Tecnologia al top, prestazioni da urlo e fruibilità. Questo l’identikit che abbiamo delineato dopo il nostro test su strada. È una BMW che contrasta le rivali europee, giapponesi e italiane esprimendo una personalità multiforme capace di garantire in ogni occasione divertimento e comfort
Nasce la nuova BMW S 1000 XR. «X» come Cross? «R» come Racing? Ebbene qui si promuove una «normale» crossover a Maxi-crossover! Esattamente come «Maxi» sono i cavalli (ben 160) e la tecnologia profusa a piene mani. Inoltre la «S» ci ricorda che siamo in presenza di un quattro cilindri in linea derivato dalla S 1000 RR della superbike e dalla S 1000 R sorellina naked con impostazione streetfighter, che ne condivide anche elettronica e telaio. A differenza degli altri appena nominati, questo propulsore eroga una coppia di 112 Nm la cui dolcezza rende la guida più facile e fruibile.
Abbiamo provato a lungo questa «XR» in città, autostrada e montagna spremendola al massimo per capirne pregi e difetti. Verdetto: questa volta i tecnici della Casa bavarese hanno superato ogni aspettativa.
Stile e design
I designer BMW hanno ripercorso, con successo, la via già intrapresa con le sorelle sportive. L’utilizzo del guideline asimmetrico dona alla XR bellezza ed originalità. Per essere la prima maxi di BMW, troviamo molto gradevole il faro asimmetrico, caratterizzato da una linea gradevole peraltro ripresa dalle carene laterali e dal faro posteriore piccolo ma dall’ottimo design con luci a Led. Molto piacevole il «cruscotto», caratterizzato dalla presenza di un bel contagiri analogico con sfondo bianco affiancato da strumentazione digitale di ottima fattura.
Lo scarico omologato Euro4 è ottimamente inserito nel design generale ed in più eroga un sound da vera superbike. Azzeccate le borse da ben 31 litri la cui nuance riprende quella della moto. Il resto delle rifiniture sono di buona realizzazione tranne qualche piccolo particolare che andrebbe migliorato, come le staffe per sostenere le borse, plastiche tappo serbatoio e piccoli dettagli alle carene. La si può avere in Light White, Grigio Granito metallizzato e Racing Red.
La tecnica
Il motore è un quattro cilindri in linea da 999 cc, 4 valvole per cilindro con doppio albero a camme in testa. La potenza è di 160 cv (118 kW) a 11.000 giri/min, con una coppia massima di 112 Nm a 9.250 giri/min. Il cambio è un 6 marce ad innesti frontali con denti dritti, servito da un ottimo quick-shift, frizione multi disco a bagno d’olio con funzione antisaltellamento.
Il telaio a doppio trave composito, forcellone a doppio braccio oscillante entrambi in alluminio, gruppo molla/ammortizzatore centrale, sospensione regolabile in estensione. L’impianto frenante gode di pinze Brembo a quattro pistoncini M50 monoblocco all’anteriore, con doppio disco flottante da 320 mm. Posteriormente troviamo un disco singolo da 265 mm con pinza flottante a 2 pistoncini.
L’elettronica è il piatto forte della nostra «XR»: oltre al cambio elettronico abbiamo l’acceleratore con ride by wire ed il controllo di trazione DTC (disinseribile) comandato dal tasto «mode» sulla destra del manubrio (secondo noi non comodissimo) che permette di scegliere la mappatura più adatta al fondo ed allo stato d’animo, fra le 4 disponibili: Rain per fondi bagnati; Road che sfrutta circa 150 cv e permette consumi più contenuti; Dynamic per una guida un po’ più sportiva; Dynamic Pro, con questa opzione si utilizza tutto ciò che il 4 cilindri bavarese per ottenere la massima le massime performance.
Le sospensioni hanno doppia regolazione: Road per un uso più cittadino e turistico e Dynamic per sfogare una guida più scattante. La frenata con ABS sportivo ben sfruttabile anch’esso disinseribile.
