La proposta di nominare il campione Senatore a vita trova ampi consensi. A convincere è la sua forza, la sua costanza, il suo impegno, la sua onestà. Meriti che lo rendono eccellente testimonial della vita…
Nel dicembre del 2001, dopo soli tre mesi dal grave incidente del Lausitzring, Alessandro Zanardi fece la sua prima comparsa in pubblico in occasione della Premiazione dei Caschi d’oro di Autosprint. Il pilota, tra la commozione generale, dimostrò la sua grande forza interiore e l’ironia che avrebbero da allora, più di prima, connotato la sua vita. Di fronte ad un pubblico che, visibilmente commosso, gli tributò un’interminabile standing ovation, Zanardi stemperò l’atmosfera dichiarando che per l’emozione “gli tremavano le gambe”, poi, di fronte al generale stupore e sbigottimento, si alzò in piedi, dedicando il gesto a coloro, tanti, che nei tre mesi precedenti non gli avevano fatto mancare sostegno ed affetto.
Sfida se stesso
Da allora di strada Zanardi ne ha fatta veramente tanta sia nel suo recupero psico-fisico che in pista, dove con una BMW preparata anche in funzione della sua diversa abilità, ha dimostrato di continuare a meritare il soprannome di “Zanna”, sia come giornalista che come maratoneta, fino a conquistare alle Paralimpiadi, entrando nella leggenda, due ori individuali e un argento nella staffetta mista, ed essere scelto dal Comitato paralimpico italiano quale portabandiera della nazionale azzurra.
La proposta
Più che giustificata quindi la proposta, nata sull’onda dei recentissimi successi di Londra, di proporne la nomina a senatore a vita rimbalzata da Twitter su tutti quotidiani e sulle pubblicazioni specializzate. I senatori a vita dovrebbero, infatti, essere nominati tra “coloro che hanno contribuito con la loro attività artistica, culturale, scientifica, sociale, ad onorare l’Italia”, ed è indubbio che Zanardi sia stato, ed è, per l’Italia un testimonial di grande spessore per i risultati sportivi in campo automobilistico e paraolimpionico e per l’impegno civile e sociale dimostrato successivamente all’incidente, come nella campagna per mettere al bando l’utilizzo delle mine anti-uomo e in altre attività tese al recupero di altri che si sono trovati in condizioni di forte handicap.
Come funzionano le nomine
Sembrerebbe che, in funzione della possibile abrogazione dell’articolo 59 della Costituzione, che concede alla Presidenza della Repubblica la facoltà di nominare Senatori a vita per i già citati meriti, il Presidente Napolitano sarebbe orientato a non effettuare più nomine della specie; non sta certamente a noi, che trattiamo tematiche ben diverse, esprimerci su tale ipotesi ma, nel caso questa non abbia a verificarsi oppure qualora si decida comunque di nominare dei Senatori a vita prima dell’eventuale abrogazione, ci piacerebbe che Zanardi fosse tra questi; dopotutto, se ha avuto la forza d’animo di affrontare e superare le difficoltà riuscendo a restare immune dalle “lusinghe” dell’autocommiserazione e del vittimismo, potrebbe benissimo dimostrarsi immune anche dalle lusinghe, di ben diversa natura, dell’esercizio del potere così come noi lo conosciamo e questo non potrebbe che giovare alle attività del Senato e forse a noi tutti.
Un gruppo per Alex!
E certamente non siamo i soli a pensarla così, visto che ad Andrea Vianello (RAI) e Mario Castenuovo (La Stampa) che hanno proposto l’idea, si è aggiunto il Deputato Giuseppe Giulietti che ha fatto suo l’appello pubblicando un post su Il Fatto Quotidiano ed un appello sul blog della prestigiosa rivista Micromega; ma il fatto ha raggiunto (sinora) dimensioni più che ragguardevoli in quanto il popolo dei navigatori, “Twitteristi” in particolare (vedi spopola #AlexZanardisenatoreavita), ha entusiasticamente aderito espandendo la notizia della proposta a macchia d’olio. Insomma, se sono rose fioriranno. Comunque anche noi siamo tra coloro ai quali piacerebbe, prima o poi,… sentirne il profumo!
Tony Colomba