Scafo in alluminio e tubolari LTN si uniscono ad un potente fuoribordo V6 Suzuki DF250PA, per rispondere alle aspettative del diportista esigente
La storia del RIB è nata in Italia negli anni ’80 e nel nostro Paese si è sviluppata fino a diffondersi sui mercati internazionali, coinvolgendo produttori che, inizialmente scettici nei confronti dello scafo rigido, alla fine si sono concentrati nella ricerca & sviluppo su questo tipo di battelli fino a diversificare l’offerta con mezzi sempre più interessanti per prestazioni, abitabilità e doti marine.
Questo è l’ambito in cui opera la LTN Ribs, azienda bergamasca costituita nel 1995 e impegnata sino al 2014 nella collaborazione con prestigiosi marchi impegnati nella produzione di RIB; in tale anno l’azienda decide di lanciare il suo primo battello a marchio LTN, un 18’ che si è subito distinto per abitabilità e allestimenti.
L’anno successivo, forte del riscontro ottenuto, ha presentato il nuovo 21’ con il quale si è delineata immediatamente la filosofia della gamma LTN Ribs, basata su mezzi altamente tecnologici, i cui contenuti sono stati in grado di ridefinire il concetto del RIB ora ulteriormente evoluto nel nuovo LTN 26’ Venom, progettato dal cantiere LTN e dal designer Alessandro Chessa che hanno realizzato un Luxury RIB, con scafo in alluminio, che coniuga prestazioni ed abitabilità in soli 26’ di lunghezza f.t.
Non è il primo RIB con scafo in alluminio ma è sicuramente il primo che con questo materiale realizza un mezzo confortevole, sicuro e destinato a un uso familiare dove comfort e cura estetica rivestono un ruolo importante.
Lo scafo
Struttura e linee d’acqua sono state progettate in modo da garantire una robustezza fuori dal comune, agevolata anche dalla scelta del materiale, l’alluminio 5083, che assicura elevate resistenze agli impatti e resistenza agli agenti deterioranti tipici dell’ambiente marino. La carena è una «single step» ad alta efficienza è stata sviluppata con l’ausilio di sofisticati sistemi di calcolo mentre il basso peso determinato dall’impiego del succitato alluminio, richiede potenze inferiori rispetto a battelli tradizionali di pari dimensioni, dunque, costi di acquisto e di esercizio più bassi.
Gli speciali trattamenti delle superfici metalliche, siano esse a contatto con l’acqua o meno, richiedono bassa manutenzione garantendo, al tempo stesso, il mantenimento del loro aspetto nel tempo.
La particolare forma dello scafo e la sua generosa lunghezza al galleggiamento, oltre all’efficienza, garantiscono un assorbimento costante degli impatti con l’onda e doti di tenuta insolite per mezzi di tali dimensioni. La struttura è stata interamente realizzata con tecnologia laser e plasma HD per il taglio, poi assemblata con sistema a incastro e saldatura a doppio arco pulsato. Per ottenere un battello dotato di rigidità flessionale e torsionale elevate come l’LTN 26 Venom sono necessari circa 1.000 metri di saldatura lineare.
I tubolari
Sono elementi che a prima vista sembrano tutti uguali e addirittura marginali rispetto all’insieme mentre, nella realtà, rivestono importanza vitale per galleggiamento, navigazione e tenuta di mare.
LTN ha scelto per i suoi tubolari l’Hypalon-Neoprene ORCA, quanto di meglio il mercato può offrire al riguardo dopodiché ha dato loro una forma funzionale alla migliore tenuta a mare.
Fatto proprio l’assunto che i tubolari hanno la funzione primaria di garantire al battello un assetto – sia statico e sia dinamico – il più possibile simile a quello del trimarano, essi debbono fornire anche volumi laterali la cui configurazione garantisca questo principio.
La forma dei tubolari nelle sezioni poppiere deve quindi poter garantire il loro contatto con l’acqua in modo da evitare che si trasformino in grandi bottacci pneumatici che intervengono solo a mezzo sbandato. LTN forte della sua esperienza nella produzione di RIB tra loro anche diversi, ha quindi studiato e messo a punto tubolari rastremati verso prua e coni poppieri in alluminio a slanci tronchi per abbattere le turbolenze a poppa (suction effect) e dunque, le correlate perdite di efficienza. Il risultato di questa scelta progettuale e costruttiva è un assetto sempre ottimale e un’efficienza idrodinamica particolarmente elevata.
La coperta
Poiché LTN 26’ è un Luxury RIB, ogni dettaglio è stato particolarmente curato sia in chiave estetica e sia nei suoi aspetti funzionali portando a bordo del Venon LTN 26 soluzioni abitative inedite su battelli pneumatici di tali dimensioni. Tra queste vanno segnalati la presenza all’interno della console di un bagno e di un vano con altezza di 1,70 m, ideale come spogliatoio durante le giornate di mare o anche come ampio gavone per riporre accessori e giochi d’acqua.
In coperta l’abitabilità è ottenuta con elementi modulari semplici da gestire durante le escursioni, che permettono di ottenere aree prendisole di grandi dimensioni, una dinette comoda, sedute sicure durante la navigazione, anche alle velocità più sostenute, e comfort.
A tutto questo si aggiungono soluzioni stilistiche originali e capaci di conferire all’LTN 26’ Venom un aspetto Luxury unico nel suo genere.
L’abbinamento LTN – Suzuki DF 250AP
Per la presentazione ufficiale alla stampa è stato scelto un motore Suzuki DF250AP, una scelta frutto di analisi precise che hanno portato all’adozione di un motore capace di incontrare le particolarità del mezzo e di enfatizzarne le doti.
Prontezza di erogazione a tutti i regimi e consumi contenuti sono anche assicurati dall’alimentazione a iniezione elettronica sequenziale multipoint e 24 valvole gestite dal variatore di fase VVT, e sistemi di gestione elettronica come l’esclusivo Suzuki Lean Burn, che ha il compito di garantire sempre una miscelazione ottimale aria/carburante, gestendo in modo continuo il rapporto stechiometrico ideale.
Anche il DF250AP, come altri motori della gamma Suzuki, è dotato di sistema Selective Rotation (che permette di utilizzare il medesimo motore sia in versione destrorsa sia in versione sinistrorsa) e del sofisticato sistema drive by wire Suzuki Precision Control, che assicura un’erogazione fluida ed agevola la condotta della barca anche in condizioni critiche, come per esempio le manovre in acque ristrette, garantendo nel contempo consumi più contenuti ed emissioni più basse.
Altri sistemi presenti in questo propulsore sono il Lean Burn, il sistema di controllo del sensore O2, l’alimentazione affidata a un sistema a fasatura variabile VVT, l’ECM (electronic control mode) e l’iniezione elettronica multipoint.
Per gli amanti della pesca sportiva, Suzuki propone, anche su questo motore, il sistema Trolling Mode Control, che permette di far girare a regimi inferiori il motore, assicurando anche al minimo la giusta velocità di traina. Il tutto in modo semplice anche quando si usano installazioni multiple.
[ Giovanni Notaro ]