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Salone di Parigi 2016, tra concept e realtà…

Le illustri assenze straniere sono state amplamente compensate dai concept europei che anticipano la mobilità autonoma ad emissioni Zero prevista per il 2025

È consuetudine vedere il «bicchiere mezzo pieno» e come sempre a fine evento i numeri, peraltro facilmente manipolabili, diranno che è stato un successo, senza dimenticare però che nella precedente edizione del 2014 dai cancelli di Porte de Versailles sono entrati oltre 1 milione 250mila visitatori. Di fatto però almeno 6 costruttori tra i più importanti del mondo hanno dato forfait all’edizione 2016 del Salone di Parigi, forse è un segnale che qualcosa sta cambiando (ancora una volta) nel grande ma fragile mondo dell’automobile. Tra questi Ford, Mazda e Volvo, ma anche prestigiosi brand appartenenti alle galassie di importanti gruppi, peraltro presenti con gli altri marchi, come Lamborghini e Bentley (VW) e Rolls Royce (BMW).

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Oltre alle case sopracitate, ufficialmente mancava anche Aston Martin, anche se una stupenda DB11 era timidamente esposta nello stand Bridgestone.

Poi c’erano i concept ad indicare le tendenze stilistiche e tecniche degli anni a venire.

Tra quelli già visti, la Fractal, la sportiva elettrica di Peugeot svelata al salone di Francoforte 2015 e la Vision Mercedes-Maybach 6 con la sua linea retro-futurista da 5.700 mm di lunghezza e motore elettrico da 757 cv, aveva debuttato a Pebble Beach lo scorso agosto e si può telecomandare come un drone.

Tra quelli nuovi, la TreZor di Renault, una «ciabatta» lunga 4.700 mm, larga 2 metri e 18 centimetri, alta 1 metro disegnata dall’olandese Lauren van den Acker, Direttore del Centro Stile Renault. Per entrare nell’abitacolo completamente rivestito in pelle rossa, ha voluto creare un’apertura basculante che comprende in un pezzo unico, il tetto, il parabrezza e il cofano motore. La motorizzazione è 100 % elettrica con una potenza di 360 cv.

Da Citroën la CXperience, una berlina di alta gamma realizzata con soluzioni di avanguardia in modo da portare ai massimi livelli il piacere di guida e il comfort, con sedili in pelle color cedro, trapuntati con disegni geometrici e dalla sagoma estremamente ergonomica. La luminosità e la sensazione di spazio a disposizione dei passeggeri è data anche dall’apertura ad armadio delle portiere senza montante centrale. La motorizzazione è ibrida con un motore termico da 150 o 200 cv affiancato da uno elettrico da 80 kW per una potenza massima totale di 300 cv.

Tra le star al debutto a Parigi, un posto di rilievo va al concept Generation EQ di Mercedes presentato dal CEO Dieter Zetsche che così ha voluto ribadire gli obiettivi del marchio: La mobilità futura di Mercedes-Benz si basa su – Connettività, Guida autonoma, Condivisione ed Alimentazione Elettrica – e il concept Generation EQ è la logica fusione di questi 4 pilastri. Si tratta del primo esemplare del brand EQ, Electric Intelligence (Q factor), che identificherà i modelli elettrici del costruttore tedesco, almeno 10 fino al 2025. Esteticamente questo primo concept si configura come un SUV ed è equipaggiato con 2 motori elettrici per una potenza di 300 kW (408 cv) che consentono la trazione integrale e un’autonomia di 500 km.

Anche Volkswagen debutta a Parigi con il primo concept realizzato sul nuovo pianale MEB (Modularer Elektro Baukasten) studiato specificatamente per le vetture elettriche. Si tratta della I.D., una vettura 100% elettrica dalle dimensioni simili a quelle della Golf VII, anzi più corta, 4.100 mm, già equipaggiata o quantomeno predisposta con la tecnologia I.D.Pilot per la guida autonoma. Secondo il costruttore tedesco questo è l’obiettivo da raggiungere entro il 2025 e la I.D. risponde già a questi parametri, evidenziati dal volante a scomparsa e dal motore elettrico da 125 kW (170 cv) alimentato da un pacco batterie che consente un’autonomia da 400 a 600 km. La I.D., probabilmente con un volante ancora convenzionale, sarà commercializzata nel 2020 ad un prezzo di circa 35.000 euro.

 [ Paolo Pauletta ]