Un test appagante della versione a trazione integrale della Casa bavarese, capiente quanto sembra ma ben più agile di quanto non si immagini
La Serie 2 Active Tourer ha indubbiamente rappresentato per BMW un salto mentale notevole e, al tempo stesso, l’impegno di profondere nella sua nuova monovolume il dinamismo tipico del DNA sportivo della Casa, operazione ben recepita dal mercato visto il successo sinora riscosso. Per non parlare del passaggio alla trazione anteriore di serie ed al motore a 3 cilindri da 1,5 litri e 136 cavalli a 4.400 giri (che anche MINI ha adottato). Ulteriore apparente allontanamento dall’immagine sportiva delle 2 e 3 volumi bavaresi è stata l’introduzione della Gran Tourer con una lunghezza passata dai 4,34 m della Tourer a 4,55 m, un’altezza ora di 1,60 m (da 1,55) e, infine, un passo aumentato di 11 cm (da 2,67 a 2,78 m).
Ebbene, dobbiamo dire che sia nel primo che nel secondo caso le due auto sono rimaste indiscutibilmente BMW e si sono fatte prima accettare e poi gradire non solo per il doppio rene frontale o per le finiture, ma proprio perché, una volta al volante, confermano un piacere di guida allineato alla tradizione di famiglia.
Il tutto, nel caso della 220D xDrive Gran Tourer in prova, unito ad interni dotati di una terza fila di sedili (di serie) che portano a 7 il numero degli occupanti e ad una zona di carico da 645 a 1.905 litri nella versione a 5 posti che scende a 560-1.820 litri in quella a 7 con i due sedili aggiuntivi in posizione di riposo.
Esterni
Senza dilungarci troppo su aspetti estetici oramai arcinoti, sottolineiamo, per quanto ovvio, che il corpo vettura, ancora più importante di quello della versione a passo corto, è al servizio di utilità, flessibilità e fruibilità ma questo non comporta alcun cedimento sul fronte della qualità globale dell’auto, del suo grado di finitura esterno e della cura dell’assemblaggio dei lamierati, come ben testimoniato dalla tolleranza fra lamierati fissi ed aperture.
Interni
I materiali – come sottolineato in apertura – sono di pregio ed il montaggio assai ben curato; plancia esteticamente gradevole ma soprattutto funzionale grazie alla strumentazione ben visibile ed ai comandi secondari, posti nella zona centrale e sulla consolle, facilmente raggiungibili.
La versione provata ha una dotazione ottimale mentre le numerose regolazioni di sedile e volante consentono a qualsiasi «taglia» di «costruirsi» un posto su misura.
Notevole, anche oramai comune ad altre concorrenti, la dotazione di serie che comprende la terza fila di sedili, il divano centrale scorrevole (con una corsa di ben 13 cm) e lo schienale suddiviso in tre sezioni 40-20-40 abbattibili separatamente.
La terza fila rientra completamente sotto il piano di carico senza quindi sottrarre spazio al bagagliaio mentre il piano di carico è fra i più lunghi della categoria (2,6 metri a sedili abbattuti). Ben utile anche la presenza di numerosi vani, tasche e contenitori che va a compensare, molto parzialmente, la riduzione del vano bagagli a soli 145 litri quando si viaggia in 7. Altro utile accessorio a richiesta è rappresentato dall’apertura elettrica a pulsante o con sensori sotto lo scudo paraurti posteriore.-
Interessante infine il fatto che il sistema di chiamata di emergenza intelligente sia di serie: in caso di sinistro rileva automaticamente la posizione della vettura e si connette al call center BMW dedicato che, se dopo alcuni secondi non riceve la chiamata manuale dal conducente, invia i soccorsi.
Su strada
Comportamento dinamico e sicuro: queste – in due parole – le impressioni che si ricavano già dai primi metri. Abbiamo in passato provato la 220d xDrive in versione «M» (optional dal costo assai contenuto) gommata Bridgestone e dobbiamo dire che l’assetto di questa versione meno tirata non ha nulla da invidiare se non quando ci si impegna a fondo (il che non è allineato al tipo di vettura). In questo caso, una volta al limite, la differenza si sente non tanto in termini di minori prestazioni quanto di maggiore confidenza: altrimenti a cosa servirebbero il diverso assetto, la particolare gommatura ed il centimetro di altezza in meno della «M»?
Ottimo, sia a salire che in scalata, il comportamento del cambio automatico Steptronic a 8 marce che offre la possibilità di agire in manuale con i paddles al volante: i rapporti entrano rapidamente ed aiutano a dimenticare (un po’) la mole dell’auto consentendo di dare un ottimo brio, quando lo si vuole, allo stile di guida del momento.
Una parola, infine, sul motore: BMW è celebre per la pastosità dei suoi diesel, in particolari quelli plurifrazionati ma qui l’elettronica (ancora lei…) fa dimenticare che sotto il cofano alberga un 4 cilindri da due litri e i non pochi cavalli a disposizione (190 a 4.000 giri) si dimostrano sempre all’altezza con uno spunto sullo 0-100 km/h di soli 7,8” non alla portata di tutti, mentre la coppia di 400 Nm a 1.750 giri aiuta tanto nella souplesse di marcia a rapporti alti quanto in salita ed in uscita di curva a rapporti bassi.
Insomma un’auto utile e godibile con in più un’atmosfera tipicamente BMW.
[ Giovanni Notaro ]