Una Mini veicolo commerciale era l’ultimo tassello di una gamma che spazia dalla cabrio al Suv
Fa un certo effetto immaginare la lussuosa e snob Mini “vestita” con gli abiti da lavoro e pronta a caricare cassette di frutta, utensili ed elettrodomestici. Eppure la Mini Clubvan, prima della stirpe con omologazione di veicolo commerciale e unico modello premium riproposto in chiave furgone. Questa variante, si basa sulla Mini Clubman, dalla quale si differenzia per un piano di carico chiuso che sfrutta l‘assenza dei posti dietro. La particolare configurazione del portellone posteriore a due ante e la pratica apertura laterale Clubdoor, consentano un pratico stivaggio della merce all’interno. All’interno, spicca la rete di separazione dietro i sedili anteriori e i cristalli laterali posteriori fissi e coperti.
Piacere di guida immutato
La Mini Clubvan verrà offerta a partire dal prossimo ottobre, in tre varianti di modello: Mini One Clubvan da 98 cv, che accelera da 0 a 100 km/h in 11,1 secondi, tocca i 185 km/h, consuma 5,5 litri per 100 chilometri ed emette 129 g/km di CO2. Salendo di potenza, ecco la Mini Cooper Clubvan da 122 cv (a occhio e croce il veicolo commerciale più veloce che esista) che brucia lo 0-100 in 9,8 secondi, raggiunge una velocità massima di 201 km/h, consuma e inquina come la versione One. Infine, la Mini Cooper D Clubvan da 112 cv, con prestazioni in linea con la Cooper, ma consumi nell’ordine dei 3,9 litri per 100 chilometri e un valore di CO2 di 103 g/km.
[Redazione Motori360]