Per quasi cinque anni Shell e Pennzoil hanno collaborato con John Hennessey per realizzare questa hypercar da oltre 1.600 cavalli, con l’obiettivo di battere il record di velocità per auto stradali detenuto dalla Koenigsegg Agera RS con 447 km/h. Solo 24 esemplari a 1,6 milioni di dollari, dei quali 15 già prenotati
Tra le più prestigiose e potenti hypercar del mondo che hanno sfilato al The Quail Lodge & Golf Resort di Carmel in occasione della Monterey Car Week 2018, c’era anche lei: la Hennessey Venom F5. La sua prima apparizione risale al SEMA 2017, ma in quella occasione a Las Vegas c’era solo la sua maquette, il motore non era ancora pronto, ma è bastata quella apparizione per mandare in visibilio gli estimatori del costruttore texano.
Qualche mese dopo ha varcato l’oceano per il suo debutto europeo al Salone di Ginevra destando molto interesse per la sua linea estrema, ma soprattutto per le caratteristiche del motore V8 da 7,6 litri che eroga oltre 1.600 cavalli con l’ambizione di toccare le 301 miglia orarie di velocità massima (484 km/h) per conquistare il titolo di «vettura stradale più veloce del mondo».
Adesso, dopo cinque anni di lavoro, la maggior parte dei quali impiegati per progettare e sviluppare il motore, John Hennessey svela al The Quail la versione definitiva (quasi) della Venom F5. In effetti, è stato lo stesso John Hennessey a dire che ci sarà da fare ancora qualche aggiustamento per quel che riguarda l’aerodinamica prima di fare il test di velocità.
Motore tipicamente Yankee
Senza entrare in tecnicismi spesso incomprensibili ai più, è doveroso dire due parole su questo propulsore che è una vera opera d’arte e chi si intende di motori deve prenderne atto. Il blocco motore NON è stato realizzato in pressofusione come avviene normalmente per ragione di costi, ma è stato ricavato da un blocco di alluminio con l’ausilio di un tornio gestito da un computer a controllo numerico. Costi di produzione nettamente maggiori, ma con sensibili vantaggi nel suo utilizzo, in quanto l’alluminio aumenta la sua resistenza alla dilatazione termica di circa il +30%. Fattore determinante soprattutto per evitare l’ovalizzazione dei cilindri, dove tuttavia sono state inserite delle camicie in acciaio.
Tipicamente yankee la distribuzione OHV (OverHead Valve), cioè ad aste e bilancieri, preferita alla OHC (OverHead Camshaft) ovvero con albero a cammes in testa normalmente utilizzata in Europa. Anche in questo caso spiegarne le ragioni (molto valide) sarebbe lungo, basti pensare però che altre vetture americane ad alte prestazioni utilizzano questo sistema per noi antiquato, per esempio la Chevrolet Corvette Z06 (V8 – 6,2 litri – 650 cv) e la Dodge Viper (V10 – 8,4 litri – 650 cv). La testa è stata prodotta per il momento ancora in pressofusione, però Hennessey non esclude la possibilità che anch’essa venga realizzata con il tornio.
Un Record a portata di mano
John Hennessey che ha molta esperienza con i motori V8 e V10, ha progettato e sviluppato questo V8 da 7,6 litri, dotato di 2 turbine «Precision Turbo», eroga una potenza di 1.193 kW (1.622 cv) a 7.200 giri/min., ma soprattutto ha una coppia di 1.762 Nm a 4.400 giri/min. Valori che consentono di passare da 0 a 300 km/h in meno di 10 secondi e da 0-400 km/h in meno di 30 secondi. La velocità massima non è stata ancora misurata, ma superare il muro delle 300 mph (484 km/h) potrebbe essere alla sua portata.
Determinante per raggiungere questo risultato la partnership con Pennzoil e Shell le quali consentono con i loro prodotti di proteggere anche motori ad elevate prestazioni e per la lubrificazione di questo Hennessey V8, che è a carter secco, viene utilizzato olio sintetico Pennzoil Platinum 10W-60 e Shell V-Power Nitro.
A togliere il velo di questo motore al «The Quail» erano presenti: (da sx) Pam Rosen General Manager di Shell Eco-marathon Americas, Don Moser marketing Shell nord America, John Hennessey e Carlos Maurer, CEO di Pennazoil.
[ Paolo Pauletta ]