Ma secondo noi il piatto forte di questa motocicletta è il Dynamic ESA, dove BMW Motorrad mette a disposizione del pilota sospensioni elettroniche che offrono possibilità innovative e un ottimo livello di performance e sicurezza. Attraverso un sensore di escursione delle molle, rilevano l’escursione e la velocità più una serie di parametri supplementari, regolando automaticamente l’ammortizzazione in base allo stato di guida e alle manovre del pilota.
L’adattamento dell’ammortizzatore anteriore e posteriore avviene attraverso valvole di regolazione elettrocomandate. Grazie al sensibile miglioramento del contatto tra strada e pneumatico, Dynamic ESA trasmette una eccezionale sensazione di sicurezza, a nostro avviso sinora mai percepita a questo livello su una BMW. Inoltre, Dynamic ESA comunica con l’ABS e Automatic Stability Control ASC. Le impostazioni di base del Dynamic ESA sono collegate alle varie modalità di guida «Rain», «Road», «Dynamic» e «Dynamic Pro», selezionabili dal pilota, e ogni modalità di guida offre la regolazione raccomandata dagli esperti BMW Motorrad.
In sella partendo dal test in città
La Casa bavarese si è spesa parecchio per realizzare una moto comoda e sicura, cosa che abbiamo potuto riscontrare percorrendo con la «nostra» S 1000 XR le strade della nostra Capitale – disastrate più che dissestate e con buche che se di giorno rappresentano un eccellente banco di prova per sospensioni e freni (ed ovviamente per la capacità di dribbling di pilota e moto), di notte possono offrire occasioni di lavoro, anche serie, ai vari Ospedali cittadini.
Ciò doverosamente sottolineato (e sarebbe auspicabile che al di là dei comunicati si facesse qualcosa di strutturato perché una buca rappezzata ogni tanto non fa primavera…) anche perché probante ai fini del test, occorre dire che la posizione di guida è comoda: busto eretto e braccia distese ma ben distanti dal centro della sella permettono una triangolazione sella-manubrio-pedane confortevole e dal buon posizionamento. Ci si può muovere in città in maniera molto comoda senza affaticarsi troppo. Le sospensioni attive permettono una regolazione molto rapida passando da un assetto Dynamic più sportivo ad uno Road molto più confortevole e più adatto per questo utilizzo in «Urbe». Se il non lieve peso si fa sentire nelle manovre lente, il «manubrione» compensa semplificando gli spostamenti nel traffico.
Il nostro test è stato effettuato con tutte e tre le mappature a disposizione Rain, Road e Dynamic (escludendo la Dynamic Pro destinata ad un uso molto più sportivo). Con la prima delle tre la moto ha un consumo ridotto ed un utilizzo su bagnato molto sicuro. L’elettronica aiuta molto soprattutto su fondi a scarsa aderenza come spesso può capitare in città.
La modalità Road è la nostra preferita, capace di spostamenti rapidi e di esprimere più cavalli quando servono, ma qui purtroppo il consumo aumenta, alleggerendo tanto il serbatoio quanto il portafoglio. L’ABS fa il suo ottimo lavoro, con sospensioni più morbide, la frenata è precisa e bilanciata. Con un passeggero la nostra «XR» mostra i muscoli grazie al Dynamic Esa che, con un semplice click, interviene sul leveraggio della molla posteriore cambiando l’assetto in maniera rapida ed efficace, consentendo di viaggiare in due senza alcun problema. Il peso del passeggero diviene ininfluente e nonostante la potenza del motore, l’effetto brandeggio – che spesso si avverte aprendo il gas con un eccessivo peso al posteriore – è praticamente inesistente. Anche con le borse a pieno carico la «XR» va che è un piacere e quindi è promossa a pieni voti!
Turismo
Ci siamo avventurati in un piccolo viaggio verso il Centro Italia percorrendo una distanza di circa 600 km di autostrada; quel tanto che basta a capire come poter utilizzare la nostra S 1000 XR. Il suo comportamento è stato eccellente: comoda e sportiva al tempo stesso, permette di macinare chilometri senza affaticarsi molto con un motore infinito e ben sfruttabile ad ogni regime e in qualsiasi marcia.
