La super ammiraglia inglese raggiunge i 300 orari anche con il V8 da 507 cv
Il cosiddetto downsizing, ovvero la scelta di adottare motorizzazioni di cilindrata più contenuta per ridurre consumi ed emissioni, ha contagiato anche marchi di lusso come Bentley, da sempre orientata su propulsori 12 cilindri da oltre 6 litri. Eppure, con le nuove tecnologie, “basta” un V8 4 litri biturbo per spingere una berlina gigantesca come la Flying Spur a velocità impensabili e con consumi tutto sommato accettabili.
4 cilindri in meno? Meglio!
L’enorme W12 da 575 cavalli rimane a listino, ma questo V8 non lo fa certo rimpiangere con i suoi 507 cavalli e 660 Nm di coppia. Sorprendenti le prestazioni, con uno scatto da 0 a 100 chilometri orari in 5,2 secondi, uno 0-160 in 11,2 secondi e circa 300 chilometri orari di velocità massima. Confermato il cambio automatico ZF a otto rapporti e il sistema di trazione integrale per una guida sicura anche sulla neve (come si evince dal video qui sopra…).
Consumi «umani»
Prestazioni di poco inferiori a quelle del W12, ma percorrenze che non temono paragoni con richieste medie di 10,9 litri ogni 100 chilometri, il che assicura un’autonomia di 840 chilometri. Gli interni non necessitano di commenti, lì dentro c’è tutto il lusso di cui un magnate del petrolio o un sultano possono aver bisogno, compreso il Touch Screen Remote, un telecomando per i passeggeri posteriori per mezzo del quale è possibile controllare tutte le funzioni dell’auto, dal climatizzazione all’infotainment.
[ Valerio Maura ]