Dopo la coupé ecco la versione scoperta della sportiva di Monaco da 431 cavalli
Nel solco della gloriosa tradizione – inaugurata nel 1989 con l’uscita della prima M3 Cabrio – BMW replica uno dei suoi modelli più celebri, la quattro posti decappottabile firmata M. Come accaduto per la versione coupé, anche sulla convertibile il nome, anzi il numero, è cambiato: da M3 ad M4 Cabrio.
Utilizza materiali leggeri
Lo spirito è lo stesso della progenitrice ed è invariato anche lo schema della capote rigida, divisa in tre parti e ripiegabile elettricamente nel vano posteriore in 20 secondi (anche in movimento), ma su questa il peso è inferiore di ben 60 kg, per un totale di 1.750. Per il resto non è cambiato nulla rispetto alla versione chiusa, anche sulla Cabrio i cerchi sono da 18 o 19 pollici, il telaio è parzialmente in alluminio, mentre l’albero di trasmissione è interamente in in fibra di carbonio, una vera raffinatezza.
Meglio “6” che “8”
La vecchia M3 aveva un V8 aspirato da 420 cv, questa invece ha un sei cilindri in linea 3.0 TwinPower Turbo da 431 cv e 550 Nm di coppia, che le consente di toccare i “soliti” 250 km/h limitati, di accelerare da 0 a 100 in 4,4 secondi, e consumare 8,7 l/100 km. Per una velocità di cambiata fulminea c’è l’M DKG, mentre per la massima trazione ecco il differenziale attivo M al posteriore.
Redazione Motori360