La protezione aerodinamica offerta dal cupolino in posizione bassa lascia un po’ a desiderare, ma se la si regola in altezza elimina molte turbolenze e il comfort di viaggio migliora in maniera sensibile. Sull’esemplare in prova abbiamo avvertito delle fastidiose vibrazioni allo sterzo dai 4.000 ai 5.500 giri/min, stranamente più accentuate sulla manopola destra. Purtroppo queste vibrazioni si presentano intorno ai 120-130 km/h in sesta marcia, diventando fastidiose compagne di viaggio sulle lunghe percorrenze.
Non abbiamo avuto la fortuna di poter provare la versione con il cambio automatico in up e in down poiché sulla versione messaci a disposizione da BMW Italia l’automatismo funzionava solo a salire mentre in scalata era necessario l’utilizzo nella frizione. Questo ovviamente non ha influito sui nostri spostamenti, ma saremmo stati lieti di poterlo provare… Comunque il comportamento del cambio è preciso e funzionale come ci si attende da questa tipologia di moto.
Ottimo il cruise control che permette di impostare la velocità di crociera desiderata, disinseribile manualmente o semplicemente azionando i comandi del gas e freni.
Dove la moto esprime secondo noi il suo vero potenziale è sul misto veloce da percorrere in terza e quarta marcia dove, grazie al controllo di trazione, si può andare veloci in sicurezza. Il quattro cilindri bavarese spinge che è un piacere ed è molto ben sfruttabile ma serve esperienza per gestire i suoi 160 cavalli.
L’anti-impennata, che frena il desiderio di cimentarsi in esercizi del genere, è utile per gestire la potenza in uscita di curva senza perdere tempo, fa strada in maniera violenta e adrenalinica sfruttando l’ottima trazione accoppiato ad una frenata molto efficace e precisa.
Tra staccate al limite, ingressi in curva al limite e ripartenze con il gas spalancato sembra quasi che la nostra XR sia una moto da pista. Del resto il family feeling con le sorelle sportive si sente ed è evidente in queste situazioni. Non ci è piaciuta in questa circostanza la sella, che non permette di muoversi con velocità rendendo gli spostamenti del corpo lenti, e non ci è piaciuto il modo in cui questa moto si confronta con i tornanti di montagna da prima marcia; in queste situazioni il peso si sente un po’ troppo, ma forzando sul grande manubrio si può progressivamente spingere e sfruttare al meglio le comunque grandi doti di ciclistica e motore di questa maxi-crossover.
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[ Stefano Rondinelli ]
Score
Linea e design - 85%
Cruscotto e comandi - 92%
Posizione di guida - 86%
Protezione aerodinamica - 80%
Comfort - 86%
Motore - 95%
Ripresa - 90%
Cambio - 80%
Frenata - 98%
Ciclistica e sospensioni - 95%
Tenuta di strada - 85%
Impianto elettrico - 92%
Controlli elettronici - 91%
Dotazioni - 87%
Consumi - 45%
Qualità prezzo - 65%
85%
Generale
Conclusione : è bella e regale, un vero mezzo premium che coniuga manubrione e serbatoio da «enduro» con il motore di una superbike. Del resto il pubblico rimane affascinato da tutto ciò che si distacca dalla massa e quando un’estetica particolare è supportata da 160 cv che pongono la BMW XR, di diritto, tra le moto strapotenti, il gioco è fatto. Il propulsore è ben sfruttabile grazie alle quattro mappe messe a disposizione; la ciclistica è giustamente incisiva con un anteriore duro ma sincero ed un posteriore, secondo noi, eccessivamente caricato, ma un pacchetto elettronico di prim’ordine tra ABS, Traction Control e Dynamic ESA permette di adeguare l’handling alle situazioni che man mano si incontrano. Pur non essendo un peso piuma, questa S 1000 XR è ben bilanciata tanto che sia in coppia che a pieno carico non si scompone mai. Ma l’eccellenza si paga sia nei consumi e sia nel prezzo che partendo da 16.300 euro può aumentare sensibilmente in un funzione dei numerosi accessori e pacchetti elettronici disponibili.