Utilizzata dal campione canadese dal 1978 al 1982, con questa vettura ha percorso più volte i 430 km tra la sua casa di Montecarlo e la pista di Maranello, una tratta autostradale percorsa in sole 2 ore 25 minuti, un record irripetibile!
Gilles Villeneuve è approdato nella Formula 1 all’età di 27 anni, senz’altro non giovanissimo se paragonato con i debutti di altri piloti, ma dopo averlo visto al volante di una McLaren nel GP di Gran Bretagna del 1977, Enzo Ferrari lo ingaggia per gli ultimi 2 Gran Premi di quel Campionato al posto di Niki Lauda che aveva deciso di interrompere ogni rapporto con il Cavallino, ma soprattutto con Enzo Ferrari. Un compito difficile per il canadese, ma in breve tempo, più per il suo modo di guidare che per le vittorie ottenute e con il suo carisma esuberante riesce a conquistare le simpatie dei tifosi.
Enzo Ferrari affidò a Gilles una 308 GTS
Per tradizione, Enzo Ferrari voleva che i suoi piloti guidassero anche su strada una Ferrari e perciò gli affidò una 308 GTS, il nuovo modello presentato a ottobre di quell’anno al Salone di Francoforte. La vettura strettamente di serie, salvo una insolita livrea Rosso Dino e l’adozione della frizione maggiorata… della BB512, uscì dallo stabilimento di Maranello il 30 ottobre 1978 con il telaio #21371 e venne immatricolata a Modena con la targa MO439235.
Purtroppo Gilles riuscì a guidare quella 308 GTS solo fino all’8 maggio 1982 quando perse la vita, in un incidente, causato da Mass, sulla pista di Zolder nel corso delle prove del Gran Premio del Belgio.
La 308 GTS rimase a Maranello fino al 1984 quando venne venduta ad un cliente di Modena, il quale 10 anni dopo la cede alla moglie, che a sua volta nel 2010 la vende ad un acquirente danese. Ora quella 308GTS con il suo motore originale #04385 e soli 36.600 km percorsi, ritorna sul mercato proposta da RM Sotheby’s alla seduta d’asta del prossimo 12 maggio al Grimaldi Forum di Monaco. Un pezzo unico per ogni appassionato, non tanto per l’esiguità degli esemplari prodotti (3219 dal ’77 al ’80), ma per la fama del suo primo proprietario, indicato dal compagno di squadra Jody Scheckter come «il pilota più veloce nella storia dello sport automobilistico».
[ Paolo Pauletta ]