L’Associazione Nazionale che riunisce gli operatori privati del trasporto passeggeri, rilancia la disponibilità dei bus turistici da impiegare nel TPL
Quarantacinquemila autobus: veicolo in più, veicolo in meno, questa è la flotta che il mondo delle aziende private nel trasporto passeggeri è disposta a mettere «sul piatto» per facilitare la ripresa del TPL (Trasporto Pubblico Locale). ANAV, come noto, federa tutti gli operatori privati che, sulla base di accordi con enti locali (o come aggiudicatari di gare d’appalto), svolgono il servizio di trasporto pubblico. Ma oltre ai 45mila bus del TPL, è possibile schierare anche altri 25mila mezzi provenienti dal settore turistico, o dai trasporti commerciali.
Tutti veicoli che al momento, per le ben conosciute dinamiche connesse al Covid – che hanno di fatto azzerato i flussi turistici, sono praticamente fermi.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Vinella, Presidente ANAV, di fare il punto della situazione.
■ Presidente Vinella, siete pronti ad affrontare la riapertura delle scuole e un graduale ritorno alla normalità?
“Assolutamente sì: le nostre aziende del trasporto pubblico locale, dei bus turistici e delle linee commerciali sono pronte a fare come al solito la loro parte, e a garantire il contributo di competenza dei gestori del trasporto, così come richiesto nell’ambito dei tavoli convocati dai prefetti per la riapertura in presenza delle scuole secondarie di secondo grado dal prossimo 7 gennaio”.
■ E quindi, di fronte alla richiesta del sistema di mobilità di ridurre del 50%, testualmente, il coefficiente di riempimento degli autobus, cosa rispondete?
“Questa richiesta, sostanzialmente, ci impone di aumentare gli autobus disponibili: e noi rispondiamo che siamo in grado di farlo”.
La grandissima flotta dell’Associazione, che rappresenta in Confindustria l’intero sistema del trasporto di passeggeri con autobus composto da 6.000 aziende con oltre 100.000 lavoratori, ha continuato a garantire anche durante il lockdown e nelle zone rosse la mobilità in sicurezza di tutti i cittadini. Sono state infatti applicate le linee guida del Governo in termini di riduzione della capienza dei mezzi di trasporto: e questo ha fatto sì che, solo per lo scorso anno, vi siano stati due miliardi di perdite di ricavi da traffico.
Sono invece 25mila gli autobus dedicati al trasporto turistico, e ai servizi di linea commerciali, a essere sostanzialmente fermi dall’inizio della pandemia per effetto delle misure di contenimento del contagio. E tutto questo, con scarse prospettive di ripresa a breve termine e con una riduzione del fatturato ormai superiore all’80%. Questi mezzi potranno essere utilizzati dalle regioni e dai comuni per i servizi aggiuntivi al trasporto pubblico locale.
ANAV ha partecipato alle riunioni dei tavoli convocati dai Prefetti, ha portato l’esperienza e la professionalità delle aziende di trasporto e condiviso i documenti operativi che ne sono scaturiti ma è chiaro che l’effettiva riuscita della riapertura delle scuole in presenza dipenderà da un insieme di fattori, quali la tempestiva definizione da parte dei prefetti, regioni ed enti locali dei contratti o degli atti d’obbligo relativi ai servizi aggiuntivi, l’effettiva disponibilità al dialogo dell’intero sistema scolastico, la collaborazione delle famiglie e degli studenti, il senso di responsabilità di tutti i cittadini nel continuare a garantire il rispetto di tutte le normali misure di precauzione e di prevenzione del contagio.
[ Alessandro Ferri ]