Una brevissima, originale e riuscita docufiction racconta la Mini più potente e sportiva mai realizzata
Pensate a un’auto che si alza in volo sullo Stretto di Messina e che unisce, con un ponte immaginario, la Calabria e la Sicilia. Ora pensate alla Mini John Cooper Works: un veicolo che va ben oltre il concetto di automobile ma che soprattutto, come afferma l’Head di Mini Federico Izzo “è un jet su quattro ruote, un’auto progettata per restituire la quintessenza di Mini, un piccolo bolide realizzato per divorare la strada. Anche là dove una strada ancora non c’è, come tra Calabria e Sicilia”.
Il risultato finale di queste riflessioni si è tradotto nell’ultima sfida lanciata dal brand, per distinguersi ulteriormente facendo leva sulla sua vocazione superando non solo le regole e le convenzioni, ma anche il ristretto braccio di mare che separa la Sicilia dal Continente.
Partendo dall’idea di esaltare le prestazioni della Mini John Cooper Works, è così nata l’impresa di due esperti preparatori Mini, Mimmo e Tonino (e con l’aiuto dell’ing. aeronautico Pino Vitale che ha preso spunto per il progetto… partendo dalle caratteristiche di un vecchio monomotore Cessna) – a loro volta appassionati del marchio – e del loro sogno: riuscire a far decollare la nuova Mini e unire simbolicamente Calabria e Sicilia, le loro terre natali.
Spingendo al limite il propulsore più potente (170 kW, ovvero 231 cavalli) mai montato finora su un modello di serie del marchio premium britannico, e sfruttando la sua straordinaria aerodinamicità, la vettura preparata da Mimmo e Tonino si trasforma in un vero e proprio jet. Che decolla dal Continente per atterrare, sotto gli occhi increduli di pescatori e bagnanti, sulla spiaggia di Capo Peloro in Sicilia. Sullo sfondo, a far da cornice, la costa calabrese di Cannitello, da dove il volo è partito.
Un video documentario – o meglio, una «docufiction» realizzata impeccabilmente, ispirandosi anche allo stile dell’action movie statunitense – ha ora svelato tutti i dettagli dell’impresa: dai test effettuati sotto la supervisione di un ingegnere aeronautico, fino alle prove in pista per saggiare tutta la potenza e la tecnologia della nuova Mini John Cooper Works.
La storia completa dell’impresa sullo Stretto di Messina può essere scoperta su mini.it/flymini. Oltre al branded content video, realizzato in collaborazione con la Film Commission di Messina e le autorità locali, l’impresa ha ispirato tutta la campagna di comunicazione della nuova Mini John Cooper Works: un’auto che emula le gesta di John Cooper, padre delle vetture dominatrici al rally di Montecarlo negli anni sessanta, e si distingue grazie ad un nuovo quattro cilindri a benzina da 2.000 cc sviluppato attingendo al profondo know-how del motorsport.
Il propulsore, basato sull’ultima generazione dotata di tecnologia Mini TwinPower Turbo, ha il miglior rapporto peso potenza della categoria, ed è in grado di imprimere un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi.
[ Alessandro Ferri ]