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Alfa e Lancia alla 33esima edizione della Mille Miglia

Fra le 464 vetture al via, spiccano le Alfa con la 1900 Sport Spider del 1954 e la «750 Competizione» del ’55 e le Lancia con l’Aurelia B20 GT 1951 e l’Ardea del ’39

Lancia ed Alfa parteciperanno con due esemplari di elevatissimo interesse tecnico-storico alla rievocazione 2015 della mitica Mille Miglia, che prenderà il via da Brescia il 14 maggio, arriverà a Roma lungo la costa adriatica e ritornerà a Brescia attraverso la Toscana e l’Emilia.

Il marchio milanese schiera due vetture ufficiali del Museo Storico Alfa Romeo – la «1900 Sport Spider» (1954) e la «750 Competizione» (1955), mentre la Lancia ha affidato a Cesare Fiorio e Kasia Smutniak una «Aurelia B20 GT» del 1951 e una «Ardea» berlina prima serie del 1939. 

Le Alfa

Alfa Romeo 1900 Sport Spider (1954)

Ricordiamo, prima di tutto che Alfa Romeo è Gold Sponsor di questa rievocazione 2015 e la circostanza va collegata sia al fatto che quest’anno si celebra l’80esimo anniversario della vittoria di Pintacuda e Della Stufa con la Tipo B «P3» (seguita in classifica da altre cinque vetture Alfa Romeo…) e sia al numero record (ed imbattuto) di vittorie assolute della Casa del Biscione, ben 11; ovvio quindi che a questa 33° edizione della Mille Miglia non potevano che essere presentate al via due fra le più significative e prestigiose vetture del patrimonio storico Alfa.

La «1900 Sport Spider» è una spider da corsa disegnata da Bertone e motorizzata con il 4 cilindri bialbero della «1900» trasformato in carter secco e portato a 138 cv di potenza massima, che grazie ad un peso di soli 880 chilogrammi e a un’aerodinamica particolarmente efficiente, faceva raggiungere alla vettura i 220 km/h. Questa speciale «1900 SS» è dotata di cambio a 5 marce e di ponte posteriore De Dion, caratteristiche tecniche che anticipavano ad allora prestazioni, tenuta di strada e guidabilità da vettura moderna, reattiva e sincera, con un’elevata tenuta di strada.

Alfa Romeo 750 COMPETIZIONE (1955)

La seconda vettura è la barchetta «750 Competizione», disegnata da Boano e realizzata nel 1955 per gareggiare nella categoria «sport fino a 1,5 litri». Con la denominazione «750», che riprendeva il codice-tipo della quasi contemporanea «Giulietta», che prestò al progetto il suo motore a 4 cilindri bialbero in lega leggera, con cilindrata incrementata a 1.488 cc e dotato di «doppia accensione» (che ritroveremo sulle celebri GTA e TZ). Con una potenza massima di 145 cv a 9.500 giri/min raggiunge, come la superiore in cilindrata 1900 del ’54, i 220 km/h di velocità. Il propulsore è montato in posizione anteriore-centrale, in modo da ottimizzare la distribuzione dei pesi e questo rende l’auto pronta e reattiva ed anche incredibilmente efficace alle alte velocità.

Le Lancia

La Lancia Aurelia B20 GT, fu concepita come una classica coupé Gran Turismo a due porte, la cui impareggiabile linea era dovuta alla matita di Pininfarina; l’impostazione meccanica, raffinatissima come solo quella delle Lancia di allora poteva esserlo, vantava sospensioni anteriori a ruote indipendenti con molla elicoidale e ammortizzatori anteriori idraulici a leva e posteriori idraulici telescopici.

Il propulsore – un V6 da 2 litri e 80 cv  per una velocità massima di 162 km/h – era ad un tempo potente ed elastico; ma l’Aurelia B20 fu sin da subito un, come diremmo oggi, «pacchetto vincente» non solo per il design ma anche le eccellenti prestazioni globali che non andavano però a discapito del migliore comfort Lancia: silenziosità sorprendente, materiali e finiture da classico salotto Lancia offrivano al fortunato possessore sensazioni da vetture di livello ben più esclusivo, una caratteristica che non solo confermate ma addirittura esaltate dalle evoluzioni e dagli aumenti di cilindrata delle versioni successive.

Inevitabile il suo impiego in corsa: quattro Aurelia GT di serie, sottoposte solamente ad una accuratissima messa a punto, presero parte alla Mille Miglia del 1951 guadagnando una il secondo posto assoluto e le altre eccellenti piazzamenti nelle parti alte della classifica generale. L’esemplare che prenderà parte all’attuale rievocazione della Mille Miglia sarà pilotata da Cesare Fiorio, già Campione italiano Gt su Lancia prima di dirigerne il reparto corse dal 1962 al 1989, periodo nel quale mise in carniere ben 18 titoli Mondiali.

Appena meno gloriosa sotto il profilo agonistico ma più che significativa sotto il profilo tecnico, fu la piccola Ardea prima serie del 1939: piccola e maneggevole ma caratterizzata da un design moderno e aerodinamico, l’Ardea era parsimoniosa nei consumi e brillante nelle prestazioni, anche grazie al più piccolo motore mai costruito da Lancia: 903 cc e 28 cv, per 108 km/h di velocità massima ed un consumo di 7,2 litri di benzina ogni 100 km. In 3,615 metri, Ardea riprendeva le soluzioni tecniche del resto della gamma, come le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, le boccole Silentbloc al posteriore e il cambio a quattro marce a imbocco rapido.

Nonostante le dimensioni da «utilitaria», poi, presentava tutte le caratteristiche di eleganza e raffinatezza Lancia: interni in morbido panno, disponibili a richiesta in pelle, una strumentazione completa e altri piccoli e utili accessori come l’orologio e la tendina in raso al lunotto posteriore, particolari del tutto raffinati e femminili e del resto non poteva essere altrimenti visto che questa Lancia Ardea nacque grazie alla tenacia di Adele Miglietti, vedova di Vincenzo Lancia, che concretizzò l’idea del marito di riprodurre in scala ridotta 9/10 le linee della gloriosa berlina Aprilia, già accolta con favore da pubblico e critica

Sempre per restare al femminile va rilevato il ruolo umanitario svolto dalla navigatrice Kasia Smutniak – attrice di origine polacca ma italiana di adozione – che nel 2011 ha fondato l’Associazione Pietro Taricone Onlus, ed è impegnata in prima persona nella costruzione e nella gestione di una scuola nel Mustang per accogliere bambini nepalesi. L’attrice devolverà l’intero suo cachet relativo a questa sua partecipazione all’emergenza Nepal al cui contenimento sta contribuendo la Onlus Pietro Taricone in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava – NPH Onlus (www.nph-italia.org), per portare aiuti umanitari nelle zone più remote e difficilmente raggiungibili di questo sfortunato paese (attraverso il sito www.pietrotaricone-onlus.org  si possono sostenere con una donazione i progetti in corso).

[ Giovanni Notaro ]

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