Per colpa del balzello introdotto due anni fa, lo Stato ha perso oltre 140 milioni
Della serie, come introdurre una nuova tassa (peraltro iniqua, come spiegheremo in seguito) e ricavarne… una grossa perdita! Una ricerca condotta dalle principali associazioni della filiera automotive: ANFIA (produttori italiani), ANIASA (autonoleggio), Assilea (leasing), Federauto (concessionari), UNASCA (agenzie),UNRAE (costruttori esteri), ha stimato il danno del Superbollo in un passivo di oltre 140 milioni di euro.
Eliminarla subito
Nella lettera che queste associazioni hanno inoltrato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, si legge una precisa e motivata richiesta: “Abolire la dannosa e controproducente sovrattassa sul bollo auto, nata nel 2011 per portare nelle casse dello Stato 168 milioni di euro, che ha prodotto una serie di effetti perversi che stanno penalizzando l’Erario, il mercato dell’ auto e il suo indotto”. Effetti riassumibili in un 35% in meno di immatricolazioni delle auto oltre i 185 kW (contro un -19,8% sul totale), crollo dei rispettivi passaggi di proprietà e boom di esportazioni all’estero e vetture italiane con targa estera.
Rimodulare la tassa di possesso
L’addizionale erariale sul bollo auto è stata introdotta nel luglio 2011 con un importo pari a 10 euro per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW, con effetto retroattivo su tutto il 2011, ma dal 1° gennaio 2012 la sovrattassa è stata portata a 20 Euro/kW ed estesa alle vetture con potenza superiore ai 185 kW. In questo modo, proprietari di auto con cinque anni di vita del valore di 15.000 euro con 280-300 cv (magari acquistate usate), si sono ritrovati a versare oltre 2.000 euro tra bollo e superbollo, mentre chi ha sborsato 80 o 100 mila euro per una vettura con meno di 252 cv, ha potuto “farla franca”. Ma non sarebbe più equo far pagare il bollo sul reale valore dell’auto?
Valerio Maura