“L’auto a guida autonoma non è il futuro: è il presente. Un presente per il quale scienza, tecnologia e industria sono già pronte, mentre cultura, diritto e società non lo sono ancora. Occorre colmare, al più presto, questo gap”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, secondo il quale “prima di rendere queste auto parte del complesso sistema mobilità nel quale tutti ci muoviamo, occorre avere la certezza che questo genere di tecnologie sia error free e che la loro diffusione rappresenti un vantaggio e non un rischio”.
Fondamentale quindi “verificare l’affidabilità delle auto a guida autonoma, prima di avviare la sperimentazione su strada”.
Secondo Marco Mauri, Direttore innovazione e sviluppo di ACI Global, “c’è solo un modo per fare ciò che chiede Sticchi Damiani: testare le auto a guida autonoma in pista». Solo la pista, infatti, »è in grado di unire la scientificità dei test in laboratorio alla possibilità di riprodurre le condizioni standard della mobilità stradale”.
Per Mauri i test di laboratorio non sono sufficienti, perché “nessun laboratorio sarà mai in grado di riprodurre le mille variabili che caratterizzano la mobilità su strada”. Occorre, dunque, “individuare spazi capaci di unire al rigore scientifico dei laboratori la complessità e la problematicità dell’ecosistema mobilità, eliminandone allo stesso tempo gli aspetti di rischio”.
“L’ACI – ha concluso il Presidente Sticchi Damiani – è pronto a fare la sua parte, mettendo a disposizione il suo know-how, le piste e i Centri di Guida Sicura di propria gestione: Monza, Vallelunga, Lainate e Magione”.