Ritirato il blocco alla circolazione del motorismo storico nelle ZTL dopo le sentenze del Consiglio di Stato e del TAR del Lazio che cancellano così gli atti della Regione Lazio e della Giunta capitolina
Quando la demagogia si scontra con la realtà
L’auto storica come l’untore di manzoniana memoria: è così che la vedono la Regione Lazio e l’Amministrazione della Città eterna (ma a suo tempo anche la Regione Piemonte e non solo) ma di che numeri parliamo e qual è il peso del parco circolante «storico» su quello ordinario?
La risposta permette di inquadrare la portata di un fenomeno che oltre ad essere passionale, ha piena dignità culturale e storica; vogliamo a questo proposito ricordare, tanto per citarne una, che il MoMA di New York espone nelle proprie sale, sin dal 1972, una Cisitalia 202, un pezzo di storia progettato da Giovanni Savonuzzi e vestito da Giovan Battista Pininfarina e celebrata con la Mostra «50 anni di Cisitalia al MoMa» presso l’ADI Design Museum – Compasso d’Oro di Milano.
Tornando al titolo, i dati della Motorizzazione Civile (Fonte ASI) dicono che i veicoli storici regolarmente immatricolati sono, a Roma, 9.945 pari allo 0,25% dei mezzi circolanti per una percorrenza annuale “pari allo 0,014% del totale dei chilometri percorsi annualmente dai veicoli d’uso quotidiano della Capitale” quindi con un impatto risibile sulla qualità dell’aria respirata in città mentre in tutto il Lazio “I veicoli di interesse storico e collezionistico con più di 20 anni muniti di certificato di rilevanza storica e iscritti al PRA sono – inclusi ovviamente quelli riferiti alla Capitale – 14.483” ovvero circa il 50% in più rispetto a quelli riferiti alla Capitale.
Il ricorso – promosso dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano) assieme ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia con l’appoggio della Federazione Motociclista Italiana e del Club romano «La Tartaruga» – è stato quindi pienamente accolto dal TAR del Lazio che con sentenza immediatamente esecutiva (n. 15408/2023 del 18 ottobre c.a.) annulla tutti gli atti della Regione Lazio e della Giunta capitolina che limitavano la circolazione dei veicoli storici.
Analoga sorte ebbero i provvedimenti anti auto storiche emanati tempo addietro dalla Regione Piemonte; da notare che entrambe le Amministrazioni, hanno accolto le tesi dei ricorrenti secondo i quali
“i provvedimenti impugnati non risultano proporzionati rispetto all’obiettivo di contenere e ridurre le componenti inquinanti nell’atmosfera”.
E anche nel caso piemontese si evidenziava che i veicoli storici erano circa 6.500 contro gli oltre 768mila mezzi ultraventennali e, a quest’ultimo proposito, vale ricordare che il TAR ha disposto “l’annullamento dei divieti imposti alla circolazione in fascia verde anche per i veicoli d’interesse storico e collezionistico (motocicli inclusi) con più di 30 anni di età”.
Ultimo ma non ultimo il fatto che Consiglio di Stato e TAR del Lazio abbiano tenuto nel dovuto conto le osservazioni dei ricorrenti circa la mancanza di studi adeguati a supporto degli stessi provvedimenti restrittivi.
La dichiarazione del Presidente dell’ASI, Alberto Scuro
“Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici.. Nella parte di diritto è stata data ampia rilevanza alle nostre riflessioni in tema di bilanciamento e specificità del ruolo dei veicoli storici.
Sono molto contento di questa sentenza, in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico è un’eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese”.
[ Giovanni Notaro ]