La partnership tra Audi e Airbus si è interrotta, sembrerebbe che il progetto del taxi aereo di Audi non riesca a decollare. Il volo di prova dello scorso anno è stato effettuato con un modello in scala 1:4. Anche per una casa automobilistica dotata di risorse adeguate, può essere difficile sviluppare un veicolo in grado di guidare e volare in modo autonomo, in particolare se dotato di un complesso sistema di aggancio e sgancio tra le due unità
Audi ha interrotto tutti i lavori sul suo progetto PopUp Next Air Taxi e sta preparando un nuovo piano per lo sviluppo della mobilità aerea urbana. Il costruttore tedesco aveva collaborato con Airbus per sviluppare il taxi aereo Pop Up Next che consisteva in una capsula volante per i passeggeri che poi si agganciava al telaio di un’auto per viaggiare su strada e viceversa. L’idea consisteva nel guidare su strada verso un eliporto per agganciarsi poi con un modulo di volo. L’Italdesign acquisita da Volkswagen AG nel 2010 (90,1% e il restante 9,9% nel 2015) aveva avviato con Airbus il progetto Pop Up e il concept venne presentato al Salone di Ginevra 2017 e vista la validità del progetto Audi aderisce ufficialmente.
Il ritiro di Audi non segna la fine degli sforzi di mobilità aerea urbana all’interno dell’impero di Volkswagen Group che ha precisato che intende riprendere i suoi piani precedenti per avere un prototipo atto a volare entro il 2020.
Porsche da parte sua ha annunciato questo mese che sta lavorando con il gigante aerospaziale Boeing per sviluppare un veicolo volante elettrico. Uno studio di Porsche ha rilevato che il mercato della mobilità aerea urbana diventerà realtà dopo il 2025.
Le tedesche alla conquista della mobilità nei cieli
Già nel 2017 Daimler Benz acquisisce una partecipazione in Volocopter, azienda tedesca produttrice di elicotteri elettrici. Secondo il capo della ricerca e sviluppo Mercedes-Benz, Ola Kallenius, investire in Volocopter è la cosa più sensata al mondo. “Ora che possiamo avere batterie con prestazioni migliori, possiamo avere un tempo di volo fino a 30 minuti”. Tuttavia ammette che ci vorrà del tempo prima che i taxi-droni volanti sostituiscano i milioni di auto in tutto il mondo o i loro conducenti, però aggiunge che potenzialmente sarà un grande business.
Il mese scorso Volocopter ha completato con successo un volo di prova del suo prototipo, tuttavia hanno ammesso che la produzione di un veicolo che possa volare su un’area urbana potrebbe essere ancora molto lontana. La mancanza di un quadro normativo per tali veicoli è forse il maggiore ostacolo, così come la necessità di avere motori elettrici che forniscano potenza e autonomia sufficienti.
Una concorrenza globale
Questa prospettiva di crescita ha portato Hyundai a costituire una divisione di mobilità aerea urbana guidata dall’ingegnere aeronautico Jaiwon Shin che è stato a capo della missione di ricerca aeronautica presso la NASA per 11 anni e che ha dichiarato: “Il nuovo team di Hyundai svilupperà tecnologie che posizioneranno il marchio come forza trainante nella mobilità aerea urbana, un settore che dovrebbe crescere in un mercato del valore di 1,5 trilioni di dollari entro i prossimi 20 anni”.
Per il gigante industriale cinese Geely proprietaria anche di Volvo, acquista nel 2017 il brand Terrafugia, azienda statunitense che sviluppa auto volanti e il suo fondatore di Carl Dietrich aveva dichiarato: “Con Terrafugia abbiamo iniziato un progetto per cambiare il futuro dei trasporti con macchine volanti pratiche che consentano una nuova dimensione della libertà personale”. Da parte sua il fondatore e Presidente di Zhejiang Geely, Li Shufu, ha dichiarato: “Il team di Terrafugia è stato all’avanguardia nel credere e realizzare la visione di un’auto volante e nel creare la soluzione di mobilità definitiva. Ora, come Presidente di Geely Holding Group, sono fiducioso di poter raggiungere quella visione e il successivo successo commerciale utilizzando la sinergia globale del Gruppo”.
[ Paolo Pauletta ]