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Aston Martin DBX: il restyling

Forza, eleganza e polivalenza in salsa inglese del SUV di lusso equipaggiato con un 4 litri V8 biturbo da 707 cavalli

Il costruttore inglese che incarna meglio di tanti altri  il più puro british mood, ha presentato –  a poco più di due anni dal lancio – una nuova versione del suo SUV i cui aggiornamenti l’hanno resa ancora più potente  ed esclusiva e questo è in linea con la filosofia del CEO Tobias Moers che ha voluto rendere il prodotto ancora più tecnologico rispetto al passato; ne è dimostrazione la presenza della Casa in Formula Uno e, appunto, la «virata» verso maggiori contenuti tecnologici che si traducono in performance e piacere di guida maggiori rispetto al passato senza perdere di vista il DNA di Gaydon. 

Il debutto della DBX, due anni fa, si rivelò una decisione felice visto che la crescita del segmento «SUV» continua ininterrotta e che, in tale ambito, la DBX è stata venduta, lo scorso anno,  in più di tremila esemplari, un numero – vista la fascia di prezzo – particolarmente significativo che l’azienda intende incrementare grazie all’articolazione della gamma ora basata sulla 6 cilindri riservata al mercato cinese, la V8 normale e questa V8 sovralimentata la cui nuova versione è ora equipaggiata con: 

  • il noto V8 biturbo da 4,0 litri derivazione Mercedes-AMG ora rielaborato dai tecnici di Gaydon che ne hanno portato potenza e coppia rispettivamente a 707 cv e 900 Nm (+155 cv rispetto alla precedente versione) utilizzando turbocompressori a cuscinetti sferici e una taratura specifica per innalzare l’erogazione di potenza e coppia;
  • un nuovo cambio automatico a nove marce con frizione a bagno d’olio con una nuova versione del differenziale posteriore autobloccante elettronico a slittamento limitato, (adeguato alla maggiore coppia) ciò che ha contribuito in maniera determinante a far scendere il tempo sullo 0-100 km/h da 4,5 a 3,3 secondi utilizzando  il «Race Start» del Launch Control disponibile nelle modalità GT, Sport e Sport+;
  • lo schema AWD che, come è noto, prevedere la distribuzione completamente automatica della coppia tra gli assi con la possibilità di trasferirne fino al 100% sull’asse posteriore;
  • scarichi maggiorati;
  • freni carboceramici (di serie) con dischi anteriori da 420 mm e posteriori da 390 mm, con pinze a 6 pistoncini;cCerchi e pneumatici da 22″ pollici di serie negli allestimenti Sport e Ribbon, (a richiesta una gamma di cerchi e gomme da 23″);
  • nuove appendici aerodinamiche e gruppi ottici aggiornati.

Il modello, personalizzabile sulla base dei diversi programmi, sarà in concessionaria ad aprile ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi attorno ai 250.000 euro.

[ Giovanni Notaro ]