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Toyota Auris Touring Sports: test drive

Arriva la versione station della compatta giapponese, l’unica ibrida della categoria

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[Palma di Maiorca] Alla vecchia Auris mancavano principalmente due cose: un design accattivante e una versione wagon. Adesso le ha entrambe. Dopo aver provato la versione berlina in novembre, siamo andati alle baleari per toccare con mano la nuova Auris Touring Sports, la prima auto della sua categoria ad avere in gamma una versione ibrida.

Station a chi?

La parola “station wagon” non è mai stata pronunciata durante la conferenza stampa ed è proprio il presidente di Toyota Motor Italia Massimo Gargano a spiegare il perché: “L’Auris Touring Sports è un concetto nuovo di vettura, si può certamente inserire nel cosiddetto “segmento C”, ma non la consideriamo una tradizionale wagon, è più dinamica e moderna, pur essendo al top come funzionalità e capacità di carico”.

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Tanto spazio in più

In effetti i designer della casa giapponese hanno fatto proprio un bel lavoro, tanto da far sembrare questa versione “giardinetta” anche più slanciata e sportiva della due volumi, quasi fosse “Sportback” (tanto per non fare nomi!). Eppure su questa ci sono 28 cm in più (con una passo invariato) per una lunghezza totale di 456 cm, a tutto vantaggio della capacità di carico, davvero eccezionale visti i 530 litri che diventano 1.658 abbattendo i sedili posteriori. Tra l’altro, dopo aver comodamente ripiegato il divano tramite una pratica leva, si ha a disposizione un piano di carico da ben 2,05 metri.

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Assemblaggi perfetti

Il resto dell’abitacolo non differisce da quello della berlina: l’abitabilità è molto buona per quattro persone, all’eventuale quinto va chiesto un piccolo sacrificio, mentre chi siede davanti ha spazio a volontà. Capitolo plancia, la considerazione soggettiva è che andrebbero curati maggiormente alcuni particolari e non parliamo di qualità bensì di utilità: ad esempio, che senso ha mettere ancora l’orologio digitale (che fa molto anni ottanta)? E magari, visto che ci sono, potrebbero pensare ad un display multimediale un po’ più grande. In termini oggettivi, però, la Auris si conferma ad un alto livello qualitativo in fatto di assemblaggi e anche i materiali sono migliorati; dire che è alla pari con la Golf non è certo un’inesattezza.

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Lo spettacolo dell’HSD

Su strada ritroviamo le doti già apprezzate sulla due volumi, anzitutto il confort di marcia, con una silenziosità che sulla Hybrid è pressoché totale durante la marcia cittadina. E poi c’è l’handling, che non è stato per nulla intaccato dalla massa superiore e rende la Touring Sports piacevole da guidare, anche quando arrivano le curve. Delle due versioni provate – Hybrid e 2.0 D-4D – il giudizio finale è lo stesso (ottimo), ma il modo in cui si fanno apprezzare è diverso: la ibrida è un gioiello tecnologico, con il suo Hybrid Synergy Drive (HSD) composto da un motore benzina 1.8 VVT-i e dall’elettrico da 60 kW per una potenza massima di 136 cv. Guidarla è come fare un piccolo salto nel futuro e anche se in modalità full elettric l’autonomia è di pochi chilometri, farà piacere sapere che il consumo medio è di 3,7 l/100 km e le emissioni di CO2 pari a 85 g/km. Il tutto accompagnato da prestazioni brillanti, come testimoniano gli 11 secondi per accelerare da 0 a 100.

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Davvero un buon diesel

L’altra motorizzazione testata, il 2.0 D-4D a gasolio, è altrettanto piacevole, ma in maniera differente: su questa non c’è il cambio E-CVT come sulla Hybrid, ma un tradizionale manuale a sei rapporti che tuttavia si accoppia a meraviglia con il propulsore. Quest’ultimo non presenta valori da record, ha 124 cv e 310 Nm di coppia, però spinge forte sin da subito e si mantiene vigoroso fino a 3.500 – 4.000 giri, dando il meglio intorno tra i 1.600 e i 2.400 giri in corrispondenza del regime di coppia massima, vale a dire quando c’è realmente bisogno di potenza. Ha di serie lo Stop & Start, particolare che contribuisce a tenere i consumi sui 4,4 litri per 100 km e le emissioni a 115 g/km. Volendo c’è anche un diesel più piccolo, il 1.4 D-4D da 90 cv e un benzina 1.6 Valvematic da 132 cv.

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Prezzo allettante per la Hybrid

Cinque gli allestimenti disponibili: Auris, Active, Active Eco, Active+ e Lounge, con la versione d’ingresso già dotata di: cerchi da 16, luci diurne a LED, radio con MP3 e USB, clima automatico e Hill Start Assist. La top di gamma, ha di serie anche interni misto pelle, sensori luci e pioggia, clima bizona, Simply Intelligent Park Assist e Smart Entry, mentre tra gli optional disponibili troviamo: fari Bi-Xeno, navigatore Toyota Touch & Go Plus e lo splendido tetto panoramico Skyview. Del listino, al momento, è stato diffuso il prezzo d’attacco della Hybrid: 24.000 euro, meno di un diesel di pari potenza della stessa categoria.

Valerio Maura