Il fondatore del marchio Lotus con la sua frase fu davvero profetico, “più potenza fa andare veloci in rettilineo, meno peso fa andare veloci ovunque”: così Colin Chapman apriva un’ epoca. Oggi la storia, viene narrata, sin dall’inizio, da Paolo Ferrini, giornalista che da anni segue il pianeta auto, omaggia la “leggera” con il primo libro italiano.
Il concetto di leggerezza su cui Lotus nasce e si evolve ha fatto la storia di 60 anni di automobilismo. E così dalle corse in Formula 1 ai più importanti modelli di serie, il libro sembra nascere quasi da sé… un lungo cammino che vede vincite e sconfitte ma sempre, continui, miglioramenti: pagine che scorrono velocemente tra storie ed episodi, conditi di aneddoti, curiosità e particolari poco noti.
“Per molti il nome Lotus è legato soprattutto alla Formula 1 – spiega l’autore – questo perché Lotus ha vinto molto e perché con i suoi colori hanno corso alcuni dei piloti più celebri della storia delle corse, come Stirling Moss, Graham Hill, Jim Clark, Jochen Rindt, Emerson Fittipaldi, Ronnie Peterson, Mario Andretti, Mika Hakkinen, Ayrton Senna e molti, molti altri. Tuttavia, c’era anche un’altra storia da raccontare, nota a pochi specialisti, quella di un giovanotto inglese che, armato solo di passione e di una genialità fuori dal comune, ha costruito dal niente una delle realtà più interessanti ed importanti del panorama automobilistico internazionale”.
Non solo la storia di una Casa quindi… ma insieme quella di un uomo che ha inseguito la propria genialità a colpi di intuizioni, studi, scelte vincenti. Trovandosi dopo qualche decennio proprietario di un impero.
Le sue idee controcorrente sono state il filo di Arianna per un genio del calibro di Chapman: nel mondo delle corse voleva introdurre a tutti i costi quel concetto che un po’ stonava con le sportive di altri tempi, ma non si poteva arginare la filosofia del costruttore inglese, fatta di leggerezza a tutti costi. Riuscì a far salire sul podio delle competizioni più prestigiose al mondo i suoi piloti, conquistando quel pubblico che poco credeva alle sue innovazioni tecnologiche.
In appendice al libro, l’elenco completo con tutti i modelli realizzati dal 1948 ad oggi. Un excursus per chi ha vissuto quei tempi e per chi, invece, si è cibato solo di modellini e ricordi altrui della Casa inglese. Ora, dopo trent’ anni dalla misteriosa scomparsa di Colin Chapman, Ferrini ci racconta la storia a partire dalle origini di quel sogno… diventato realtà.
Ilaria Salzano