Presentata allo scorso Salone di Ginevra, la Audi S1 conferma il carattere grintoso di tutte le serie “S”
Tra le cittadine dal piglio sportivo è la più potente, in quanto la 208 Gti ha 200 cv, la DS3 Racing 202 cv, la Clio RS 200 cv e la Mini JCW 211 cv, ma non solo, è anche l’unica con la trazione integrale.
Per chi lo avesse dimenticato, nel 2012 Audi aveva già in listino una versione della A1 Quattro che con lo stesso motore disponeva di 256 cv, però bisogna dire che era una versione speciale prodotta in soli 333 esemplari e venduta ad oltre 50.000 euro… Molti di più rispetto ai 35.000 euro della nuova S1. Inoltre, nonostante questa S1 abbia 25 cv in meno rispetto alla sua esclusiva antenata, le sue prestazioni sono praticamente le stesse, 245 km/h contro 250 e lo 0-100 in 5,8 secondi, solo 0,1 decimo in più.
Due le versioni
Abitacolo curato
Stesso tono sportivo anche all’interno dove domina il colore nero, sia per i rivestimenti che per i sedili in pelle con cuciture in tinta carrozzeria e con il guscio della parte posteriore degli schienali nel colore della carrozzeria o nero. Belli esteticamente, ma anche soluzione utile per proteggere i sedili quando si ribalta lo schienale posteriore per disporre di un vano di carico maggiore.
Tra i particolari che impreziosiscono l’abitacolo, il sistema di navigazione MMI plus con display da 6,5” al centro della plancia e il Bose Surround Sound da 465 W e 14 altoparlanti. Eloquente il tachimetro con il fondo scala a 280 km/h.
Fatte le dovute presentazioni a questo nuovo modello, forse sarebbe stato meglio che Audi l’avesse chiamata A1-S oppure 1S, tanto per non riprendere la gloriosa sigla S1 appartenuta negli anni ’80 alla prima Quattro del Marchio con gli anelli che aveva trionfato nei rally con Walter Röhrl. Tanto per fare un paragone, BMW ha avuto questa sensibilità chiamando il suo modello 1M e non M1 come la berlinetta sportiva disegnata da Giorgetto Giugiaro e prodotta dal 1978 al 1981.
Paolo Pauletta