Convegno istituzionale alla Camera dei Deputati dove è emerso che politici ed imprese lavorino assieme su made in Italy, semplificazione legislativa e Smart City
Si è tenuto due giorni fa a Roma, presso la Camera dei Deputati, il convegno «Automotive: progettare il rilancio-Made in Italy, Smart regulation e Competitività, le linee guida per ripartire», organizzato dalla filiera automotive in collaborazione con la Presidenza della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e con la Presidenza della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati.
Obiettivo dell’incontro
Favorire un confronto diretto tra mondo della politica e mondo delle imprese, per un riordino e un rilancio efficace del settore, secondo le priorità individuate da ANFIA.
Apertura dei lavori
Ettore Guglielmo Epifani, Presidente della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati ha ricordato i presidi di eccellenza dell’industria automotive nel nostro Paese mentre Roberto Crapelli, Amministratore Delegato di Roland Berger, ha delineato le future prospettive della filiera automotive italiana (la seconda più importante filiera manifatturiera del Paese) nella scena internazionale, con un focus sulle PMI, sullo sfondo dell’obiettivo di Industria 4.0.
Partecipanti alla successiva tavola rotonda (moderatore Roberto Crapelli)
Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, Aurelio Nervo, Presidente del gruppo Componenti ANFIA e Presidente e Amministratore delegato di SKF Industrie, Claudio De Vincenti, vice-Ministro per lo Sviluppo Economico, Ettore Guglielmo Epifani, Presidente della Commissione Attività Produttive, Enrico Morando, vice-Ministro dell’Economia e delle Finanze e Barbara Degani, Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Interventi
Una vitalità essenziale non solo per tutelare il futuro, ma anche per trainare la fase di ripartenza dell’economia italiana”.
Ettore Guglielmo Epifani – Presidente della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati – si è espresso a favore del superamento del paradosso relativo al mancato rinnovo del parco bus in Italia, per il quale i 625 milioni di Euro stanziati con la Legge di stabilità 2015 sono ancora oggi a rischio di taglio in sede di Conferenza Stato-Regioni, a causa degli obiettivi della spending review relativa alle Regioni. “È paradossale che la mobilità privata venga regolamentata per ridurre, con limiti stringenti, le emissioni inquinanti dei veicoli, mentre l’impatto ambientale del trasporto pubblico peggiora di anno in anno, con il progressivo innalzamento dell’età media dei veicoli circolanti, arrivata a 12,2 anni, e già fortemente superiore alla media europea (7,5 anni). L’on. Epifani ha segnalato la necessità di salvaguardare i fondi stanziati, come ribadito anche dal vice-Ministro De Vincenti e dal Sottosegretario Degani, e di trovare gli strumenti per uscire da questa contraddizione, anche incoraggiando il rilancio degli stabilimenti produttivi italiani.
“Le pre-condizioni necessarie per continuare a produrre nel nostro Paese – ha proseguito Vavassori – comprendono l’allineamento dei costi dell’energia a quelli dei maggiori competitor europei e un adeguato livello di infrastrutture, materiali e immateriali”.
“Per competere sul piano dell’innovazione, infine, la filiera necessita di strumenti automatici a supporto dell’R&D – attraverso il potenziamento e la razionalizzazione del credito d’imposta attuale, trasformandolo da misura di carattere temporale (5 anni) e incrementale, a misura strutturale, seppur ridotta (10%), che valga per l’intero ammontare dell’investimento, come previsto in altri ordinamenti. Importante anche semplificare gli strumenti di finanziamento della ricerca e omogeneizzare le procedure di accesso ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Chiediamo, inoltre, che si intensifichi la cooperazione tra università, centri di ricerca e tessuto imprenditoriale, incoraggiando il trasferimento al mercato dei risultati della ricerca, nonché la cooperazione tra grandi aziende e PMI, con partnership di soggetti anche più ampie, come avviene in altri Paesi europei.
Occorre anche lavorare su progetti di filiera che permettano di sviluppare road map tecnologiche con un orizzonte temporale a medio lungo termine, coerenti con i programmi comunitari della ricerca e le Smart Specialisation Strategies regionali”.
[ Redazione Motori360 ]