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«Best of show» all’Alfa Romeo 6 C 2500 SS Touring

Al Secondo «Concorso Nazionale di Eleganza per automobili» organizzato a Torino dall’Automotoclub Storico Italiano, splendide auto d’epoca e grande successo di pubblico 


La splendida Reggia di Venaria è stata sede della seconda edizione del Concorso ASI i cui organizzatori hanno esposto le vetture anche in piazza Castello e in piazza San Carlo registrando, su entrambe le sedi una folta partecipazione di pubblico ed addetti ai lavori, attirati dalla qualità e quantità delle vetture partecipanti.

Dopo un non facile processo di selezione ed una laboriosa sessione di consultazione la giuria – composta da Lorenzo Ramaciotti, Responsabile generale Centro Stile Fiat, Aldo Brovarone, ex Capo Stile Pininfarina, Fabio Filippini, Responsabile Centro Stile Pininfarina, Roberto Giolito, Direttore Stile Fiat, Ercole Spada, ex Capo Stile Zagato e Tom Tjaarda, designer – ha optato per l’Alfa Romeo 6 C 2500 SS Touring appartenente a Vittorio Muzi che – da sempre innamorato di quest’auto – è riuscito a «strapparla» ad un museo francese. 

L’Alfa Romeo 6 C 2500: un po’ di storia

La sigla «6C» identifica un’intera dinastia di motori a partire dal 1925 (6C 1500) dovuta a Vittorio Jano il cui genio avrebbe lasciato un imprimatur indelebile in casa Alfa (e non solo) nei decenni a venire. Il primo propulsore, montato inizialmente sulla 6C 1500 Young del 1927 e sulla 6C 1500 Touring del 1928, fu un monoalbero a cammes in testa che sviluppava ben (per l’epoca) 54 cv. Nella sua versione Sport divenne bialbero con compressore (76 cv e 140 km/h) e si aggiudicò – nel solo 1928 – Mille Miglia, 24 Ore di Spa, Targa Florio e GP di Modena.

Nel 1929 debuttò l’Alfa 6C 1750 che erogava 85 cv (95 su alcuni esemplari particolari…); fu prodotta in varie versioni la più celebre delle quali fu la «Gran Sport Zagato compressore» mentre altri carrozzieri che si cimentarono con successo sul rolling chassis della 1750 furono Castagna e Touring.

Grande fu il successo commerciale registrato da questa vettura nei suoi quattro anni di vita: venne infatti prodotta in 2.259 esemplari, comprese le versioni speciali vestite da Zagato, (alcune Gran Sport e 52 modelli Super Sport) e da Castagna (652 modelli in varie versioni). Altri carrozzieri che vestirono quest’auto furono la Touring, che con la Gran Sport «Flying Star» vinse la Coppa d’Oro riservata all’auto giudicata più bella al Concorso d’eleganza di Villa d’Este del 1931, il carrozziere francese di origini italiane Giuseppe Figoni, che costruì un esemplare unico di 6C 1750 con carrozzeria a goccia che, prima di essere riconvertita stradale, vinse nel 1934 due Prix d’Honneur ai concorsi di eleganza di Nizza e Monaco ed arrivò sesta alla 24 Ore di Le Mans!

Nel 1933 la cilindrata fu portata da 1.750 a 1.917 cc e venne per la prima volta introdotta una testata in lega leggera (197 gli esemplari prodotti) e finalmente, nel 1934, ecco comparire il precursore della «nostra» 6C 2500 ossia la 6C 2300 con sospensioni a ruote indipendenti, prodotta in 1606 esemplari sino al 1937. Anche in questo caso alto fu l’interesse dei carrozzieri che si cimentarono su questa, da Pininfarina a Touring allo svizzero Worblaufen.

Siamo così arrivati al modello che ci occupa: l’Alfa Romeo 6C 2500, prodotta in circa 2.800 esemplari a cavallo della seconda guerra mondiale. Fu l’ultima 6 cilindri in linea allora prodotta dall’Alfa; la versione forse più nota fu la Freccia d’Oro (berlina 5 posti da 90 cv con cambio manuale 4M+RM e velocità massima di 155 km/h).

Anche in questo caso, e nonostante le difficoltà dei periodi pre e post-bellico, versioni speciali a go-go: Touring costruì nel 1939 diversi esemplari della versione S in configurazione cabriolet e berlinetta mentre Ghia, nel 1947, produsse 4 modelli speciali della S cabriolet disegnati da Mario Felice Boano; sempre nel 1939, su richiesta del Ministero della Guerra, venne realizzata la 6C 2500 Coloniale.

