Un anfiteatro per 2.000 persone, piste inclinate per ospitare l’intera gamma di vetture del Gruppo, un palcoscenico per presentare le ultime novità e accogliere gli illustri ospiti. In questa atmosfera molto parigina si è svolta la « Volkswagen Group Night », la consueta serata pre-salone del Gruppo tedesco
Tra gli ospiti dell’evento organizzato dal Gruppo tedesco nel padiglione 6 di Place Porte de Versailles, il patriarca Ferdinand Piëch e il pluri campione Jacky Ickx, ambasciatore del Marchio nel Mondo. Nel corso della serata, il CEO di VW Martin Wintercorn ha voluto lanciare un forte appello alle autorità europee di Bruxelles riguardo le severe normative imposte per la riduzione delle emissioni dei veicoli: “Attualmente, la riduzione di 1 g/km di CO2 ci costa 100 milioni di euro, senza sapere quando potranno essere ammortizzati e questo prima che inizi la terza fase dopo il 2020. Per queste ragioni chiediamo un po’ di respiro, non bisogna mettere in pericolo la nostra competitività mondiale”.
Nel 2013 le emissioni di CO2 nelle automobili era mediamente di 127 g/km, valore che nel 2021 dovrà scendere a 95 g/km, ovvero 32 g/km in meno.
Da parte sua la cancelliera Angela Merkel replica dicendo: “Grazie ai super crediti che dal 2020 al 2022 verranno assegnati a chi produce veicoli meno inquinanti, ovvero elettrici e ibridi, i costruttori tedeschi potranno beneficiare di una breve tregua in relazione al limite imposto per il 2020”.
Il gruppo Volkswagen controlla 106 stabilimenti nel Mondo con 180.000 addetti ed è candidato a conquistare nel 2018 il 1° posto tra i costruttori di automobili se i 12 Marchi del Gruppo riusciranno a produrre quest’anno 10 milioni di veicoli.
Nonostante gli sforzi e gli investimenti destinati al rispetto delle normative, la Germania si trova solo al 18° posto per quanto riguarda le emissioni imputabili all’automobile con 133,80 g/km, preceduta dal Belgio con 122,56 g/km e Olanda con 109,99 g/km.
D’altra parte è indiscutibile il fatto che in Germania vengono prodotti più modelli di auto di qualsiasi altro Paese europeo. Eloquente è l’esempio del gruppo VW che nel ventaglio della sua produzione va dalla VW XL1 che consuma 1.0 l/100 km alla Bugatti Veyron Super Sport che invece ne ha bisogno di 23 l/100 km.
La diatriba tra i costruttori e la Comunità europea è sempre molto accesa. I primi accusano gli altri di aver incoraggiato la produzione e diffusione dei motori diesel che sono più economici ed emettono meno CO2 contribuendo alla lotta contro il riscaldamento globale, trascurando però gli effetti inquinanti del NOx (ossido di carbonio). Inoltre accusano la Comunità europea di ritardare troppo a modificare il convenzionale test di consumo NEDC (New European Driving Cycle) in vigore dal 1973. Quarant’anni fa le automobili erano molto diverse, così come la percezione di inquinamento. Oggi quel test dovrebbe essere sostituito con il WLTP (Worldwide Harmonized Light Duty Test Procedures) che è più adeguato alla realtà odierna, ma la Commissione europea ha rimandato la sua introduzione al 2017.
