Vero è che l’innovazione è globale ma, secondo la ricerca Thomson Reuters IP & Science «The State of Innovation in the Automotive Industry 2015», i costruttori più impegnati al riguardo sembrano proprio essere quelli asiatici.
Più di 7.000 i brevetti depositati da Toyota tra il 2009 ed il 2013; al secondo posto c’è Bosch che però è un fornitore, non un costruttore di auto, seguita comunque da Hyundai e Honda. Occorre arrivare al sesto posto per trovare il primo costruttore europeo (Daimler) ed al settimo per il primo americano (General Motors), mentre la Fiat Chrysler Automobiles (FCA) non compare, secondo i risultati della ricerca, neppure tra i primi venticinque. Al dodicesimo e ventiduesimo posto troviamo rispettivamente Peugeot e Renault.
Guardando ai singoli settori di attività, anch’essi presi in esame dallo studio, vediamo che in tema di innovazioni legate ai sistemi di propulsione troviamo nuovamente Toyota in prima posizione seguita da Bosch e Denso; per i sistemi di navigazione il primato spetta a Seiko Epson, seguita da Toyota e, ancora una volta, da Denso. Per i brevetti legati all’handling Hyundai, Honda e Bosch occupano nell’ordine le prime tre posizioni relative; in questo campo la Hyundai, con le sue circa 1.800 licenze, mette a distanza le oltre 900 della Toyota (quarta). Per la crescita tecnologica svetta ancora Hyundai che si è rivelata essere la società con il maggior tasso di crescita tecnologica: i 500 nuovi brevetti depositati nel corso del 2010 sono diventati 1.200 nel 2013 per un totale di circa 4.800.
Da dire però che i risultati di questa analisi risulterebbero ben diversi da quelli del Center of Automotive Management tedesco sui quali contiamo di ritornare.