prevede di assumere circa 14.000 neolaureati di tutto il mondo. Saranno particolarmente richiesti i candidati con esperienza in ambito software, settore in cui concentra quasi metà di tutte le posizioni disponibili in Bosch.
[ Redazione Motori360 ]