New European Driving Cycle Il NEDC (New European Driving Cycle) consta di un percorso urbano effettuato 4 volte più un percorso extraurbano fatto 1 volta. Il percorso urbano è lungo 4.052 metri e vengono utilizzati solo i primi 3 rapporti del cambio. La velocità massima raggiunta è di 50 km/h per una velocità media di 18,7 km/h. Il percorso extraurbano è lungo 6.955 metri nel corso dei quali vengono effettuate prove di accelerazione a velocità di 50, 70 e 100 km/h su un tratto pianeggiante con una velocità massima di 120 km/h e una velocità media di 62,60 km/h. Questo test manifesta una evidente carenza di valutazione considerando l’insieme di soli 11 km con insignificanti dati per quanto riguarda l’accelerazione. Nel ciclo urbano il veicolo percorre lo 0-50 km/h in 26 secondi per una velocità media di soli 33 km/h e per quanto riguarda il ciclo extraurbano, la velocità massima di 120 km/h viene mantenuta solo per 10 secondi. Il metodo WLTP (Worldwide Harmonized Light Duty Test Procedures) che sarà adottato dalla maggior parte dei Paesi del Mondo, a parte Canada e Stati Uniti, suddivide i veicoli con meno di 3,5 t in 3 classi in base al loro peso e valuta più obiettivamente le condizioni dei veicoli e di guida attuali. Tra i molti fattori, considera anche gli impianti di climatizzazione e riscaldamento dei sedili che vanno ad incidere sul consumo di carburante. Non saranno solo i valori relativi al consumo ad emergere in modo più realistico, è impensabile che una vettura con più di 500 cavalli possa consumare meno di 10 litri ogni 100 km, ma verranno valutate anche le emissioni di CO2 e gli inquinanti gassosi. La conseguenza più immediata di questo diverso parametro di valutazione sarà l’inevitabile cambio di categoria delle vetture nei Paesi dove si paga la tassa di circolazione in base a quanto inquinano, ma questo è un altro problema.
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Il problema delle emissioni e dell’inquinamento è quanto mai attuale, nonostante le limitazioni sulle emissioni imposte dalla normativa Euro5 già in vigore e quelle della imminente Euro6 che tende a conciliare le emissioni di CO2 con quelle dei particolati fini e di altri inquinanti.
Oggi le Case tendono ad accantonare i motori diesel proponendo piccoli motori a benzina con iniezione diretta e turbo molto performanti che assicurano un basso consumo di carburante e basse emissioni di CO2. Ma l’automobilista rispettoso dell’ecologia che viene convinto a questa scelta sa che quel piccolo motore a benzina emette polveri sottili dannose in grado di penetrare nei polmoni? La soluzione a questo amletico problema: Diesel o Benzina piccolo, potrebbe essere (è) tanto la propulsione ibrida, quanto quella solamente elettrica e al Salone di Parigi si sono viste molte proposte interessanti.
Da parte sua, Volkswagen risponde alle nuove esigenze di mercato con due vetture molto diverse tra loro e nello stesso tempo in linea con la filosofia di avanguardia del Marchio.
Sebbene il peso sia ovviamente superiore a quello della moto, nonostante largo impiego di fibra di carbonio per la carrozzeria, 890 kg contro 155, la XL Sport raggiunge i 270 km/h, merito anche dell’aerodinamica che può contare su un coefficiente di 0,258.
Se della XL 1 sono stati venduti 250 esemplari a 110mila euro ciascuno, la XL Sport è per il momento un pezzo unico.
Tra le altre novità della marchio di Wolfsburg, la Porsche Cayenne S E-hybrid, e la VW Passat GTE. La prima è un SUV di alta gamma che riprende la meccanica della Panamera S-hybrid, ovvero il 3 litri V6 più un motore elettrico da 95 cv per una potenza totale di 416 cavalli, con un consumo di soli 3,4 l/100 km e 79 g/km di CO2.
L’altra è una Hybrid plug-in che adotta la stessa meccanica presente sulla Golf GTE. Motore a benzina 1.4 TSI da 156 cv più un motore elettrico da 115 cv. Questa nuova Passat disponibile sia in versione Berlina che Variant, viene accreditata per un consumo di 2 l/100 km e 45 g/km di emissioni di CO2.
Due vetture dalle caratteristiche diverse, rivolte anche ad una clientela diversa, ambedue con consumi ed emissioni particolarmente ridotte a confermare l’impegno di Volkswagen nell’innovazione e nel rispetto della normativa imposta da Bruxelles, ma anche e forse soprattutto del portafogli dei suoi clienti.
La «Volkswagen Group Night» ha avuto anche il suo momento glamour quando nel corso della serata il CEO di VW Martin Wintercorn, per festeggiare la 200 milionesima vettura prodotta, ha consegnato un assegno di 200.000 euro all’attrice Catherine Deneuve per la sua fondazione «cinema for peace». La serata è stata allietata da alcune interpretazioni della cantante francese Patricia Kaas.
Paolo Pauletta