Un maestro in grado di fondere le armonie di una Porsche d’epoca con la tecnologia di oggi; non la solita elaborazione yankee ma qualcosa di raffinatamente fuori dal coro
La storia è abbastanza semplice e se vogliamo neppure troppo originale: l’ex cantante Rob Dickinson, innamorato sin da piccolo della Porsche 911, lascia la natia Inghilterra e si trasferisce a New York dove si compra la sua 911 d’antan e la personalizza al punto tale da attirare l’attenzione di altri «porschisti» che gli chiedono di «lavorare» anche sulle loro auto.
Morale: Dickinson dalla Grande Mela si trasferisce in California e fonda la Singer Vehicle Design, una ragione sociale che ricorda il suo passato di cantante (Singer, appunto!) e che si propone reinventare vecchie 911 trasformandone estetica, interni e meccanica esaltandone lo spirito originale senza annullarne il fascino (anzi).
I puristi potranno storcere il naso e ne hanno tutto il diritto ma chi scrive ricorda un incontro con un celebre preparatore milanese oggi più che mai sulla breccia, che ad una domanda precisa rispose: “per divertirsi è meglio una vecchia 911: è leggera e maneggevole e la elabori come vuoi, quelle di oggi sono sicuramente performanti ma pesano quasi il doppio ed hanno tanta elettronica…” e quindi non è solo Singer a pensarla così ma lui ha la fortuna di vivere oltre Oceano dove evidentemente le omologazioni di lavori intelligenti sono più facili che non da noi, ma questa è un’altra storia.
Singer rispetta l’essenza delle vecchie 911 elaborandole in maniera talmente profonda e pertinente da rendere ciascuna auto un esemplare unico ma attingendo unicamente alla meccanica dei vari modelli Porsche raffreddati ad aria ed il risultato finale è talmente simile all’originale dal quale si è partiti che solo l’occhio di un esperto può capire al volo che sta ammirando un «ibrido» interamente Porsche…
Dalla 911alla Singer
Il cliente porta la sua vecchia Porsche da Singer che a questo proposito specifica nel suo sito http://singervehicledesign.com/, “Our customers supply a fully road legal 1990-1994 Porsche 911 coupe for the basis of restoration and varying degrees of modification” ma talvolta è Singer stesso che va a caccia delle 911 serie 964, ancora vicine come estetica ed anima, alle precedenti Carrera 3,2 litri e da lì si parte: l’auto viene totalmente smontata e se ne conservano il basamento del motore e la scocca nuda che viene sabbiata e rinforzata: cofani, parafanghi, fanaleria, finestrature, paraurti e portiere vengono sostituiti con particolari di fabbricazione Singer in fibra di carbonio assai simili agli originali ma rispondenti alle odierne esigenze in tema di sicurezza e leggerezza. Identico lavoro può essere effettuato anche per il tetto.
Identica procedura per gli interni: la strumentazione è moderna ma vestita stile 911 e sempre a 5 indicatori (livelli olio e benzina, temperatura e pressione olio, tachimetro, contachilometri e orologio).
I sedili sono i classici Recaro a vaschetta anni ’70 del secolo scorso ma meccanizzati; se il cliente lo richiede, con gli automatismi della serie 964. Si può montare tanto il climatizzatore quanto i vetri elettrici per non parlare dell’impianto stereo la cui estetica è del tutto simile a quella delle autoradio anni ’70-’80. Completano il quadro un cronografo Tag-Heuer, al posto dell’orologio, ed un volante Momo di piccolo diametro, rivestito in pelle.
Questo filmato descrive sommariamente cosa accade in azienda e mostra le prestazioni della Singer-Porsche su strada:
Ma c’è molto di più….
Singer può preparare tanto versioni da strada quanto versioni maggiormente votate ai track days: una lista di oltre 40 optional costituisce l’offerta «standard» ma in realtà l’atelier può soddisfare quasi ogni voglia di ulteriore personalizzazione, dalla verniciatura come la si vuole (una settantina le tinte a catalogo…) ai colori per gli interni ed ai sedili di tre tipi diversi per non parlare dei rivestimenti della scocca, dei tappetini, delle pannellerie interne e della possibilità di montare un roll-bar (anche integrale) rivestito in nappa.
E sulla meccanica, che comunque muove un’auto da soli 1.200 kg, c’è veramente di che scegliere e divertirsi anche grazie alla collaborazione instaurata fra Singer e Cosworth sin dal 2011 che ha prodotto tre motori con tre diverse cilindrate: il 3.600 cc da 270 cv, il 3.800 da 360 cv ed infine il 4 litri da 400 cv.
A queste tre motorizzazioni è possibile associare uno scarico modificato più leggero; i cambi, rigorosamente manuali, possono essere a 5 o 6 marce con rapporti a scelta del cliente mentre gli impianti frenanti sono di due tipi, uno più adatto ad un utilizzo stradale, sia pure spinto, ed uno ancor più specializzato derivato da quello della 993 GT2. Ovviamente anche l’assetto è stato rivisto con l’adozione di sospensioni KW oppure Ohlins e di pneumatici Michelin Pilot Sport 3 montati su bellissimi cerchi da 17” stile Fuchs anni ‘60 a meno che il cliente non desideri qualcosa di diverso.
L’impianto elettrico viene sostituito con uno tecnologicamente aggiornato con fari Hella Bi Xenon e neppure i retrovisori esterni sono scampati alla rivisitazione in quanto sostituiti con altri di nuova costruzione ma che richiamano lo stile di quelli da competizione anni ‘60.
Tempi e prezzi
La realizzazione di una Porsche Singer richiede grosso modo 7 mesi di lavoro a partire dall’ingresso della scocca in officina che, a lavoro ultimato, costerà al suo fortunato proprietario fra i 400 ed i 600mila dollari: molto più di qualsiasi 911 attualmente a listino ma vuoi mettere il gusto? E se pensate che si stia parlando di follie americane, ricordate che la stessa Porsche ha nel 2009 presentato al Salone dell’Auto di Francoforte una sua specialissima 911 Sport Classic da 3,8 litri e 408 cv, prodotta in soli 250 esemplari che riprendeva diversi particolari delle vecchie 911 Carrera a partire dai cerchi Fuchs al famoso spoiler posteriore a becco d’oca, dagli interni con i sedili simili a quelli della Carrera SC alla colorazione grigia anni ’70-’80 ed alle stripes in tinta che andavano dal cofano anteriore a quello posteriore passando per il tetto. Ovviamente la Porsche non poteva che partire da un modello di serie in produzione ma si sa che il marketing ha le sue leggi e comunque tutti i 250 esemplari sono andati a ruba….
[ Giovanni Notaro ]