La Federal Aviation Administration ha ordinato al costruttore di Seattle il richiamo urgente per 176 velivoli spinti dai propulsori General Electric
Dopo lo spegnimento in volo lo scorso 29 gennaio del propulsore destro di un Boeing 787 Dreamliner della Japan Airlines, la FAA (Federal Aviation Administration), la massima autorità americana in materia di aviazione, ha imposto alla Boeing di effettuare «urgentemente» le dovute riparazioni e modifiche ai motori General Electric che equipaggiano quel tipo di aeromobile.
In quella occasione, quando il volo JAL da Vancouver a Tokyo con 166 passeggeri a bordo si trovava a circa 90 miglia dall’aeroporto Narita di Tokyo, il motore destro si era spento e nonostante i numerosi tentativi di riaccensione, il propulsore non si è riavviato e solo la perizia dei piloti che sono riusciti ad atterrare con 1 motore solo, ha evitato una catastrofe.
È stato accertato che in quei motori General Electric che equipaggiano i Boeing 787 si genera un anomalo accumulo di ghiaccio che fa spegnere la turbina. È doveroso precisare che non tutti i Boeing 787 attualmente in servizio sono interessati da questo problema, solo i 176 velivoli (il 44% del totale) in forza a 29 Compagnie aeree, che sono equipaggiati con propulsori General Electric dl tipo GEnx-1B, per gli aeromobili spinti da motori Rolls Royce Trent 1000 invece nessun problema. C’è da aggiungere che questo tipo di velivolo, operativo dal 2011, aveva già evidenziato altri problemi, per esempio un incendio a bordo a gennaio 2013 sul volo NH-692 della Nippon Airways, causato dalle batterie agli ioni di litio.
Se può tranquillizzare, c’è da dire che i Boeing 787 Dreamliner sono attualmente in dotazione prevalentemente a Compagnie degli Stati Uniti, Australia, Oriente e Medio Oriente.
In Europa li troviamo solo nella flotta in forza a British Airways, Norvegian Air Shuttle e l’olandese KLM.
[ Paolo Pauletta ]