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Breguet Br 1150 Atlantic: il pattugliatore dei mari «ognitempo»

L’«evergreen» della Marina Militare italiana… 50 anni e non sentirli. Nato originariamente per la scoperta, tracciamento e distruzione dei sottomarini è stato secondariamente impiegato per la ricognizione marittima in generale

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Ancora in servizio in alcune flotte aeree d’Europa, l’Atlantic è un ricognitore, tra i più longevi della categoria. Viene utilizzato per la prima volta dalla Marina francese nel 1965 e dal 1972 inizia la sua carriera nella Marina Militare Italiana con una flotta composta da 18 velivoli dislocati a Sigonella (41° Stormo A/S) ed Elmas (30° Stormo A/S).

Atlantic in pattugliamento

Elevata autonomia e raggio d’azione lo hanno reso protagonista nella seconda metà del secolo scorso. Gli Atlantic, esplicitamente studiati e progettati su uno specifico requisito NATO, secondo elevate capacità di pattugliamento marittimo e antisom a lungo raggio, contribuiscono al salto di qualità compiuto dall’Aeronautica Militare Italiana di quegli anni.

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Nel 2002, il modello di Difesa ha imposto una ristrutturazione che ha portato all’accentramento su un’unica base, quella di Sigonella, dove opera tuttora il 41° Stormo.

Questo, grazie alle caratteristiche dei velivoli Atlantic in dotazione, ha il compito primario di contrastare la minaccia subacquea e navale e quello di concorrere al servizio di ricerca e soccorso in mare. Grazie alle elevate capacità operative del velivolo e all’addestramento degli equipaggi, composti da personale misto, 13 elementi appartenenti alla Marina e all’Aeronautica Militare, lo Stormo può condurre svariate tipologie di missione.

Atlantic cabina

Sensori di bordo e armamento specifico consentono all’Atlantic di agire in contrasto alla minaccia subacquea autonomamente o in supporto ad una forza navale amica.

Oltre poi al pattugliamento marittimo con ricognizione fotografica ed elettronica, tra le sue mansioni figurano anche quelle di ricerca e soccorso in ambiente marittimo. In particolare, grazie alla capacità di aviolanciare battelli pneumatici contenenti speciali kit di sopravvivenza, trasportati nel vano ventrale, risulta idoneo a fornire un valido e immediato soccorso ai naufraghi. Seppure le missioni di soccorso vedono impiegate prevalentemente le unità elicotteri dell’Aeronautica Militare, nelle operazioni SAR (Ricerca e Soccorso) si rivelano spesso determinanti anche l’autonomia e le capacità di scoperta degli Atlantic.

Pattugliatore

Atlantic interno

In particolare, già da diversi anni, lo Stormo è chiamato a fronteggiare l’emergenza migranti, attraverso il controllo delle coste italiane.

L’impiego antisom

La costruzione del Breguet Br 1150 Atlantic è interamente metallica, con due turbopropulsori ad eliche trattive, fusoliera bilobo, ala mediana, impennaggio monoderiva e carrello di atterraggio triciclo anteriore con doppie ruote.

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Il velivolo è dotato di radar di scoperta di superficie e sensore MAD (rilevatore di anomalie magnetiche originate dai metalli ferrosi), posto nell’allungamento di coda, impiegati per il telerilevamento di imbarcazioni e sommergibili. Questi sistemi sfruttano i campi magnetici per verificare la presenza di masse ferrose. Radio-boe acustiche possono essere paracadutate dal velivolo; trattasi di rilevatori acustici che quando percepiscono un suono, il motore di un sottomarino ad esempio, inviano un segnale all’aereo in perlustrazione sulla zona. L’armamento consta di siluri leggeri e bombe di profondità; in dotazione anche dispositivi fumo-luce di segnalazione. Si arriva ad un totale di 3.500 kg di carico utile.

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Dopo oltre 40 anni di servizio, terminerà la propria vita operativa prevedibilmente quest’anno. Dei 18 velivoli iniziali, a seguito della graduale dismissione dei velivoli più obsoleti iniziata nel 2007, ne sono attualmente rimasti operativi solo 4.

A causa delle ristrettezze economiche che non permettevano l’acquisizione di un sostituto di analoghe capacità operative, nel 2008 è stato deciso di acquisire, quale soluzione ad interim, 4 velivoli da pattugliamento marittimo a medio raggio e senza capacità ASW, basati sulla cellula del vettore commerciale ATR 72-600. Tali velivoli, denominati P-72A, saranno assegnati al 41° Stormo di Sigonella a partire dal 2016 e dovranno colmare il gap, nell’attesa della soluzione finale prevista dopo il 2025.

 Antonio Cosentino

 

 

[ Scheda tecnica: Breguet Br 1150 Atlantic ]

 

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Lunghezza: 37,710 m

Apertura alare: 36,300 m

Superficie alare: 120,34 m2

Altezza: 11,326 m

Peso a vuoto: 23.800 kg

Peso massimo al decollo: 46.200 kg

Velocità massima: 658 km/h

Velocità di crociera: 315 km/h

Velocità di stallo: 167 km/h (flap abbassati)

Rateo di salita: 14,7 m/s (30.000 kg)

Quota di tangenza: 9.200 m

Motore: 2 turboelica Rolls-Royce «Tyne» RTy20 Mk 21 da 6.100 cv ciascuno

Autonomia massima: 8.000 km (18 ore)

Equipaggio: 13 + 11 passeggeri

Carico utile: fino a 3.500 kg di carico bellico

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