Ed ecco una serie di esemplari unici:

Nel 1946 fu realizzata una nuova versione Competizione con diversi ammortizzatori ed un motore potenziato a 145 cv e 200 km/h; più raccolta rispetto alla SS, questa versione fu impiegata in gara solamente a partire dal 1948 arrivando terza alle Mille Miglia del 1949 e del 1950 e vincendo, sempre nel 1950, la Targa Florio. 

L’Alfa Romeo 6C 2500 Coupé e la Touring

Gli anni ’40-’50 del secolo scorso furono caratterizzati da forti fermenti in campo stilistico, il più importante dei quali fu la semplificazione delle linee del corpo vettura: questo divenne più fuido e lineare e grazie all’abbandono dei parafanghi separati, che vennero graduale inglobati nella fiancata dell’auto. Questo processo implicò molteplici vantaggi: dall’eliminazione del predellino al guadagno aerodinamico all’esterno, alla conquista di maggiore spazio interno ed alla semplificazione del processo industriale, con conseguenti, forti economie di scala.

Carlo Felice Bianchi Anderloni (titolare e stilista della Touring) fu, con Gian Battista «Pinin» Farina, tra gli artefici di questa rivoluzione, e la sua attenzione si concentrò ancora una volta sui rolling chassis dell’Alfa Romeo 6C 2500, che carrozzò con successo tra il 1947 e il 1949.

La pietra miliare di questa evoluzione fu per la carrozzeria milanese la coupé presentata nel Settembre 1949 al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este: agendo sulla parte frontale (e più precisamente raccordando cofano e calandra con una profilatura che “scendeva lungo la calandra allargandosi poi in corrispondenza dei paracolpi”, e sulla fiancata, più precisamente sui “profili che sottolineavano i passaruota”, si ottenne un generale alleggerimento della fiancata che, non più movimentata dai vecchi parafanghi separati, era divenuta una sorta di monolito; ebbene con quelle modifiche l’auto “perse tutta la pesantezza ……… e acquistò una eleganza ed una grazia tutta nuova”.

Il risultato fu l’attribuzione da parte del pubblico di Villa d’Este del Gran Premio del Referendum che, ripreso dai media di allora, portò alla decisione di allestire una serie di circa venticinque vetture identiche e battezzate appunto «Coupé Villa d’Este».

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I premi complessivamente assegnati

Le quotazioni delle «6C 2500» ad alcune aste internazionali dal 2009 ad oggi

Vetture partecipanti al Concorso ASI, suddivise in base al periodo di produzione:

1921-1930

Delage DE 1921, Lancia Lambda IV e VI serie 1925 e 1926 – quest’ultima carrozzata Curtis -, Fiat 503 Torpedo 1926, OM 665 S MM Cadogan 1928, Alfa Romeo 6C 1750 SS 1929, Alfa Romeo 6C 1750 GS Castagna 1930.

1931-1938

OM 665 SS MM «Superba» 1931, Lancia Artena Cabriolet Pininfarina 1932, Adler Trumpf Sport 1934, Lancia Astura Cabriolet Farina 1936, Cadillac Town Car 1938.

1940-1949

LaSalle Coupé Convertibile 1940, Alfa Romeo 6C Coupé Bertone 1942, Lancia Aprilia Cabriolet Pininfarina 1947, Alfa Romeo 6C 2500 SS Coupé Touring 1947, Cadillac Convertibile 1948, Cadillac Coupé de Ville 1949.

1952-1958

Fiat 8 V 1952, Jaguar XK 120 OTS 1952, Aston Martin DB2 1953, Fiat 1100 Sport Scaglione 1953, Bristol 401 1953, Lancia Aurelia B52 Pininfarina 1954, Jaguar XK 140 OTS 1955, Lancia Aurelia B24 America Pininfarina 1955, Jaguar XK 150 DHC 1958.

1962-1969

Maserati 3500 Spyder Vignale 1962, Lancia Flaminia 2,8 Convertibile Touring 1963, Ferrari 275 GTB 1965, Mercedes 230 SL 1966, Maserati Mistral 4000 Frua 1967, Ferrari 330 GTC 1967, Jaguar E Type Spyder 1969, Maserati Ghibli 4,7 Spyder Ghia 1969.

Giovanni Notaro

 

 

FONTI

1)    sito Carrozzeria Touring

2)    http://www.supercars.net/cars/2617.html

3)    http://www.supercars.net/cars/2617.html#0MRKYdquLY0D5SJE.99

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