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Nuova Yamaha YZF-R1 2015

La casa di Iwata rinnova totalmente la sua Superbike con la tecnologia della sorella maggiore «M1» del mondiale MotoGP. Il tutto a 18.490 euro

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A 17 anni dal debutto della prima «R1», la Yamaha esprime oggi tutto il proprio potenziale tecnologico mettendo su strada una moto totalmente rinnovata, frutto di un progetto partito «da zero» come affermato dalla stessa Casa.

Motore, ciclistica ed elettronica si armonizzano grazie all’esperienza costruita in questi ultimi anni di MotoGP, nel corso dei quali la «M1» si è per molto tempo dimostrata la migliore dell’intera classe regina, vincendo mondiali piloti e costruttori grazie anche, e questo non va dimenticato, all’indiscussa classe di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Ma ritorniamo a questo ambizioso progetto, presentato ad EICMA 2014.

Era dal lontano 2010 che la «R1» non veniva aggiornata a causa di una grave crisi di vendite, in particolare proprio nel segmento delle supersportive. Oggi Yamaha prende coraggio e decide di andare contro-tendenza affilando le armi e mettendo su strada un bolide da 200 cavalli, del quale analizziamo le caratteristiche salienti. 

Ciclistica

Poiché sembrava che la parte meno evoluta della moto fosse il «classico» telaio Deltabox in alluminio, si è provveduto alla sua totale riprogettazione in funzione delle caratteristiche del nuovo propulsore.

Gli ingegneri hanno lavorato molto, in particolare sul contenimento del peso e sulla riduzione dell’interasse, rendendo la moto più corta ed agile nei cambi di direzione soprattutto alle basse velocità.

Il forcellone posteriore, in alluminio come quello anteriore, è bi-braccio ma, pur con capriata di rinforzo, è stato alleggerito per contenere il peso complessivo della moto.

I cerchi sono in magnesio a dimostrazione del fatto che in casa Yamaha non hanno lesinato nei materiali di pregio.

La forcella è una KYB da 43 mm e mono ammortizzatore completamente regolabili.

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I freni sono a disco da 320 mm (anteriore) accoppiati a pinze radiali monoblocco a 4 pistoncini di fabbricazione Yamaha e da 220 mm con pinza flottante al posteriore e tutto questo già nella versione base.

Propulsore ed elettronica

Totalmente nuovo anche il motore 4 cilindri frontemarcia da 998 cc, 4 valvole per cilindro che utilizza l’albero motore «crossplane» di derivazione MotoGP. Questa tecnologia non sempre ha dato buoni risultati soprattutto in Superbike dove crediamo di poter vedere presto impegnato questo nuovo gioiello. I tecnici giapponesi assicurano infatti di aver eliminato i «difetti» del vecchio propulsore, considerato spesso troppo «lento», incrementando la potenza a 200 cv per un peso di soli 199 kg ed il conseguente rapporto peso-potenza di 1:1, posiziona questa moto al top fra le supersportive. L’evoluzione del progetto si basa sul sistema a «scoppi irregolari» dei cilindri (utilizzato anche sulla M1 MotoGP) caratterizzato da un’erogazione più lineare e progressiva che permette di scaricare a terra tutta la cavalleria a disposizione. Ed eccoci arrivati all’elettronica, secondo noi il piatto forte di questa moto, che è letteralmente pervasa da sensori per la rilevazione dei dati di motore e ciclistica comunicati ad una avanzatissima piattaforma inerziale a 6 assi chiamata IMU (Inertial Measurement Unit) sviluppata anch’essa nell’ambito delle esperienze maturate con la MotoGP. Le dotazioni digitali sono molteplici: il Traction control a controllo variabile in base all’angolo di piega in pista è affiancato da Lift Control, Slide Control, Quickshifter, Launch Control e ABS che sfrutta un sistema di frenata unificata. 

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Design

Anche qui è tutto totalmente nuovo. Pur sembrando questa moto disegnata esclusivamente per un uso agonistico, in realtà fa bella figura anche nell’utilizzo stradale e parcheggiata davanti ad una location alla moda. La vista d’assieme della moto evidenza belle proporzioni, tipiche dello stile giapponese. La somiglianza con la «sorellona M1» è piuttosto evidente e certamente voluta. La vista laterale evidenzia la compattezza e le linee sono semplici e ben armonizzate anche con telaio e motore in totale simbiosi.

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Il cupolino è molto ampio e ben avvolgente mentre coda e serbatoio sono in perfetto stile Yamaha. A prima vista non sembrerebbe una supersportiva di 1.000 cc poiché è talmente raccolta che, a un occhio poco esperto, potrebbe sembrare una moto da 600 cc.

La parte più «coraggiosa» è nel cupolino nel quale sono stati inseriti degli Strips Led che fungono da luci diurne (DRL in gergo automobilistico) e rendono il frontale molto aggressivo donando a questa nuova «R1» un tocco futuristico. Non incontrano il nostro gusto i fari che, posti sotto al cupolino, troviamo decisamente fuori posto al punto da incidere sull’estetica di una moto fin qui molto bella. Speriamo che in futuro questa soluzione sia rivista. 

La racing YZF-R1 M

Oltre alla versione base la Yamaha ha creato un up-grade in salsa Racing, ossia la versione «M» (dove «M» sta per «M1»), che viene proposta al pubblico con sospensioni Ohlins di ultimissima generazione con ERS (Electronic Racing Suspension) il tutto in versione limitata ad un prezzo di 22.990 euro.

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A chi acquista questa nuova «M» viene offerta la possibilità di partecipare alla Yamaha Racing Experience, evento in pista dedicato ai fortunati possessori di una R1-M. 

Stefano Rondinelli

 

 

 

[ Scheda tecnica: Yamaha YZF-R1 2015 ]

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Prodotta: dal 2015

Tempi: 4

Cilindri: 4

Cilindrata: 998 cc

Raffreddamento: acqua

Avviamento: elettrico

Potenza: 200 cv (147,1 kW) a 13.500 giri/min

Marce: 6

Freni: D-D

Misure freni: 320-220 mm con ABS

Misure cerchi (ant./post.): 17”/17” in magnesio

Normativa antinquinamento: Euro3

Altezza sella: 855 mm

Peso: 199 kg (in ordine di marcia)

Capacità serbatoio: 17 l

Segmento: Supersportiva